Grey’s Anatomy 10×03 – Everybody’s Crying MercyTEMPO DI LETTURA 6 min

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Tradizione vuole che dopo la season premiere, generalmente avvolta da un’aurea dark, residuo delle ormai immancabili catastrofi di fine stagione, il terzo episodio di Grey’s Anatomy si presenti mettendo in luce il lato più comico e leggero dello show. Questo episodio non fa eccezione, con situazioni che rasentano la parodia e accoppiate divertenti, senza tuttavia abbandonare del tutto la caratteristica drama, che compare specialmente a livello di coppie, romantiche e non.
Abbiamo aspettato stagioni intere per vedere Meredith e Derek stare insieme e costruirsi una famiglia, a missione compiuta è apprezzabilissimo ed umoristico vederli affrontate anche l’altro lato della medaglia, quello che mette da parte il romanticismo per fare i conti con la realtà dell’essere genitori. I coniugi Shepherd si ritrovano così, a dover negoziare con due bambini, di cui uno appena nato e con tutte le conseguenze che questo ruolo impone: disordine, look selvaggio, e assoluta mancanza di sonno. La situazione comica che si sviluppa nella casa nel bosco, viene resa tale anche dalla presenza di Callie, ancora loro ospite ed importante aiuto nella gestione dei bambini, che dà ancora di più l’idea di uno stato precario di esilarante caos.
Del lato piacevole della puntata fa parte anche la nuovissima coppia formata da Alex e Jo; una settimana dopo la loro unione, passata l’accecante passione del momento notiamo che i due non hanno ancora “sigillato l’affare” per dirla nei termini di Cristina.
Magari una settimana d’attesa può sembrare una cosa normale, ma è di Grey’s Anatomy che stiamo parlando, e se poi una delle due parti di nome fa Alex Karev allora forse è lecito chiedersi che fine ha fatto “Evil Spawn”. Eppure, appare estremamente dolce il comportamento di Alex, restio nel voler affrettare le cose, in quanto dopo le innumerevoli donne classificate come “nessuno”, provando finalmente dopo tanto tempo, di nuovo qualcosa di forte e vero per qualcuno, voleva che fosse un momento speciale. Ma se pur molto più ancorate al romanticismo, neanche le donne possono aspettare per sempre, così, convinto anche da Cristina, a fine puntata Alex si “carica” Jo sulle spalle e la porta a raggiungere il passo successivo della loro relazione.
Altri personaggi, altra storia: April, dopo il fallimento dello scorso anno, riesce finalmente a passare i suoi esami, e si ritrova a condividere questo importante momento con Jackson, il quale però dopo il rifiuto della scorsa settimana cerca di mantenere il loro rapporto fermo allo stato di amicizia, e sinceramente fa piacere sapere che tra i due ci sia almeno qualcuno di coerente. A tentare di mettere un freno ai propri sentimenti ci provano, ormai da tempo, anche Cristina e Owen; con loro passiamo alla parte meno dilettevole dell’episodio, e anche qui entra in gioco la coerenza, quella di Cristina, ormai decisamente convinta della sua decisione di chiudere definitivamente la storia tra lei e Owen, tanto da spingerlo addirittura a vedere altre donne.
La loro è da tanto tempo una situazione senza alcuno spiraglio in fondo al tunnel, la decisione presa sembra l’unica razionalmente plausibile, ed è assolutamente apprezzabile il loro sforzo di tentare di lasciarsi andare e guardare avanti, anche se il solo provarci farà male sia a loro che a noi.
Altra coppia in crisi nera è ovviamente quella composta da Callie e Arizona. La dottoressa Robbins tenta dei passi verso la ricostruzione del suo matrimonio, ma Callie dopo una settimana è ancora giustamente in modalità “rabbia on”, tuttavia questo non le impedisce di avere una visione razionale della loro situazione, e in una scena tristemente nostalgica, rifiuta l’idea di partecipare con Arizona alla terapia di coppia, ma suggerisce a lei comunque di andarci. Siamo al punto centrale del problema, Callie ha capito, più di Arizona, che le difficoltà tra di loro nascono ben prima del tradimento, e se la Robbins seguirà il consiglio andando in terapia, compirà dei passi fondamentali verso il recupero personale, e solo allora magari si potrà provare a sistemare anche la coppia.
Ma il punto più forte della puntata arriva verso i minuti finali, che come la scorsa settimana sono dedicati a Richard Webber, ma che contrariamente a 7 giorni fa hanno totalmente un significato opposto. L’ex capo risvegliatosi dopo i difficili interventi a cui era stato sottoposto si ritrova in un completo stato di depressione, che lo porta anche a rifiutare le cure necessarie alla sua guarigione. Indubbiamente la scelta della Bailey come medico del suo mentore è abbastanza discutibile, troppo coinvolta emotivamente per poter prendere decisioni mediche sagge, per questo fondamentale si rivela l’intervento dello specializzando Ross che prova a trasformare il suo senso di colpa in una forte motivazione sul lavoro convincendo Webber a seguire la corretta via verso la riabilitazione, perché “nessun altro di noi dovrà morire”. Webber paziente l’abbiamo già conosciuto in stagioni passate, e già appariva testardo e poco incline a percorrere tutte le tappe verso la guarigione, tuttavia la situazione questa volta è ben peggiore, l’incidente è stato grave, le condizioni quasi disperate, e adesso il dottor Webber si lascia cadere in un triste stato di depressione che lo porta anche a raggiungere un forte livello di tremendo cinismo.
Tutti ci eravamo quasi commossi alla fine della scorsa puntata, dove, dopo anni di più che complicata relazione tra Meredith e Richard, questo rapporto sembrava giunto ad una definizione, con Webber che designava Meredith come sua famiglia e lei che dopo un attimo di smarrimento accettava di entrare a farne parte. Il risveglio però è stato di tutt’altro impatto, Webber sceglie Meredith perché convinto che lei lo avrebbe lasciato andare e questa sembra essere una scelta ben ponderata, per il resto però aspettiamo a giudicare le sue dure parole, perché si sa, la depressione che colpisce in questi casi annebbia sempre anche i sentimenti. Quello che è certo, è che dopo la scontata non morte di Webber nella scorsa puntata, la strada verso la piena guarigione si sta già mostrando molto meno prevedibile.

 

PRO:
  • Uno sguardo nella vita di Meredith e Derek come genitori disperati.
  • Alex in attesa del “momento speciale” e il suo viaggio sulle scale con Jo sulle spalle.
  • Dopo la scorsa stagione, continua il “bonding time” tra Alex e Cristina, dando vita ad un’amicizia sempre più solida e divertente.
  • April questa volta passa gli esami.
  • Il mantenimento dei propositi di Cristina, decisa seppur con estrema sofferenza a lasciar andare Owen.
  • Lo specializzando Shane Ross che prende in mano la situazione di Webber.
  • Callie che spinge Arizona verso la terapia, capendo che i problemi di sua moglie nascono ben prima del tradimento.

 

CONTRO:
  • Richard Webber e le sue dure parole verso Meredith: anche se evitiamo di giudicarle per il momento, non significa che le abbiamo apprezzate.
  • Miranda Bailey sempre più lontana dalla figura della nazista: anni fa avrebbe convinto/costretto Webber a seguire le cure adeguate senza esitazioni.
  • Allarme rosso è risuonato nel momento in cui Owen e Jackson hanno ricominciato a parlare di problemi finanziari… la stagione scorsa è stata più che sufficiente riguardo questo tema.
  • Verrebbe da dire per fortuna che c’è Hunt… con i membri del consiglio alle prese con questioni private, sembrava l’unico interessato a mandare avanti l’ospedale.

 

Questa puntata dunque, è servita ad alleggerire l’atmosfera post season premiere prendendo però ugualmente in considerazione questioni più pesanti, alcune delle quali ci seguiranno a lungo nel corso della stagione. Dopo 199 episodi, sembra ormai quasi naturale parlare di quanto Grey’s Anatomy non sia più ai livelli delle passate stagioni, ma per questa volta magari, possiamo anche sorvolare su quello che non ci convince più e apprezzare invece tutte quelle caratteristiche che da 10 stagioni fanno di questo telefilm uno degli appuntamenti fissi delle nostre settimane e avvicinarci dunque all’importante traguardo di giovedì prossimo anche con un pizzico di emozione.

 

VOTO EMMY

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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