Fear The Walking Dead 5×10 – 210 Words Per MinuteTEMPO DI LETTURA 4 min

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Comunicazione di servizio 
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa quarta stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Sarà un’estate molto lunga. L’estate è finita. Ora è ricominciata.

 

Fb: Dopo l’episodio documentario arriva la puntata incentrata sulla “side quest” – in pratica un mezzo filler. Cosa ne pensate della crociata suicida intrapresa da Morgan e Grace? 

Fd: Ho deciso che in questa Q&A risponderò solo tramite metafore ecologiche: è stato un po’ come il piacere che si prova nello spegnere un incendio doloso ma nel frattempo ne appiccano altri 50 in Amazzonia.

Vl: Se a loro aggiungiamo anche Dwight, possiamo dedurre che quando la maggioranza dei personaggi hanno un background maggiore di quello derivato dalla scrittura di Fear, allora qualcosa di più profondo emerge. Ovvio, per dare una profondità a Grace si è dovuto spendere un intero episodio (questo), ma non si può avere tutto dalla vita.

Fb: Ogni momento è buono per elogiare l’infinita bontà di San Morgan del Friuli. Ma solo a me il suo personaggio sembra completamente irrealistico – premesso che la saga di TWD si dovrebbe basare su un futuro distopico quantomeno “credibile” dal punto di vista delle dinamiche umane – e fastidiosamente ridondante?

Fd: In questo gruppo di sopravvissuti nessuno si preoccupa del procacciarsi cibo o di cercare acqua potabile. S. Morgan aiuta sempre il prossimo nel più totale dell’irrealismo, un po’ come quando vedi che il tuo vicino di casa ha messo l’umido dentro il sacchetto della plastica e tu lo aiuti a fare la differenziata ma poi a casa tua non hai nemmeno i sacchetti biodegradabili una casa.

Vl: Dopo l’aspetto survival, in un’apocalisse zombie, quello introspettivo, psicologico ma soprattutto etico, è sicuramente meno interessante. Purtroppo però verosimile e necessario nel percorso di formazione dei personaggi. Certo se però ci si limita a questo e soprattutto lo si concentra su di un’unica figura, elevandola a guru di bontà, ad un certo punto il passo verso la farsa è veramente breve.

Fb: Ma perché non succede MAI che uno si libera dal rapitore e gli spara in testa scappando via velocissimo?

Fd: Sarebbe un po’ come accendersi una sigaretta e buttarla via a metà, no?

Vl: Perché si deve creare l’attesa per la nuova stagione di The Walking Dead, dove sta cosa un minimo succede(va). E poi chissà mo che percorso stanno pensando per Dwight, percorso che passerà attraverso una quantità incedibile di pipponi simili. Che poi ci sarebbe anche quella legge non scritta per cui quando risparmi la vita a un potenziale antagonista poi questo si rivelerà fatale.

Fb: Perché nessuno utilizza più l’astuto sistema della “cerata di intestini” per sfuggire in totale scioltezza dai gruppi di zombie più numerosi?

Fd: Perchè stanno buttando tutti nei sacchetti per l’umido.

Vl: Sono mode che vanno e vengono.

Fb: Al termine dell’episodio non ho provato quel comune disgusto post-visione che puntualmente mi procura impellenti conati di vomito. Sbaglio o per una volta dopo tanto tempo la componente introspettiva alla TWD è stata utilizzata in maniera costruttiva?

Fd: Concordo nonostante il mio tasso glicemico sia schizzato alle stelle per le troppe scene buoniste.

Vl: Perché sia costruttiva bisogna aspettare gli sviluppi. Sicuramente con pochi cambi di ambientazione si è riusciti a mantenere un’attenzione costante e due dei tre personaggi principali, come detto, avevano già un background più solido. Certo io già mi sono perso per quanto riguarda la divisione e organizzazione del gruppo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Buon utilizzo della tanto vituperata componente introspettiva
  • Regia e musica creano una bella atmosfera e alimentano la componente ansiogena
  • Finale dolceamaro
  • Non mancano le consuete vaccate tipo giri in giostra, battute sui Cinnabon e rasoi Gillette
  • Buonismo ingiustificato everywhere
  • Morgan personaggio pedante, irrealistico e a tratti ridondante

 

Questa settimana ci sentiamo di premiare questa puntata semi-filler con un onesto Save. L’episodio scorre, la componente introspettiva viene utilizzata per una volta – dopo molto molto tempo – in maniera abbastanza piacevole e la costante sensazione di intrappolamento che accompagna la crociata suicida di Morgan e Grace rende la visione meno noiosa del solito.
Poi vabbè, Morgan si fa un giro in giostra e ride.

 

Channel 4 5×09 1.40 milioni – 0.4 rating
210 Words Per Minute 5×10 1.37 milioni – 0.4 rating

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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