Grey’s Anatomy 17×03 – My Happy EndingTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Why always me?”

 

Qualche anno fa un noto calciatore italiano, esultando per un gol, fece sfoggio di una maglietta con tale scritta per sottolineare l’accanimento dei tabloid inglesi nei suoi confronti.
Dopo 17 anni e innumerevoli “disavventure” forse è arrivato il momento anche per Meredith Grey di vagare per i corridoi del Grey-Sloan con indosso una maglia simile.
Ironia a parte, la prima reazione d’istinto alla notizia della positività da Covid-19 di Meredith è senz’altro quella di roteare gli occhi per l’ennesimo colpo che gli autori hanno voluto infliggere a questo già ampiamente bistrattato personaggio. Passati i primi momenti di incredula frustrazione però, si comprende benissimo come questo particolare caso sia totalmente differente da qualsiasi altra tragedia capitata nel corso della serie. Questo perché è l’intera reale situazione mondiale ad essere differente. Con una pandemia in corso Grey’s Anatomy si pone infatti quasi come maestro, lasciando ai voiceover il compito di ricordare le linee guida “metti la mascherina – igienizza le mani – mantieni un metro di distanza” e soprattutto mettendo nero su bianco le vere conseguenze del virus. E’ per questo dunque che vedere Meredith in un letto d’ospedale questa volta sembra quasi una prassi dovuta per uno show che ha cresciuto intere generazioni e lanciato spesso dei messaggi importanti. Meredith senza forze, Meredith svenuta e Meredith con i polmoni disastrati e le conseguenti crisi respiratorie diventa così una specie di monito, un modo per mettere sullo schermo la realtà del virus attraverso un personaggio importante nell’immaginario collettivo e che si spera possa in questo modo smuovere qualche coscienza e aiutare ad educare in tal proposito.
Ma oltre al ruolo sociale, la storyline che vede protagonista la Grey questa volta assume contorni diversi anche per il modo con cui si è scelto di raccontarla. Come è stato sottolineato nella scorsa recensione, stando agli autori il ritorno di Patrick Dempsey è stato pensato proprio per regalare un momento che potesse strappare un sorriso durante una situazione pesante come quella che si sta vivendo. La vista di Derek sulla spiaggia si ritrova così ad alleviare in tutti i sensi, aiutando anche la narrazione a staccarsi dal caos che regna in ospedale senza però risultare inorganica o fuori luogo, oltre ad essere estremamente nostalgica.
Tuttavia, al di fuori della storyline di Meredith c’è poco altro da raccontare; tutte le altre trame che non riguardano pazienti e ospedale infatti, risultano come le solite vicissitudini viste e riviste tra i corridoi del Grey-Sloan. A parte le solite interazioni tra le coppie (Maggie, Amelia e Link) però, ciò che colpisce in senso negativo è soprattutto la continua decostruzione di alcuni personaggi. A partire da Tom Koracick. Il neurochirurgo è entrato a far parte del cast non si sa ancora per quale motivo visto che il suo character continua a vagare senza una meta definitiva. Alcune volte Koracick dà vita a rari momenti in cui appare come un personaggio che avrebbe molto da raccontare, dove la sua indole emerge in modo altamente positivo; la maggior parte delle volte invece, si ritrova costretto ad inchinarsi alle pessime esigenze di trama che rendono il medico quasi una caricatura. Stessa prassi che sta risucchiando sempre più a fondo anche Teddy. La Altman ormai è una lontana imitazione della donna che si era presentata per la prima volta nella sesta stagione, il tutto a causa di una storia, questa infinita tiritera tra lei – Owen – Tom, che ha rovinato un character che non sa davvero più cosa vuole.
A rinascere per l’ennesima volta dalle ceneri invece, svetta ancora Webber. Dopo i problemi sul finale della scorsa stagione, Richard è riemerso in grande stile, accaparrandosi tutti gli highlights di questi ultimi episodi per una parabola che tuttavia ripropone soprattutto per lui sempre la stessa solfa vista e rivista nel corso degli ultimi anni.
Un altro motivo per preferire la spiaggia con Derek.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il Covid spiegato da Grey’s Anatomy
  • Meredith positiva diventa una trama dal sapore anche sociale 
  • Storyline della Grey ben gestita e presentata, soprattutto con gli intermezzi sulla spiaggia 
  • Già che ci sono: le apparizioni di Derek 
  • Trame di tutti gli altri personaggi vuote e ripetitive 
  • Decostruzione continua di alcuni character: Tom, Teddy e… Alex (difficile immaginarlo lontano da Meredith con un problema simile)

 

Grey’s Anatomy prende spunto dalla realtà e la narrazione ne giova decisamente. Buon per loro, un po’ meno per noi.

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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