0
(0)
La mancanza di tempo è spesso e volentieri un difetto ma se è Fringe a non avere tempo bè, il discorso è diverso. Ad ormai un passo dal series finale Wyman e soci hanno messo la quarta, non la quinta perchè osare troppo non è da Fringe, e ci sono già i primi nodi che vengono al pettine, uno su tutti: Peter 2.0.
“The Human Kind” è l’ennesima perla televisiva lasciata naufragare nel tubo catodico, tutto perchè Fringe è un telefilm difficile e non adatto a tutti ma chi lo ama può ritenersi fortunato perchè è l’ennesima riprova che non basta una buona storia a rendere grande una serie ma servono anche dei bravi attori. Fringe può dire check e check. I due episodi vedono rispettivamente risplendere la stella di Joshua Jackson nella sua versione 2.0 con successiva devoluzione dallo status di Osservatore e quella di John Noble che, comunque la si voglia mettere e qualsiasi situazione gli si presenti davanti, è un mostro di bravura anche quando da strafatto vede le fatine in stile Eurotrip. Ma parliamo di “The Human Kind” perchè i due episodi sono nettamente diversi oltre che per il protagonista anche per il voto che si meritano.
Peter 2.0 è deciso a vendicare Etta uccidendo Windmark a tutti i costi e mentre lo fa cerca di giocare al gatto col topo non considerando il fatto che Windmark è un Osservatore da quando è nato mentre lui lo è da pochi giorni e quindi esiste un “leggerissimo” divario di capacità intellettuali trai due. Non sorprende quindi più di tanto il fatto che Windmark sapesse come Peter 2.0 stesse modificando le linee temporali per condurlo alla morte ed un faccia a faccia trai due era scontato ma sempre molto piacevole. Il duello alla Matrix era un qualcosa di inedito che, oltre a servire per smuovere un po’ le acque dai troppi dialoghi, mostra anche le effettive capacità combattive in uno scontro Osservatore VS Osservatore. Il duello fa finalmente smuovere l’animo di Peter che ne esce sconfitto e realizza di non essere invincibile come credeva ma questo se da un lato lo motiva ancora di più per uccidere Windmark, dall’altro lo rende più vulnerabile ai sentimenti ed in particolar modo ai sentimenti verso Olivia. Il monologo finale di Olivia fa riscoprire l’amore sopito che Peter prova per lei e, con un gesto poco da Osservatore e molto da essere umano, decide di mantenere la sua umanità perdendo la possibilità di uccidere Windmark. Una lacrimuccia era concessa a tutti in questo caso.
L’altro Bishop invece non se la passa molto bene perchè tra abuso di acidi e la personalità del vecchio Walter che ritorna a galla diciamo che gli è un po’ difficile distinguere la realtà dalla finzione. Se c’è da apprezzare una cosa in “Black Blotter” è proprio la bravura di Noble che è l’unica cosa che permette di digerire una puntata altrimenti scomoda e tortuosa. Seguiamo l’episodio dal suo punto di vista e vediamo quello che vede lui in un mix di acidi e di trip mentali da far invidia a Paura E Delirio A Las Vegas. Personalmente non piacendomi il film di Depp ho trovato difficile e poco piacevole la visione dal punto di vista di un Walter strafatto, certo è da elogiare gli autori per l’audacia che hanno avuto nell’azzardare un episodio simile ma rimane il fatto che tra “The Human Kind” e “Black Blotter” c’è un abisso qualitativo non indifferente.
Trip mentali a parte il gruppo trova Michael, il giovane Osservatore nascosto nell’universo creato da Walter, e viene a conoscenza del fatto che Donald è morto e quindi c’è una persona in meno che può potenzialmente aiutargli. Il ritrovamento di Michael è buttato un po’ li alla carlona, la radio trovata nell’universo alternativo comincia a mandare una comunicazione criptata e prima provano a decriptarla e poi cominciano a triangolare il segnale. Mi aspettavo un diverso utilizzo della stessa e magari più suspence ma da un episodio in Walter’s vision non ci può attendere poi molto. Ma va bene così, almeno a pochi episodi dalla fine si sta mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle e possiamo anche permetterci il lusso di perdere 40 minuti nelle allucinazioni provocate dagli acidi.
Peter 2.0 è deciso a vendicare Etta uccidendo Windmark a tutti i costi e mentre lo fa cerca di giocare al gatto col topo non considerando il fatto che Windmark è un Osservatore da quando è nato mentre lui lo è da pochi giorni e quindi esiste un “leggerissimo” divario di capacità intellettuali trai due. Non sorprende quindi più di tanto il fatto che Windmark sapesse come Peter 2.0 stesse modificando le linee temporali per condurlo alla morte ed un faccia a faccia trai due era scontato ma sempre molto piacevole. Il duello alla Matrix era un qualcosa di inedito che, oltre a servire per smuovere un po’ le acque dai troppi dialoghi, mostra anche le effettive capacità combattive in uno scontro Osservatore VS Osservatore. Il duello fa finalmente smuovere l’animo di Peter che ne esce sconfitto e realizza di non essere invincibile come credeva ma questo se da un lato lo motiva ancora di più per uccidere Windmark, dall’altro lo rende più vulnerabile ai sentimenti ed in particolar modo ai sentimenti verso Olivia. Il monologo finale di Olivia fa riscoprire l’amore sopito che Peter prova per lei e, con un gesto poco da Osservatore e molto da essere umano, decide di mantenere la sua umanità perdendo la possibilità di uccidere Windmark. Una lacrimuccia era concessa a tutti in questo caso.
L’altro Bishop invece non se la passa molto bene perchè tra abuso di acidi e la personalità del vecchio Walter che ritorna a galla diciamo che gli è un po’ difficile distinguere la realtà dalla finzione. Se c’è da apprezzare una cosa in “Black Blotter” è proprio la bravura di Noble che è l’unica cosa che permette di digerire una puntata altrimenti scomoda e tortuosa. Seguiamo l’episodio dal suo punto di vista e vediamo quello che vede lui in un mix di acidi e di trip mentali da far invidia a Paura E Delirio A Las Vegas. Personalmente non piacendomi il film di Depp ho trovato difficile e poco piacevole la visione dal punto di vista di un Walter strafatto, certo è da elogiare gli autori per l’audacia che hanno avuto nell’azzardare un episodio simile ma rimane il fatto che tra “The Human Kind” e “Black Blotter” c’è un abisso qualitativo non indifferente.
Trip mentali a parte il gruppo trova Michael, il giovane Osservatore nascosto nell’universo creato da Walter, e viene a conoscenza del fatto che Donald è morto e quindi c’è una persona in meno che può potenzialmente aiutargli. Il ritrovamento di Michael è buttato un po’ li alla carlona, la radio trovata nell’universo alternativo comincia a mandare una comunicazione criptata e prima provano a decriptarla e poi cominciano a triangolare il segnale. Mi aspettavo un diverso utilizzo della stessa e magari più suspence ma da un episodio in Walter’s vision non ci può attendere poi molto. Ma va bene così, almeno a pochi episodi dalla fine si sta mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle e possiamo anche permetterci il lusso di perdere 40 minuti nelle allucinazioni provocate dagli acidi.
PRO:
- Sempre in primo piano l’evoluzione psicologica dei personaggi
- Monologo di Olivia a Peter 2.0
- Scontro alla Matrix tra Peter e Windmark
- Audacia nell’azzardare un episodio in stile Paura E Delirio A Las Vegas
CONTRO:
- A chi non piace Paura E Delirio A Las Vegas non potrà piacere l’episodio
- Ritrovamento di Michael troppo semplice
- Dispiace un po’ non avere più un Peter in versione Osservatore
Nel bene e nel male ci stiamo avvicinando a grandi falcate alla fine di quest’avventura chiamata Fringe, dico nel bene e nel male perchè non sempre gli episodi rispecchiano le aspettative ed i desideri del grande pubblico. Ma noi apprezziamo lo stesso anche solo per le performance degli attori.
VOTO EMMY 5×08
VOTO EMMY 5×09
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.