Constantine 1×03 – The Devil’s VinylTEMPO DI LETTURA 7 min

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Come si possono risolvere tutti i problemi che può causare il format televisivo del “procedurale demoniaco”, senza però cambiarlo totalmente? Semplice: comportandosi come il Person Of Interest dell’incubo. Una delle tante cose che ha reso particolare il serial di Jonathan Nolan (fratello di quell’altro Nolan un pelo più famoso) è lo scheletro su cui si basa il telefilm che, inizialmente, era strutturato, nelle prime due stagioni, sul modello “innocente del giorno da salvare”; col passare degli episodi, il prodotto televisivo di J. Nolan si è omogeneamente trasformato in un serial dalla propria identità, utilizzando l’elemento procedurale spy/thriller come semplice elemento riempitivo, come semplice “elemento annacquante” alla trama principale, per tenere occupato lo spettatore mentre egli conosceva il mondo di Person Of Interest, e mentre l’ideatore preparava la trama che avrebbe preso di prepotenza il controllo del serial dalla terza stagione in poi. Genere e contesto a parte, con “The Devil’s Vinyl”, Constantine dimostra (almeno per quest’episodio) di aver preso la stessa strada. 
Senza rinunciare del tutto al format procedurale, la produzione ringalluzzisce il serial del bastardo inglese aggiungendo un po’ di background alla storia passata del protagonista, introducendo l’amico/nemico Papa Midnite e creando una trama che girasse intorno a uno degli aspetti più importanti del suo (per il momento) sconosciuto periodo formativo: la musica, oltre che a introdurre certi aspetti del particolare mestiere di Constantine, come tutti gli oggetti magici utilizzati e la citazione al Primo Dei Caduti, importante figura degli inferi e futura spina nel culo di John; e proprio la storia che ci racconta questo terzo episodio della prima stagione ad essere il piatto forte di questi quaranta minuti demoniaci. 
Come sarà spiegato qualche riga più avanti, nello specchietto delle citazioni qui sotto, la trama prende a piene mani (e con qualche licenza) la storia del bluesman Robert Johnson, la cui leggenda intorno alla sua bravura musicale vuole averlo visto protagonista di un vero patto stretto con il diavolo; Constantine riparte da qui, soddisfacendo uno dei tanti requisiti dello show: quello di far conoscere il nuovo aspetto del mondo, in totale fusione con quello soprannaturale, e per far arrivare il messaggio, non potevano azzeccare contesto migliore di quello della musica, da anni soggetta a stereotipi di questo tipo, suggerendo allo spettatore che (forse) tutte queste storie di magia e di diavoli non sono del tutto cazzate. Altra grande mossa “curativa” degli aspetti problematici di un format procedurale, è l’introduzione di antagonisti ricorrenti, la cui prima scelta ricade sull’ambiguo Papa Midnite: personaggio dei molteplici obiettivi e scopi che, nei comics, ha aiutato e ostacolato il nostro biondino, presentandosi tanto un villain quanto un alleato; un personaggio dall’allineamento poco chiaro non può che far bene al serial, poiché non solo aumenta l’elemento di imprevedibilità di cui abbisogna lo show, ma rimane anche in linea con la dubbia moralità e i rozzi metodi di Constantine.
Nonostante i pochi elementi migliorativi, la problematica meglio spiegata nella scorsa recensione, si fa ancora sentire in “The Devil’s Vinyl”; questa forza inarrestabile rappresentata dai nuovi pro, va a scontrarsi con l’oggetto inamovibile rappresentato dall’incapacità di esprimere al meglio John Constantine, facendolo nuovamente apparire come un personaggio (e un serial) pronto ad esplodere, ma incapace di trovare la miccia, pronto a fare il discorso più ispiratore del mondo, ma incapace di scrivere le parole con le lettere al posto giusto, impoverendolo. Se poi ci mettiamo alcuni elementi aggiunti che, finora, funzionano solo come elementi superflui, allora saltiamo dalla padella alla brace. Parliamo ovviamente di Chas e Zed, dove il primo, dovrebbe essere il vero aiutante del protagonista, ma il suo ruolo viene ripetutamente, e inspiegabilmente, ridimensionato; la seconda, invece, è solo la nuova arrivata che dovrebbe, pian piano, imparare i trucchi del mestiere, ma viene spacciata come la vera aiutante, dandole più spazio ma facendole fare solo la figura di una nota stonata ed eseguita con imprecisione (tanto per rimanete in tema musica). Insomma, detto in parole povere, sono aiutanti di Constantine che si presentano come Constantine: dal grande potenziale, ma che non riesco ad incastrarsi bene nell’economia della serie. 

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action del maghetto inglese? (intendo Constantine eh, non quell’altro quattrocchi sfregiato). Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents OfS.H.I.E.L.D.The Flash e Gotham eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata.
  1. Come già detto nell’Angolo del Nerd dell’episodio pilota, una delle più grandi passioni di John Constantine è la musica, specialmente quella punk. In gioventù, John ed alcuni amici formarono una band punk chiamata Mocous Membrane a seguito di un concerto in cui assistettero all’esibizione dal vivo dei Sex Pistols, band che ispirò i quattro ad intraprendere la carriera musicale; dopo esser stati contattati da Bernie per un contratto discografico, il complesso registrò un singolo chiamato Venus of the Hardsell che spianava la strada all’imminente album. Nella storia fittizia della band, il testo e musica furono scritti e composti da Constantine stesso e l’amico (nonchè membro della band) Gary Lester, mentre nella realtà, il testo fu scritto dallo sceneggiatore Jamie Delano e pubblicato insieme alle immagini del video su Hellblazer Annual #1 del 1989, numero che si concentra per l’appunto sulla breve carriera del gruppo; anni dopo, nel 2010, la punk band Spiderlegs si preoccupò di trasformare questa canzone fittizia, in una canzone vera e propria (le cui immagini del video sono prese direttamente dall’annual). Se cliccate qui, potete ascoltare la canzone. 
  2. Sempre a proposito di punk, quando Constantine entra in azione a tutta velocità all’interno della stazione radio, il brano che potete sentire è il celebre “Anarchy In The UK” dei sopracitati Sex Pistols. Il Johnny a cui si riferisce è il cantante del gruppo, il cui nome d’arte è Johnny Rotten.
  3. Restando ancora in ambito musicale, la figura del bluesman fittizio Willy Cole è ricalcata in maniera molto romanzata su quella di Robert Johnson: leggendario chitarrista blues realmente esistito e misteriosamente scomparso all’età di 27 anni nel 1938, la cui intera discografia è rappresentata da sole 29 tracce. “The Devil’s Vinyl” racconta, prendendosi una larga licenza poetica, l’enigmatica (ma pur sempre affascinante) storia di questo musicista, la cui biografia è avvolta nel mistero e costellata da svariate leggende, tra cui quella che vuol Johnson aver venduto l’anima al diavolo per diventare un chitarrista eccelso. Se il discorso vi ha messo un certo interesse, vi consigliamo di consultare le dettagliata pagina Wikipedia in inglese, con cui potrete sicuramente soddisfare ogni vostra curiosità.
  4. La Hand Of Glory e Ace of Winchesters sono due oggetti magici presi a piene mani dalle storie a fumetti. Non aggiungiamo niente alla loro funzione perché, il modo di utilizzo presentato nell’episodio, è praticamente lo stesso del fumetto.
  5. Nella puntata fa il sui debutto Papa Midnite, un personaggio piuttosto ricorrente nelle storie a fumetti di John Constantine. Ma chi è questo personaggio che, in questo adattamento tv, ricopre il ruolo di villain della serie? Papa Midnite è un potentissimo stregone voodoo nato nel 18° secolo che, quando stava muovendo i suoi primi passi verso questo ambito molto antico della magia per aiutare la ribellione degli schiavi, la sua inesperienza causò la morte accidentale della sorella; per aver usato in maniera errata questa magia, Midnite fu condannato all’immortalità, caratteristica che continuerà ad avere fino a quando la razza ariana sarà quella dominante su quella di clore negli Stati Uniti d’America. Da allora, non ha fatto altro che migliorare nel suo controllo della magia voodoo, diventando non solo un’esperto conoscitore, ma anche capo di un’organizzazione mafiosa e spietato uomo d’affari.
  6. Viene citato uno dei principali diavoli dell’inferno: il Primo Dei Caduti (che non è altri che uno dei tanti pseudonimi di Satana). Altri due demoni molto importanti, e che daranno molti problemi a Constantine, sono: Nergal, Belzebù e Azazel. 

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La trama
  • Makes a noise for Papa Midnite 
  • Si avverte ancora quell’alone di inespressività
  • Chas & Zed

 

Considerare “The Devil’s Vinyl” un salto di qualità è decisamente troppo, ma descriverlo come un timido passo in avanti verso la costruzione di una propria identità che renda orgoglioso il media di provenienza originale, si. I difetti che si vedono e avvertono dalla prima puntata si fanno ancora sentire e ancora provocano un senso di insoddisfazione nello spettatore, ma la produzione dimostra in questa terza puntata la volontà di lavoraci seriamente; la risoluzione sembra ancora lontana, ma grazie a queste piccole migliorie, la “guardabilità” dello show rimane a livelli accettabili.

 

The Darkness Beneath 1×02 3.12 milioni – 0.9 rating
The Devil’s Vinyl 1×03 3.14 milioni – 1.0 rating

 

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