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Finalmente, dopo sei episodi in cui qualsiasi minaccia lanciata nei confronti di Kurt sembrava una pura e semplice bugia detta tanto per apparire importanti e gradassi, il detective più attacca brighe di Berlino si trova a dover fare i conti con le sue scelte e le sue dimenticanze.
Un elemento tanto atteso e che smuove, finalmente, la storia da un immobilismo a tratti addirittura nauseante, con l’unica pecca che Kurt non si trova veramente nella situazione di dover scontare le proprie colpe visto che sua madre accorre in suo aiuto proprio all’ultimo secondo dopo aver recuperato dal proprio conto tutti i soldi che Kurt aveva in precedenza sottratto. Un risvolto che puzza di deus ex machina, ma se si sorvola sulla conclusione si può apprezzare il fatto che Dogs Of Berlin abbia finalmente iniziato a smuovere le acque.
Ma gli sviluppi, riguardanti Kurt, non si limitano alla semplice attività extralavorativa dal momento che la moglie inizia ad imbarcamenarsi in una relazione extraconiugale con un tirapiedi inizialmente entrato nella sua vita per riscuotere il pizzo. La serie da questo punto di vista porta in campo un pregio: lo scapestrato criminale pare essere interessato ad un semplice mordi e fuggi con Paula e non ad una vera relazione (almeno così si evince da alcuni espliciti dialoghi all’interno dell’episodio); parallelamente, però, Paula sembra stia vivendo alla stessa maniera il tutto visto che aver scelto come luogo di primo appuntamento un posto che in precedenza frequentava con Kurt sottolinea la sua volontà di rivalersi sul coniuge, piuttosto che cercare vere e proprie nuove storie.
Un intricato triangolo amoroso, quindi, che sicuramente va a complicare la già fitta rete di relazioni extraconiugali fin qui presentata.
A tal proposito ulteriore spazio viene concesso a Bine, l’ormai ex amante di Kurt, che si era sciaguratamente ferita mentre si introduceva nella casa dell’amato per poterne spiare la vita di coppia. La giovane donna incontra la madre di Kurt la quale non fa altro che ripetere di pari passo lo stesso identico discorso che già in precedenza gli aveva fatto Kurt, con l’aggiunta di qualche nota di acidità in più.
Riesce a risultare interessante, stranamente, anche la porzione di puntata riguardante la visita ai Tarik-Amir da parte di Birkan, utile a sottolineare sia il degrado sociale di alcune zone lasciate in completo controllo dei clan, sia la totale assenza (nonché disinteresse della polizia).
Il resto della puntata scorre via senza la consueta noia che solitamente attanaglia la visione: da una parte il giovane rapper e dall’altra la stella del Lipsia portano in scena la dura vita da all’interno di una Berlino controllata dai clan. Tuttavia i due contesti appaiono molto differenti: se da una parte c’è stata la sciagura di nascere in un territorio così socialmente distrutto, dall’altra c’è la stupidità di un giovane che non si era ancora reso conto fino in fondo della deprecabile situazione in cui è caduto.
La scena dell’incontro tra Birkan ed il capo clan rappresenta la perfetta rappresentazione della situazione di controllo che la periferie vive e percepisce sulla propria pelle.
E’ da approfondire, per non renderla una sottotrama paragonabile al cane che si morde la coda, lo sviluppo relativo a Trinity ed all’imponente ruolo della Federazione Calcio Tedesca: il fatto che la federazione mandi una sua persona per ripulire un problema creatosi a causa di un suo altro proselite ben pagato non risulta di per sé inconcepibile o non interessante. Ma è la mancata informazione data a Trinity a far storcere il naso al riguardo.
Un elemento tanto atteso e che smuove, finalmente, la storia da un immobilismo a tratti addirittura nauseante, con l’unica pecca che Kurt non si trova veramente nella situazione di dover scontare le proprie colpe visto che sua madre accorre in suo aiuto proprio all’ultimo secondo dopo aver recuperato dal proprio conto tutti i soldi che Kurt aveva in precedenza sottratto. Un risvolto che puzza di deus ex machina, ma se si sorvola sulla conclusione si può apprezzare il fatto che Dogs Of Berlin abbia finalmente iniziato a smuovere le acque.
Ma gli sviluppi, riguardanti Kurt, non si limitano alla semplice attività extralavorativa dal momento che la moglie inizia ad imbarcamenarsi in una relazione extraconiugale con un tirapiedi inizialmente entrato nella sua vita per riscuotere il pizzo. La serie da questo punto di vista porta in campo un pregio: lo scapestrato criminale pare essere interessato ad un semplice mordi e fuggi con Paula e non ad una vera relazione (almeno così si evince da alcuni espliciti dialoghi all’interno dell’episodio); parallelamente, però, Paula sembra stia vivendo alla stessa maniera il tutto visto che aver scelto come luogo di primo appuntamento un posto che in precedenza frequentava con Kurt sottolinea la sua volontà di rivalersi sul coniuge, piuttosto che cercare vere e proprie nuove storie.
Un intricato triangolo amoroso, quindi, che sicuramente va a complicare la già fitta rete di relazioni extraconiugali fin qui presentata.
A tal proposito ulteriore spazio viene concesso a Bine, l’ormai ex amante di Kurt, che si era sciaguratamente ferita mentre si introduceva nella casa dell’amato per poterne spiare la vita di coppia. La giovane donna incontra la madre di Kurt la quale non fa altro che ripetere di pari passo lo stesso identico discorso che già in precedenza gli aveva fatto Kurt, con l’aggiunta di qualche nota di acidità in più.
Riesce a risultare interessante, stranamente, anche la porzione di puntata riguardante la visita ai Tarik-Amir da parte di Birkan, utile a sottolineare sia il degrado sociale di alcune zone lasciate in completo controllo dei clan, sia la totale assenza (nonché disinteresse della polizia).
Il resto della puntata scorre via senza la consueta noia che solitamente attanaglia la visione: da una parte il giovane rapper e dall’altra la stella del Lipsia portano in scena la dura vita da all’interno di una Berlino controllata dai clan. Tuttavia i due contesti appaiono molto differenti: se da una parte c’è stata la sciagura di nascere in un territorio così socialmente distrutto, dall’altra c’è la stupidità di un giovane che non si era ancora reso conto fino in fondo della deprecabile situazione in cui è caduto.
La scena dell’incontro tra Birkan ed il capo clan rappresenta la perfetta rappresentazione della situazione di controllo che la periferie vive e percepisce sulla propria pelle.
E’ da approfondire, per non renderla una sottotrama paragonabile al cane che si morde la coda, lo sviluppo relativo a Trinity ed all’imponente ruolo della Federazione Calcio Tedesca: il fatto che la federazione mandi una sua persona per ripulire un problema creatosi a causa di un suo altro proselite ben pagato non risulta di per sé inconcepibile o non interessante. Ma è la mancata informazione data a Trinity a far storcere il naso al riguardo.
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E finalmente anche Dogs Of Berlin inizia a mostrare i denti. Non spaventa ancora visto che gli sviluppi sono ben lontano da risultare interessanti e magnetici, ma si tratta pur sempre di un inizio. Meglio non lamentarsi troppo.
Abseits 1×06 | ND milioni – ND rating |
Derby 1×07 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.