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Filthy Rich 1×01 – PilotTEMPO DI LETTURA 4 min

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Confident. Strong. Outspoken. Sono queste le caratteristiche che Kim Cattrall ha messo per anni in mostra dando vita all’iconico personaggio di Samantha Jones in Sex And The City. Adesso, a dieci anni dall’ultimo film sulla serie, la Cattrall torna protagonista con un satirical drama (leggermente diverso dal genere dramedy) che richiede l’utilizzo di simili peculiarità per dar vita ad un altro character molto più grigio nelle sue sfaccettature e disposto a tutto per ottenere ciò che vuole.
Il prodotto di cui si parla è Filthy Rich, una soap-opera formato seriale della FOX sviluppata da Tate Taylor e basata sull’omonima serie neozelandese del 2016. La serie era destinata ad esordire sulla rete la scorsa primavera ma, a causa delle ormai conosciute problematiche incontrate in questo 2020, è stata posticipata all’autunno. Uno spostamento che sulla carta potrebbe sembrare insignificante ma che, invece, assume ulteriori contorni se ci si basa sul prodotto in sé. Filthy Rich, infatti, viene categorizzato come un satirical drama pronto a sfociare in soap opera, presentando la tipica situazione da family drama ma che, grazie a contrapposizioni di argomenti e tematiche affrontate in maniera leggera, viene resa in modo decisamente più ironica. Un insieme di caratteristiche che rendono la serie di una portata basilare, un passatempo senza infamia e senza lode che, proprio per questo, avrebbe funzionato bene come programma di fine primavera/inizio estate e che poco rientra nei canoni di serie più forti di contenuti che invece si ricerca nel palinsesto autunnale.
Alla base di Filthy Rich vi è la famiglia Monreaux, fondatori di Sunshine Network, un canale religioso che li ha aiutati a salire sulla cresta dell’onda ed a stabilizzarsi come ricchi e benestanti. Quando il fondatore e patriarca della famiglia Eugene Monreaux si ritrova coinvolto in un incidente aereo, la sua scomparsa porta alla luce gli altarini del padre di famiglia e della sua doppia vita lontana dai virtuosismi della religione e che comprende ben tre figli al di fuori del matrimonio, tutti inseriti nel testamento. La storia che viene narrata da questo momento in poi è quella della moglie di Eugene, Margaret, co-fondatrice di Sunshine Network che cercherà in tutti i modi di mantenere il controllo della sua rete ed evitare che la nuova prole del marito entri in possesso dell’azienda.

“The only time a Monreaux girl is helpless is when her nail polish is drying.”

Dalla trama è ben evidente come al centro di tutto vi sia dunque il personaggio interpretato da Kim Cattrall che si mostra sin dai primi minuti all’altezza della situazione: la matriarca Margaret ruba la scena in ogni apparizione, mostrandosi con il doppio volto di amorevole cristiana davanti allo schermo e subdola manipolatrice dietro le quinte. Ma non è l’unico volto che si pone al centro della storia che vede protagonisti anche Melia Kreiling nei panni di uno dei figli illegittimi di Eugene, Ginger Sweet, già presentatasi come “antagonista” principale di Margaret. I restanti figli, invece, si suddividono tra i legittimi, interpretati da Aubrey Dollar e Corey Cott, e i rimanenti illegittimi portati in scena da Benjamin Levy Aguilar e Mark L. Young. Infine, menzione d’onore va riservata a Mr. Monreaux, il cui ruolo minore nel pilot non impedisce di certo di apprezzare il veterano della tv Gerald McRaney (tra i tantissimi progetti, di recente conosciuto anche per il ruolo del dottor Katowski in This Is Us).
Come già sottolineato in precedenza quindi, Filthy Rich si pone come una serie semplicistica, ideale per ingannare il tempo ma che non apporta niente di nuovo al panorama seriale. La storyline è un qualcosa di già visto e anche i cliffhanger finali, che donano una giusta dose di “pepe” al prosieguo della storia, lo fanno pur sempre in linea con il DNA dello show. Niente di eclatante, in pratica.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Kim Cattrall perfetta nei panni della matriarca Margaret Monreaux disposta a tutto per preservare i propri interessi 
  • Cliffhanger finali indispensabili per creare un minimo di aspettativa futura…
  • Serie senza infamia e senza lode 
  • …Seppur totalmente privi di originalità 
  • Personaggi dei figli racchiusi tutti in fastidiosi cliché 

 

Filthy Rich rientra pienamente nella categoria di serie senza impegno utile per passare il tempo ma nulla di più. Una storia portata avanti esclusivamente dal personaggio di Kim Cattrall ma che non trova altro terreno fertile nei dintorni. Purtroppo.

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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