Helix 1×01 – 1×02 – 1×03 – Pilot – Vector – 274TEMPO DI LETTURA 5 min

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C’era grande attesa, soprattutto da parte dei fan orfani di Battlestar Galactica, per questo Helix. Ma non solo per loro. Una buona campagna di marketing ha successo se da qualche semplice poster o teaser trailer il resto lo fa il passaparola, e a giudicare dalla curiosità che ha suscitato il poster, Helix si è guadagnato l’attenzione già da qualche settimana, meritatamente.
Il plot non è dei più nuovi ma ha da subito un forte impatto: il CDC (Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie) ha ricevuto una richiesta di soccorso da una base di ricerche scientifiche sita nell’Artico per la diffusione di un virus i cui effetti sono alquanto preoccupanti ed ignoti. Istantaneamente il pensiero dei più, compreso il mio, corre ad un virus ben più noto che attualmente sta impegnando Rick Grimes e soci nei pressi di Atlatanta: siamo/siete fuori strada. Sceneggiatori e produttori esecutivi si erano già espressi a tal proposito: qui non si parla di zombie, non ci sono zombie e questa non è una copia di The Walking Dead ambientata al Polo Nord. Ed effettivamente non si può dargli torto in tal senso perchè, a quanto si è visto, gli infetti sono “coscienti” e dotati di ricordi oltre che di una forza leggermente sovrumana che gli permette di squarciare il metallo a mani nude e di imitare Spider Man nei condotti dell’aria.
Ma cos’è Helix allora? È difficile incasellare questo show in uno specifico genere. Wikipedia lo etichetta come “science fiction thriller” e noi non ci mettiamo contro la grande W. però a questa descrizione aggiungerei un contesto horror visto che comunque gli infetti sono sulla falsa riga dei morti che camminano, e questo non lo dico io ma la definizione ultima data al virus che si dilaga, un virus che “è una macchina perfetta per la diffusione ed il contagio”. Stile zombie insomma.

Ronald D. Moore ed i suoi colleghi hanno deciso di puntare molto sull’aspetto visivo oltre che su quello audio. Fin dalle primissime inquadrature colpisce molto il modo anticonformista con cui si vuole mostrare lo show, personalmente per descriverlo userei tre aggettivi: bianco, grottesco, nero. Mi piace pensare che a questi aggettivi ci abbia pensato anche Moore per assegnargli un significato più aulico direttamente riferito alla purezza del ghiaccio artico che cozza con il sangue liquido nero che fuoriesce dagli individui contagiati mostrando uno scontro dualistico tra la vita (il bianco) e la morte (il nero). La stessa brevissima ma intensa sigla ci mostra una contrapposizione degli stessi colori, sicuramente non messa li a caso ma voluto per enfatizzare questo dualismo che la serie mette in luce. A suggellare il tutto arriva “Do You Know The Way To San Jose?” di Dionne Warwick che, sia nella sigla sia nelle varie scene, crea un’atmosfera talmente caustica e surreale da ghiacciare le vene. Anche qui, per quanto sia di poca rilevanza, sia per tipologia di musica sia per testo della stessa canzone la contrapposizione con la location dove viene riprodotta è molto forte e aiuta a creare uno stato di confusione nello spettatore che è quasi piacevole.
Della regia non si può dire niente perchè è sempre ben studiata e attenta ad enfatizzare i vari momenti clou, certo magari un utilizzo più attento della CGI aiuterebbe a non rendere ridicoli i due topi che si azzannano o le stesse scimmie, però a parte questo è davvero ineccepibile.

Un po’ meno ineccepibile è invece la scelta di inserire un triangolo/quadrilatero amoroso in una serie dove non dovrebbe essere dato spazio a tematiche di questo tipo. Certo, può essere stata introdotta per creare più legami e problemi ai protagonisti ma il rischio di trasformare tutto in un “soap science fiction thriller” è lì dietro l’angolo che aspetta. Tralasciando questo fattore e concentrandoci sui personaggi rimaniamo abbastanza folgorati da due character che sono anche “antagonisti”: il Dottor Alan Farragut ed il misterioso e fugace Dottor Hiroshi Hatake. Quest’ultimo chiaramente ha molti più segreti di quanti ne possiamo anche solo immaginare, basta guardarlo negli occhi (nel recap) per capire che in questo centro di ricerca non legalizzato vi sono scheletri nell’armadio e pure fuori congelati insieme a quelli delle scimmie. Il Dottor Farragut è invece un ospite indesiderato che è stato messo in mezzo a due fuochi incrociati visto che non è ben visto da Hatake e deve cercare di salvare il fratello che, vittima del virus, non si è fatto scrupoli provando ad ammazzarlo. Non proprio il solito caso di bromance.
Helix ci piace perchè è un prodotto diverso dal solito nonostante qualche piccolo clichè di cui non è riuscito a privarsi in fase di creazione. L’atmosfera claustrofobica del centro di ricerche in connubio ai contagiati che scorrazzano nei condotti di ventilazione riscaldano il tutto facendo volare questa ora e venti di pilot, per non parlare poi di “274” che vola a tempo di record. A garantire una certa dose di extra-problemi ci pensano le allucinazioni a cui noi ed i protagonisti siamo affetti, allucinazioni che ci mettono seri dubbi su cosa sia o non sia reale e che, proprio per questo, sono molto intriganti oltre che confusionarie. Ne è un esempio il dubbio amletico che ci ha pervaso per tutto “274”, ovvero il capire o meno se la limonata con Peter fosse reale o meno, anche perchè gli effetti si facevano attendere. Dire che Helix promette bene sarebbe riduttivo, d’altronde come ci si può astenersi dal guardare una serie che ci presenta cotanti momenti di passione virale?
Postilla finale: non si può trattenre un “ma dai cazzo!” nelle scene all’aperto dove gli attori girano a viso scoperto o addirittura con il giubbotto aperto quando dovrebbe esserci -40° minima, almeno. Dai cazzo SyFy…

PRO:

  • Distinguere tra allucinazioni e realtà è un bel e piacevole grattacapo
  • Hatake VS Farragut
  • Protagonisti ben delineati
  • Limonata infetta nel finale: un tocco di classe
CONTRO:
  • Difficile pensare a più di una stagione rinchiusi in questa base dell’Artico e ancora più difficile è il mantenere la tensione narrativa che è stata creata in questo trittico di episodi

 

La nostra opinione? Thumbs up! In Helix potete trovare un ottimo miscuglio di lingue horror, thriller e soap, tutto senza dimenticarsi della componente fantascientifica che gli permette l’alloggio in casa SyFy. Personalmente lo reputo una piacevole sorpresa, l’unico dubbio è per quanto riusciranno a mantenere alta la tensione senza ripetere i soliti schemi.

 

Pilot – Vector – 1×01 – 1×02 1.82 milioni – 0.6 rating
274 1×03 1.33 milioni – 0.4 rating

VOTO EMMY


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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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