“Why is everybody listening to the same song?
People are listening to “You Might Think” by The Cars… why? […] Don’t look at me like I’m the crazy one.”
Guardare e apprezzare BrainDead sono due cose molto differenti.
Se per guardare questa serie bastano 40 minuti settimanali ed una certa predisposizione all’intrattenimento durante le calde serate estive nell’attesa che arrivi Settembre, per apprezzare BrainDead è necessario avere un pizzico di quella follia e di quel non-sense che stuzzica costantemente il palato di quello spettatore atipico che rifugge il mainstream seriale.
L’eccentricità rilevata nei primi due episodi si conferma presente e vivida anche in questa terza puntata, così come fanno capolino sia un “Previously On” cantato che un titolo estremamente poco ricordabile ma ironico proprio per la sua lunghezza improponibile: “Goring Oxes: How You Can Survive The War On Government Through Five Easy Steps”. BrainDead a suo modo, al terzo appuntamento, si sta già creando dei suoi rituali e, fregandosene altamente dell’opinione altrui, procede spedito alternando momenti WTF? a giochi di potere della e nella Washington politica. Questo mix è di fatto la più grande qualità della nuova serie dei coniugi King perché riesce a coniugare sia il lato comedy della serie, sia quello prettamente oggettivo e sanguinolento all’interno dei partiti politici dei senatori della Casa Bianca. Ma, d’altronde, la perfetta resa degli scontri politici è una sorta di marchio di fabbrica di tutti i prodotti dei coniugi King, quindi non c’è di che sorprendersi se la costruzione è così buona.
Anche in “Goring Oxes: How You Can Survive The War On Government Through Five Easy Steps” l’invasione delle formiche aliene prosegue ininterrottamente e, anzi, non accenna a diminuire di potenza. La colonizzazione (perché di questo si tratta) di Washington viene caratterizzata alquanto bene tramite un costante dubbio amletico che trafigge gli spettatori ogni qual volta un personaggio appare in scena: umano o posseduto? È una sorta di leitmotiv piacevole che accompagna la visione e che caratterizza in maniera unica BrainDead, tanto da rendere la stessa ricerca dei corpi governati dalle formiche un guilty pleasure estivo niente male. Laurel, suo fratello Luke e Gareth sono gli unici character di cui si è certi della “sanità mentale”, su tutti gli altri però il dubbio regna sovrano e permette di tenere alta la tensione. A 3 puntate dall’inizio si può infatti asserire con una certa fermezza che l’invasione delle formiche aliene abbia come unico scopo quello di prendere possesso dell’organo legislativo ed esecutivo degli Stati Uniti per cominciare a governare il mondo e, proprio per questo motivo, veder “cadere” sotto il gioco delle formiche diversi senatori rende il tutto ancora più intrigante. La connotazione politica è infatti viziata da un fattore invisibile ma latente che permea ogni discussione dentro e fuori le aule del senato.
Esattamente come la Mafia che vuole mettere a tacere ogni possibile elemento di disturbo, allo stesso modo le formiche agiscono in maniera chirurgica andando ad attaccare solo i corpi degli individui che stanno rischiando di compromettere la loro colonizzazione (gatto incluso?). La paranoia ed il dubbio sono quindi gli elementi necessari per la sopravvivenza a Washington, sia dentro che fuori l’ambito politico visto e considerato l’improvviso ed estremo interesse dell’FBI per la questione.
In tutto ciò il rapporto tra Laurel e Gareth ha sempre funto da spartiacque narrativo e, pertanto, la scelta di giocarsi la carta del bacio sembra totalmente fuori da ogni logica narrativa visto e considerato che siamo alla 3° puntata e c’è ancora molto su cui giocare. È vero che tutto può essere funzionale alla narrazione ma, per i canoni televisivi e per come si poteva immaginare l’evolversi della situazione, si poteva e doveva gestire un po’ meglio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Playing Politics: Living Life In The Shadow Of The Budget Showdown – A Critique 1×02 | 3.42 milioni – 0.5 rating |
Goring Oxes: How You Can Survive The War On Government Through Five Easy Steps 1×03 | 3.29 milioni – 0.5 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.