1983 1×01 – EntanglementTEMPO DI LETTURA 4 min

/
5
(1)

“One of my professors pointed out that I failed to confront a paradox in our legal system. Our legal system can’t be infallible since it was created by fallible people.  He said that…truth is more important than law and Party. Like they couldn’t coexist.”

Dopo il successo inatteso ed a tratti insperato di Dark, forte di una trama contorta ed ingarbugliata come una matassa di lana, su Netflix approda la prima serie originale polacca.
1983, un titolo che richiama a suo modo il celebre scritto di Orwell (e la serie non perde l’occasione di creare parallelismi tra le due opere), va ad attingere ad un genere sempre valido e con infinite possibilità di sviluppo: l’ucronia. La storia infatti pone come assunto alla sua base il mancato crollo della Cortina di Ferro, con la conseguente prosecuzione ab aeterno della Guerra Fredda. O quanto meno fino a che la storia non ritrovi la propria rotta.
La narrazione distopica, in campo seriale, come si appuntava all’inizio rappresenta un serbatoio di idee florido e spesso geniali, tuttavia la trama di 1983 sembra risentire di una certa superficialità tanto da far sentire spaesato lo spettatore durante la visione. A non aiutare e a limitare l’impatto, forse, è anche il polacco, ma questo è semplicemente un appunto dal momento che la lingua non rappresenta di per sé un punto negativo in un prodotto.
I lati negativi iniziano ad essere evidenti quando si iniziano a creare parallelismi tra un prodotto di questo tipo ed un altro dello stesso genere, per la precisione Counterpart.
L’abissale distanza qualitativa dei due prodotti non si rifà al semplice comparto recitativo, bensì alla trama ed alla storia in generale: l’idea geniale di Counterpart è stata quella di costruire un mondo distopico non come fulcro narrativo, ma come sfondo di una narrazione tra universi paralleli. Un idea tanto semplice quanto perfettamente funzionante. I personaggi, poi, hanno fatto il resto del lavoro.
1983 parte dallo stesso assunto visto e considerato che anche qui il contesto distopico viene lasciato sullo sfondo, nonostante venga presentato in maniera più approfondita rispetto a quanto fatto nel pilot di Counterpart. La differenza è che la serie polacca di Netflix, privata dell’elemento ucronia, rimane un banalissimo poliziesco con una marea di personaggi che ancora si fatica a posizionare sulla scacchiera dei buoni e dei cattivi e con una sequela infinita di dialoghi fini a sé stessi. Tralasciando le scene puramente riempitive che non aggiungono nulla alla storia in sé. In questo caso basta far menzione della scena della sala di spionaggio adibita al controllo massimo degli smartphone in Polonia: la scena viene palesemente inserita solo per ribadire il concetto di omniscenza dello Stato-Partito nella vita dei suoi cittadini e per nessun altro motivo.
Poco sopra si è parlato di parallelismi e considerato il titolo è difficile non far tornare alla mente il romanzo 1984 di George Orwell, sia per quanto concerne la vicinanza numerica dei titoli dei due prodotti, sia per quanto riguarda i personaggi e la storia.
In Anatol è facile notare una certa ricostruzione del personaggio di Winston Smith per due precisi fattori: entrambi fanno parte del sistema che sembrano mal sopportare; entrambi sono silenziosamente in lotta contro l’ordine precostituito. Ma non solo i personaggi rendono i prodotti similari: l’importanza del Partito nella vita delle persone ed il timore reverenziale che la gente sembra avere per chiunque sia in una valida posizione della scala gerarchica sono altri elementi riscontrabili sia in 1983, sia in 1984.
La nuova serie Netflix riuscirebbe a strappare tranquillamente un ringraziamento da parte nostra se non fosse per il piccolo particolare che il contesto distopico rimane tale lasciando spazio ad una sequela di scene di carattere poliziesco che sono sembrate un incrocio tra Tenente Colombo e Squadra Speciale Cobra 11 (non la parte action con gli inseguimenti in macchina, ma quelle noiosissime scene in ufficio).
C’è da tenere a mente che si tratta comunque pur sempre del pilot e con otto episodi a disposizione gli elementi a disposizioni sono più che validi per risollevare il tutto. Certo che, considerate le premesse, la fiducia un po’ viene a mancare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Personaggi e la loro personale storia
  • Narrazione distopica
  • Distopia non troppo presa in considerazione
  • Spettatore spaesato da milioni di nomi, volti, posti e avvenimenti
  • Il polacco
  • La scena del ristorante: il locale si svuota (anche di camerieri e baristi) e loro due non si accorgono minimamente di nulla?

 

Prima serie polacca di Netflix. Distopia, spionaggio e moti rivoluzionari si mischiano in una miscela che può risultare letale: o diventa un prodotto di tutto rispetto, oppure si trasforma in una serie da evitare assolutamente. Visto e considerato che ci siamo presi il compito di recensirla per intero, sarebbe preferibile si seguisse la prima opzione.

 

Entanglement 1×01 ND milioni – ND rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

5

Nessun voto per ora

Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

Precedente

Doctor Who 11×09 – It Takes You Away

Prossima

Dirty John 1×01 – Approachable Dreams