Il caso di giornata stavolta passa in secondo piano rispetto alla trama orizzontale. Piuttosto che alla liberazione della famiglia presa in ostaggio, tutti sono molto più interessati ad Howard Hargrave. A cominciare dalla stessa squadra Halcyon Aegis, divisa in due: Nez e Tom sono #teamHoward, mentre Mr. Solomon e Dumont sono decisamente #teamScottie. Questo non potrebbe mai succedere nella task force di capo Cooper – per quanto si sospettasse una talpa al suo interno – e non solo per l’educazione alla legalità, che si suppone abbia ricevuto ogni persona dichiarata idonea a diventare agente F.B.I.
Anche il tema ricorrente della trama verticale, quello dei genitori traditi dai figli, è funzionale a questo discorso. Per fortuna, rimane la speranza nel futuro, espressa dai due giovani padri Tom e Cantara, subito pronti ad addolcirsi e quasi a fare amicizia parlando delle loro bimbe, più o meno della stessa età.
Sarà anche la regia di Andrew McCarthy, ma l’episodio svolge il tema proposto senza grandi esplosioni, preferendo esprimersi attraverso piccoli tocchi. Questo non impedisce la resa emotiva e anche estetica: citazione particolare per il badge che non funziona (chi ha provato ad aprire una camera d’albergo con la tessera magnetica ne sa qualcosa) e per i pezzi di vetro che ballano, al ritmo del congegno ad ultrasuoni, con immagine in split screen. Per tacere di James, lo scagnozzo pronto a sfilettare Cantara come ai tempi Mr. Solomon era pronto a fare con Lizzie.
Il botto più clamoroso avviene sul finale e rimane confinato nelle pareti di una stanza d’ospedale. Non per niente qualcuno ha detto che le più grandi tragedie avvengono in camera da letto. Comunque, la rivelazione a Scottie della vera identità di Tom Keen, con conseguente shock per aver ritrovato Christopher, non rimarrà certo così limitata. Anzi, è sicuramente destinata a spandersi a macchia d’olio e ad avere conseguenze per tutti i personaggi coinvolti.
Un test del DNA si impone e da esso potrebbero derivare scoperte molto interessanti. Sarebbe un modo per risolvere anche il dubbio se Susan sia o meno una spia – doppelganger, anche se certo non escluderebbe una sua provenienza dallo stesso club di Katarina Rostova, cioè quello dello spie “progettate per sedurre” (spiegazione, a parere di chi scrive, più semplice e più elegante). Ci starebbe bene anche uno scenario alla Dune, con donne “Bene Gesserit” super addestrate e mandate a sedurre uomini particolarmente belli, intelligenti e brillanti, per produrre, dopo tot generazioni, un perfetto Kwisatz Haderach, un novello Messia, magari con l’aiuto dell’ingegneria genetica. Raymond Reddington era la giovane stella dell’ammiragliato, Howard Hargrave un portatore sano di “Beautiful mind”, a parte sapere “come si indossa uno smoking, si racconta una barzelletta e si apre la porta a una signora”. Lo stesso showrunner di The Blacklist, Jon Bokenkamp, ha definito la serie “A Chosen One story”. Tom potrebbe avere un sacco di cose da raccontare a Lizzie, tornando a casa.
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Borealis 301 1×05 | 3.98 milioni – 0.7 rating |
Hostages 1×06 | 3.99 milioni – 0.8 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).