Grey’s Anatomy 13×18 – Be Still, My SoulTEMPO DI LETTURA 4 min

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Lo scorso 27 marzo, Grey’s Anatomy ha compiuto 12 anni dalla messa in onda del Pilot. Un tempo relativamente lungo per una serie tv, che, come quasi sempre accade, può portare a cambiamenti radicali al suo interno. Nel corso di questi 12 anni infatti, può succedere che un fan perda interesse per le storie raccontate o che un attore senta il bisogno di “cambiare aria” e lasciare lo show, come spesso accaduto negli ultimi tempi in Grey’s Anatomy. Tra gli ultimi highlander rimasti nella serie, Ellen Pompeo sicuramente ne è il capitano, rimasta sempre lì al suo posto nel ruolo di Meredith Grey in tutti questi anni, attraverso tutti i cambiamenti che le si confezionavano intorno. Arrivati alla tredicesima stagione però, anche nell’attrice protagonista sembra essere sorto il desiderio di misurarsi con qualcosa di nuovo e, forse, anche diverso. “Be Still, My Soul” è la prima esperienza di Ellen Pompeo dietro la macchina da presa, ripercorrendo il percorso già intrapreso da altri suoi colleghi come Kevin McKidd e Chandra Wilson, oltre che Debbie Allen, che saltuariamente, tra un’interpretazione e l’altra dei propri personaggi, si dedicano anche alla regia.
Questo episodio, forse proprio perché girato da Ellen, si presenta, per l’ennesima volta in questa stagione, come un episodio a sé, che si discosta dalle trame orizzontali che dovrebbero dare vita alla stagione, mettendo al centro della scena Maggie e sua madre. Una storyline che si divide in due per quanto riguarda le sensazioni provate: inutile negare l’importanza del tema trattato, la potenza e il dolore che situazioni del genere generano realmente; tuttavia, difficile appare anche considerare questa storia come qualcosa di più personale all’interno dello show, non quando la signora Pierce si è presentata ai fan solamente da poche puntate, ritrovandosi subito come focus di un intero episodio. Se la malattia della donna ed il suo intero processo di terapia, giunto fino alla morte, è stato percepito come qualcosa di leggermente maggiore rispetto ad un comune caso medico di settimana, l’unico motivo è da attribuire soltanto al carisma della signora Pierce. Una caratteristica che, invece, non compare granché tra le doti del personaggio di Maggie. Considerata ancora come una delle new entry, questo personaggio continua a monopolizzare screen time, mancando del tutto però di quel potere scenico che calamita l’attenzione verso gli eventi che la riguardano, anche in storie forti come quella trattata in questo episodio dove, seppur il dolore non sia giudicabile, saltano comunque fuori spesso e volentieri le caratteristiche infantili che da sempre caratterizzano il suo personaggio, così come ci è stato presentato finora.
Detto di questa centralità intorno la storia dei Maggie e sua madre, “Be Still, My Soul” si pone anche come ennesima puntata distruttiva per la continuità delle storyline degli altri personaggi. Seguendo il trattamento e le numerose operazioni subite dalla signora Pierce, inevitabilmente questo diciottesimo episodio copre un arco di tempo maggiore che fa balzare il calendario del Grey-Sloan di settimane, se non di mesi. Settimane durante le quali Amelia e Owen ancora non sono riusciti ad avere una conversazione adulta sul loro matrimonio; Jackson ed April sono fermi alla loro ultima notte passata insieme, senza che dall’altro lato del teleschermo si sappia niente sul loro nuovo stato; Alex sarebbe stato meglio dietro le sbarre data la sua scarsa presenza negli ultimi tempi e la comunque pessima storia che vede protagonista Eliza si ritrova anch’essa in fase di stallo.
Unica situazione a procedere, al momento, sembra essere quella tra Riggs e Meredith ma, anche qui, procedere sembra comunque un parolone dato il nuovo stop intrapreso dopo gli eventi di questa puntata.
Vista così dunque, continua a sembrare del tutto incomprensibile questa gestione inorganica di uno show che, ben 12 anni fa, aveva fatto del suo modo di raccontare le storie dei protagonisti il suo punto di forza maggiore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Diana Pierce 
  • Ancora una volta Richard Webber 
  • Il tema trattato dall’episodio 
  • Troppa centralità al personaggio di Maggie 
  • Ennesima assenza di continuità nelle storyline 
  • Inaccettabile gestione di tempo e personaggi

 

Ancora una volta una puntata indipendente. Ancora una volta un blocco nella (comunque trascurabile) trama orizzontale. Ancora una volta si fatica a trovare un senso a questa stagione.

 

Till I Hear It From You 13×17 7.80 milioni – 1.9 rating
Be Still, My Soul 13×18 7.62 milioni – 2.0 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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