♪Previously on BrainDead…♪
♪Well, it happened, it finally happened♪
♪Laurel’s got bugs in her brain♪
♪Guess I didn’t see this coming♪
♪Isn’t supposed to happen to the main character♪
♪I hope her head does not explode♪
♪Like other heads exploded thrice before♪
♪Abby’s dead, Stacie’s infected♪
♪Gareth’s jealous and rejected♪
♪Mean old Anthony got face-punched out the door♪
♪There’s no one left to dry your tears♪
♪Hide your heart♪
♪Protect your ears.♪
Nell’ormai canonico e familiare “Previously on BrainDead” c’è una frase che racchiude elegantemente una presa in giro degli showrunner nei confronti degli spettatori. È una battuta bonaria, assolutamente non offensiva, ma fa capire come gli sceneggiatori siano perfettamente consci di tutte le esagerazioni e degli input lanciati durante ogni puntata: “Laurel’s got bugs in her brain. Guess I didn’t see this coming. Isn’t supposed to happen to the main character“. Il concetto è chiaro ed era già stato espresso più pragmaticamente nella scorsa recensione di “Back To Work: A Behind-The-Scenes Look At Congress And How It Gets Things Done (And Often Doesn’t)“, tuttavia, il fatto stesso che venga inserito come un commento all’interno del riassunto cantato iniziale, fa capire molte cose oltre che il tenore della narrazione concepito dai coniugi King.
Il cliffhanger dello scorso episodio era ovviamente interlocutorio: può forse il main character cadere vittima dell’invasione aliena? Se da una prospettiva meramente oggettiva la risposta è palesemente un “no” per millemila motivazioni che si possono racchiudere semplicemente nel suicidio seriale del telefilm stesso, da una prospettiva meno oggettiva e più gagliarda si poteva optare per un “sì”, se non altro per “sì” momentaneo, cosa che in effetti è poi successa. Laurel, vittima delle formiche aliene, è riuscita a sopravvivere all’attacco sfruttando tutto ciò che l’emisfero destro brama di più: alcol, casino e sesso foresto. Il risultato era in parte prevedibile, il modo assolutamente no.
Per un Anthony che se ne va, un Gareth ritorna e ritorna con il botto. La love story che si legge tra le righe sin dal pilot, inframezzata da un bacio fugace, riemerge dal torpore in cui era caduta per assumere dei connotati più stabili e meno volatili. Poco alla volta vengono infatti messe sul tavolo tutte le carte e le intenzioni sia di Laurel che di Gareth, la prima attratta ma più preoccupata per ciò che sta accadendo a Washington, il secondo interessato ma bisognoso di conferme e di un territorio confortevole entro cui “operare”. In tal senso la rivelazione finale di Laurel (“I’m Laurel Healy. And I think I’m going insane. Because I think bugs are eating people’s brains and turning them stupid.“) è un atto di fede e di apertura per qualsiasi cosa i King abbiano in programma per i due.
Finora a Braindead si è perdonato abbastanza, se non altro per la flessibilità e l’eleganza con cui sta riuscendo a trattare un’invasione aliena mantenendo alto il profilo politico della serie. Si è quindi magari chiuso un occhio su certe frasi troppo fuori luogo o su alcuni character secondari che sembrano totalmente privi di mordente. In questo episodio però si è optato per uno slancio in avanti nella conoscenza di questa specie aliena, uno slancio che ha coinciso con la scoperta di una melodia simile a quella dei Cars e della loro “You Might Think” all’interno dei suoni provenienti dallo spazio. Inutile dire che la forzatura c’è, è coatta oltre ogni modo e ci tiene ad esserlo, infatti il problema sta proprio lì. La casualità della scoperta non può essere trattata al pari di una qualsiasi scena fuori luogo o di un character secondario che sgancia qualche battuta eccentrica, è semplicemente una forzatura che è stata inserita in modo invasivo al fine di accelerare la conoscenza della situazione. Addirittura la scoperta di “crop circle” all’interno delle varie circoscrizioni dei votanti di Washington D.C. è più realistica ed accettabile perchè, nonostante l’eccentricità del fatto e la plausibilità dell’evento visto e considerata la natura aliena degli invasori, è comunque un fatto che viene presentato in maniera piuttosto naturale, non forzata come l’accostamento musicale. Per non parlare inoltre dell’enorme gaffe presente nella scena: Rochelle mette accelera l’ascolto dei suoni dell’universo, i suoni vanno avanti veloce ma la voce del presentatore rimane costante. Seriously?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Back To Work: A Behind-The-Scenes Look At Congress And How It Gets Things Done (And Often Doesn’t) 1×05 | 2.26 milioni – 0.3 rating |
Notes Toward A Post-Reagan Theory Of Party Alliance, Tribalism, And Loyalty: Past As Prologue 1×06 | 2.88 milioni – 0.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.