Nel mare magnum delle reti televisive americane (pubbliche, pay, streaming…), Bravo non è certamente la più nota.
Nata come costola della NBC, questo network satellitare si sta facendo strada cercando di proporre nuove serie originali e ricercate, come giustamente dovrebbe fare ogni rete televisiva che vuole restare al passo oggigiorno. Così, tra le serie proposte quest’anno, ecco spuntare un “piccolo” prodotto che non fa certamente i numeri di Game Of Thrones o di Doctor Who (anche perché è completamente diverso dalle serie appena citate), ma che merita comunque una visione, non fosse altro per il cast e la storia che presenta.
Tratto da una famosa inchiesta-podcast del giornalista del Los Angeles Times Christopher Goffard (si parla di 10 milioni di download in 6 settimane), Dirty John è la storia di John Meehan (un redivivo Eric Bana), ex-soldato dell’esercito ora infermiere e anestesista, e di Debra Newell (Connie Britton), interior design di successo.
Quest’utlima, dopo quattro matrimoni falliti, è ancora alla ricerca del partner giusto, che spera di incontrare grazie a dei siti d’incontri online. In uno di questi incontri organizzati fa la conoscenza (per l’appunto) di John e tra i due nasce immediatamente (forse un po’ troppo presto) la scintilla. All’inizio le cose funzionano e soprattutto funziona, nello spettatore, l’effetto “strana coppia” che coinvolge i due. I personaggi, infatti, sono uno agli antipodi dell’altro: così come è sofisticata e intellettuale lei, allo stesso modo lui è di natura più semplice e spontanea (leggasi: è il classico tamarro di periferia), questo dato anche le diverse provenienze sociali dei due. Ma se all’inizio la chimica tra i due funziona e fa anche un certo effetto Romeo-Giulietta, data anche la contrarietà del loro rapporto da parte dell’antipatica figlia di lei (Juno Temple), ben presto emerge anche un lato contraddittorio della personalità di John.
Il fascinoso anestesista, infatti, ha un modo di fare manipolatorio nei confronti di Debra e sembra quasi voler entrare a forza nella sua vita e distruggere tutti i suoi legami famigliari. Allo stesso modo saltano fuori anche alcuni comportamenti poco “etici” nella sua professione. È evidente che dietro la facciata di bravo ragazzo, l’infermiere John nasconda dei segreti che c’entrano, probabilmente, con il lungo flashforward con cui si apre la puntata. Questa parte rappresenta in effetti il cuore di tutta la narrazione, per cui si presuppone che le prossime puntate abbiano lo scopo di scoprire quali segreti nasconde John e come la sua personalità manipolatoria influenzerà il suo rapporto con Debra e la sua famiglia.
Dirty John avrebbe tutto per essere una serie televisiva accattivante: il cast è senza dubbio di alto livello, la regia è semplice ma curata, la storia tratta una tematica d’attualità (e può fare leva sulla notorietà del podcast da cui è tratta) letta in un’ottica di crime/drama che non guasta mai e che sicuramente può appassionare lo spettatore. Il problema è che evidentemente non hanno ben chiaro come trattare questo potenziale. Lo si evince dal fatto che l’indagine vera e propria sulla vera personalità di John (di cui si prendono la briga solamente le figlie di Debra in tutto l’episodio) arriva solo al 40esimo minuto in un episodio di ben 50 minuti.
Per tutto il resto dell’episodio, a parte il sopracitato flashforward, si assiste solo alla storia d’amore tra John e Debra e a innumerevoli smancerie che hanno l’unico effetto di provocare il diabete dello spettatore. Sembra di trovarsi di fronte al classico dramedy sentimentale più che a una serie crime. In generale tutta la prima parte introduttiva sui protagonisti è veramente esagerata, così come certi dialoghi rivelatori della diversa personalità dei due che appaiono quasi inseriti a forza nella narrazione. L’episodio si perde in numerose scene e dettagli che potevano benissimo essere accorciati in pochi minuti, e invece si prendono buona parte della puntata.
È senz’altro vero che si tratta solo del pilot di una serie che si compone di 6 episodi, per cui ci sarà tutto il tempo di approfondire l’aspetto più crime della storia (che a questo punto dovrebbe diventare il focus delle restanti puntate), tuttavia “Approachable Dreams” dovrebbe essere il biglietto da visita per chi decida di approcciarsi a questa storia e quindi, a maggior ragione, non si può ammorbare così lo spettatore che rischia di perdere fin da subito l’interesse nei confronti dei personaggi e della storia. Il cliffhanger finale sembra ridestare per un momento i sensi sopiti e richiamare il focus principale della storia. Ma sarà abbastanza per risollevare la narrazione?
Difficile dirlo poiché, per quanti difetti abbia, Dirty John non è certamente la peggiore delle serie mai viste, e con un cast del genere un certo richiamo ce l’ha per forza. Ma finora non ha “bucato” il piccolo schermo come dovrebbe (soprattutto per un network come Bravo), per cui non si può affermare che sia riuscita al meglio, anche se il potenziale c’è sicuramente tutto.
Per il momento è una serie che offre solo “sogni a portata di mano”. Ma lo spettatore, si sa, vuole sognare più in grande.
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Approachable Dreams 1×01 | 1.22 milioni – 0.3 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!