Esordio abbastanza convincente per Citadel: Diana, nuovo spin-off del franchise seriale nato dalla mente geniale dei fratelli Russo, in cui si immagina un mondo in cui agiscono due fazioni storiche di spie da sempre in lotta fra loro: i “Citadel” – appunto – e i “Manticore”. Dato il successo della prima stagione, tale franchise ha deciso di espandersi mostrando la lotta fra queste due fazioni ambientata in altri Paesi stranieri (leggasi: non-USA).
Il caso vuole che per il primo di questi Paesi in cui ambientare tali spin-off sia stato scelto l’Italia (già comunque un po’ protagonista del primo episodio della prima stagione). Il che ha suscitato subito un certo interesse per questo prodotto, dal momento che è veramente raro un progetto del genere in ambito italiano, soprattutto per quanto riguarda lo stile di regia e di scrittura. Già in questo pilota, comunque, ci si può fare un’idea del risultato di questo esperimento.
LA MILANO DEL 2030
“Corre l’anno 2030/e mi ritrovo che di anni quasi ne ho 60/il mio pizzetto è grigio/ e di capelli sono senza/e Ambra è il primo presidente donna…”
(Articolo 31, 2030)
Si può partire subito con l’elemento che, forse più di ogni altro, cattura l’attenzione: ossia l’ambientazione storica. Le vicende di Citadel: Diana si svolgono infatti nel 2030, in un universo simil-distopico in cui tutta la società risulta sotto il controllo di un potere evidentemente “forte”. Questa è in realtà l’unica cosa che viene detta riguardo la società del futuro. Per il resto s’intuisce che ci si trova in un’altra epoca grazie ad alcuni strumenti tecnologici futuristici, per il Duomo di Milano distrutto e per l’improbabile taglio di capelli della protagonista Diana Cavalieri (Matilda De Angelis), che dà il nome alla serie.
Per quanto riguarda quello che accade in particolare in questo episodio la serie poteva tranquillamente ambientarsi anche ai nostri giorni (è anche vero che il futuro dello show è avanti di soli cinque anni, per cui non così lontano). L’episodio è ovviamente mono-centrico sulla protagonista principale, dal momento che lo scopo principale di “Divisa in Due” è quello di presentare la storyline principale senza perdersi troppo in spiegazioni, anche se si avverte, per tutto l’episodio, la mancanza di qualcosa che non permette alla puntata di esplodere del tutto e di suscitare il giusto interesse.
MATILDA DE ANGELIS AKA DIANA CAVALIERI
Quello che rimane veramente impresso dell’episodio – e che di fatto salva la puntata – è l’incredibile interpretazione di Matilda De Angelis nei panni di Diana Cavalieri. Al suo primo ruolo da protagonista in uno show internazionale (ma non il primo considerando quello in The Undoing), la giovane attrice si fa trovare più che pronta interpretando un character decisamente anticonvenzionale.
Diana Cavalieri è un’ex giornalista investigativa divenuta tale dopo la morte dei suoi genitori, avvenuta durante un misterioso incidente aereo su cui aleggiano molte ombre. Viene reclutata dall’agente di Citadel Gabriele (Filippo Nigro, reduce da Suburræterna) come infiltrata proprio all’interno dei rivali Manticore per carpirne i segreti, promettendole in cambio di rivelarle dettagli importanti sull’incidente aereo che ha coinvolto i suoi genitori.
I dettagli e il background di Diana sono qui sapientemente centellinati i maniera tale da presentare un quadro abbastanza dettagliato della sua situazione ma, al contempo, lasciare che lo spettatore scopra, episodio dopo episodio, tutti i retroscena della sua storia e ulteriori dettagli sui co-protagonisti della serie – uno fra tutti lo stesso Gabriele – che si preannunciano già qui come estremamente interessanti.
CONCLUSIONI
La puntata dunque fa, in effetti, il suo dovere suscitando curiosità per la vicenda principale, anche se, per allungare il brodo, riempie comunque fin troppo di flashback inutili riguardanti il racconto del passato di Diana. Tali scene risultano più che altro imbarazzanti, come ad esempio una scena di ballo sulle note di Chandelier di Sia, che si poteva tranquillamente evitare.
Le scene descrittive e i “lo dimo” dunque, tipici di certe fiction italiane, imperano pure qui nonostante l’internazionalità del prodotto. Per fortuna salvano il tutto le scene action e la descrizione dei personaggi, fra cui i villain, ossia la famiglia Zani (Maurizio Lombardi, sempre più lanciato dopo Ripley, e Lorenzo Cervasio), rappresentanti di Manticore Italia per vie familistiche e mafiose (e quindi coerenti con il contesto italiano).
Al momento comunque il giudizio finale è un Save per la presentazione dei personaggi, sperando che, nei successivi cinque episodi, la trama non proceda solo a flashback e si prosegua con scene action degne di nota.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Episodio pilota che serve unicamente a descrivere il background della protagonista principale: Diana Cavalieri, agente di Citadel meravigliosamente interpretata da Matilda De Angelis. Rimangono un po’ di lacune per quanto riguarda tutto il resto ma dopotutto lo show ha ancora cinque puntate per convincere definitivamente lo spettatore della sua validità.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!