Cowboy Bebop 1×09 – Blue Crow WaltzTEMPO DI LETTURA 3 min

Si può dire l’episodio più atteso di tutto lo show?
“Blue Crow Waltz” si pone ad un passo dal season finale per chiudere definitivamente il cerchio sul passato di Spike/Fearless, raccontando il suo trascorso nel Red Dragon, l’amicizia con Vicious e il suo rapporto con Julia, fino alla sua “prima morte”.
Rimangono ancora parecchi buchi di trama in mezzo ma tanto sarebbero risultati irrilevanti ai fini del racconto. E che comunque non aggiungono nulla ad una parentesi che risulta già così abbastanza prevedibile e quindi skippabile all’episodio successivo.

UNA SERENATA NOIR

Sì perché tutti gli avvenimenti che si susseguono in “Blue Crow Waltz” sono già stati annunciati abbastanza bene fra rapidi flashback, battute sparse qua e là e comunque abbastanza intuibili anche dallo spettatore neofita di Cowboy Bebop.
Anche perché l’intera vicenda non è nient’altro che una serie di cliché già noti del genere noir, a cui lo show si rifà costantemente nel mood e nella filosofia. Anche in questo caso il look dei protagonisti, la musica e la scenografia rimandano inevitabilmente a quel mondo, ma più verso il suo lato più meramente didascalico e splatter. Cosa che toglie abbastanza fascino rispetto alla sua controparte animata che era decisamente più mistica e filosofica.
Basti mettere a confronto la meravigliosa colonna sonora che, nella serie anime, accompagnava le entrate in scena di Julia, e la canzone che la (comunque sempre ottima) Yoko Kanno ha composto per “questa” Julia di Elena Satine, ennesimo personaggio-cliché rivisitato malamente per l’occasione.

SHOW AD ALTA PREVEDIBILITÀ

Il problema alla base, non solo dell’episodio in questione ma di tutta la serie, sta tutto qui. La regia è anche ricercata e di stile, così come tutto il contesto, e soprattutto in questo episodio si gioca molto sui primi piani e sull’espressività dei volti, con un occhio volutamente cinematografico. Ma è lo sviluppo delle vicende e la sceneggiatura stessa che fa rasentare la sufficienza.
Il rapporto fra Spike/Fearless e Vicious si sviluppa in maniera tarantiniana con dei plot twist abbastanza telefonati che non ne accrescono l’interesse. La storyline riguardante Julia segue di pari passo questa tendenza, con l’aggravante di risultare anche innaturale nel suo passare dall’essere una sprovveduta assistente/cantante di night fino a femme fatale/moglie del boss.
L’ultima scena ricalca quasi fedelmente l’anime, ma a questo punto più che una sensazione di nostalgia l’effetto finale è quello di una ridondanza eccessiva.

UNA PARENTESI NECESSARIA?

Un episodio dunque abbastanza dimenticabile, utile solo per colmare i numerosi buchi di trama sul passato di Spike. Anche in questo senso ci si chiede se piuttosto non sarebbe stato meglio (come, guarda caso, faceva anche l’anime) immettere tali flashback divisi nei vari episodi stagionali piuttosto che interrompere l’orizzontalità dello show per creare un episodio che, a questo punto, risulta paradossalmente il più verticale di tutti.
Per fortuna manca solo una puntata alla fine di quello che si può tranquillamente definire il più grande flop seriale dell’anno 2021, in termini di aspettative iniziali e risultato finale.

Una parentesi abbastanza prevedibile che poteva essere tranquillamente riassunta in pochi minuti di flashback in una puntata qualsiasi. E questo è tutto quello che c’è da dire su “Blue Crow Waltz”.