“I told you. If they fight… they die!”
NUOVI ARRIVI
La puntata inizia presentando subito un nuovo personaggio, Lee Scoresby, simpatico avventuriero aeronauta accompagnato dal suo daemon Hester, ottima spalla per gustosi duetti. Lo fa nel modo migliore, sullo sfondo di un magico cielo. La canticchiata è dovuta perché l’attore è Lin – Manuel Miranda, grande protagonista di musical.
L’arrivo di Scoresby è strettamente legato all’entrata in scena di un altro nuovo personaggio: l’orso Iorek Byrnison. Per poter dare degnamente il suo contributo alla causa di Lyra e dei Gyziani, però, egli deve prima ricuperare la sua armatura, parte integrante della sua anima quanto un daemon, come viene spiegato.
A questo proposito, si può notare una differenza di estetica in questa serie rispetto al film La Bussola d’Oro, uscito nel 2007 e sempre tratto dal libro di Philip Pullman. Se nel film si presentavano armature e abbigliamenti molto ricercati, per creare un ambiente sognante di gusto fantasy, qui gli abbigliamenti hanno uno stile anni ’40 – ’50 e le armature degli orsi sembrano davvero rappresentare la loro indole. Non per niente ogni panserbjorn se la forgia personalmente. Si veda la differenza fra l’armatura di Iorek, solida e ruvida come il tronco di una quercia centenaria, e quella di re Raknison, dal gusto vampiresco e demoniaco.
Ci sono novità anche nell’ambientazione: il gruppo dei Gyziani e di Lyra è arrivato a Trollesund. Sarebbe una località del Nord, ma in realtà le scene sono state girate nel Galles. Non per questo i paesaggi sono meno suggestivi.
MEANWHILE, MRS. COULTER…
L’arrivo dei nuovi personaggi porta alla miglior sequenza della puntata, quella della liberazione con scatenamento di Iorek, ma non per questo gli altri stanno fermi. Lyra continua con le sue sbadataggini, un vero punto negativo dell’intera serie. Mrs. Coulter, invece, procede con i suoi loschi piani. Incontra vari membri del clero Magisterium, sempre inquietanti con i loro daemons a forma di serpente, ratto di fogna, calabrone e il già citato Iofur Raknison.
L’animo dello spettatore, davanti a queste scena, oscilla tra inquietudine davanti a soggetti poco raccomandabili e pena di fronte ai patetici tentativi di Marisa di entrare a far parte pienamente di un mondo che ha già da tempo deciso chiaramente e fermamente di chiuderle tutte le porte, pur servendosi di lei. Nei libri viene spiegato esplicitamente come “sia meglio” affidare certi lavori sporchi ad un’organizzazione parallela, perché così è più semplice ed economico sia prendere parte dei profitti quando le cose vanno bene, sia scaricare l’organizzazione qualora le cose andassero male.
Dai dialoghi, comunque, si viene a sapere che Lord Asriel di cui si attende con impazienza il ritorno è tenuto prigioniero dagli orsi. Il patto che viene proposto è molto significativo: il ricercatore avrà salva la vita, ma tutta la sua ricerca e il laboratorio saranno distrutti. In cambio, il re degli orsi verrà battezzato e quindi tutto il suo popolo, sebbene non umano, accettato nel regno del Magisterium. Questo nella miglior tradizione antica, secondo cui si considerava cristiano tutto un popolo quando il re – capotribù accettava di farsi battezzare.
Notare la contrapposizione fra tutto questo e Trollesund, proprio il luogo dove va chi non vuole essere trovato dal Magisterium, che lì non comanda tutto e tutti.
In conclusione, un paio di curiosità: il dipendente del Magisterium di nome Sysselmann, destinato a scontrarsi prima con Lee Scoresby, poi con Iorek, è interpretato da Harry Melling, noto a chi ha visto i film di Harry Potter. Si crea dunque un legame tra le due saghe fantasy britanniche. Se poi qualcuno avesse notato un’inquietante somiglianza fra padre McPhail e Lyra, è perché i due attori, Will Keen e Dafne Keen, nella realtà sono padre e figlia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Spies 1×03 | 0.34 milioni – 0.1 rating |
Armour 1×04 | 0.39 milioni – 0.1 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).