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How I Met Your Mother 8×22 – The Bro MitzvahTEMPO DI LETTURA 3 min

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L’addio al celibato è un rito di passaggio della cultura occidentale che da sempre rappresenta l’ultimo baluardo del testosterone maschile che si vuole mettere in mostra prima di nascondersi per il resto della vita sotto la mole di estrogeni che regoleranno la di lui vita. Quindi vale la regola che più il futuro sposo è stato libertino e più l’addio al celibato sarà trasgressivo e folle, o anche no, Una Notte Da Leoni docet. Cosa aspettarsi allora da una puntata in cui c’è l’addio al celibato di Barney Stinson?
Inutile dire che le aspettative erano sopra le stelle e già avevamo comprato delle salviette per asciugarci la bava dalla bocca inconsciamente ignari che i bei tempi delle prime indimenticabili stagioni erano passati ormai da un po’. In realtà non c’è nulla da dire sul modus operandi in cui si è svolto l’episodio, perfettamente in stile HIMYM ma è proprio il peso delle aspettative che affossa in realtà tutti e 20 i minuti perchè dall’addio al celibato di uno dei single sciupafemmine più incalliti del (ex) tubo catodico ci si aspetta con cognizione di causa un minimo di trasgressione. Ripeto: non è che gli autori non abbiano confezionato una bella puntata, il punto è che le sensazioni post “The Bro Mitzvah” non sono quelle che dovrebbero essere. Possiamo dire in un certo senso che lo spettatore vive in diretta simbiosi le emozioni di Barney, ovvero delusione, tristezza ed un senso di frustrazione che ribolle nel sangue per circa 18-19 minuti, ovvero fino a quando non ci viene rivelato il “meschino” piano di Robin e Co.
C’è una cosa da dire in difesa degli sceneggiatori, e cioè che, per distaccarsi dai soliti clichè degli addii a base di strip club e alcol che farciscono il 99% dei film made in Hollywood, bisognava prendere le distanze e raccontare qualcosa di nuovo e diverso e quello di Barney è decisamente un addio al celibato non convenzionale all’insegna di Karate Kid, ex promesse spose e gioco d’azzardo. Quindi almeno per questo non si può dire nulla, anzi. È il tema prettamente malinconico che pervade l’addio a mozzare l’effetto finale perchè, se si ride e si scherza ai danni del futuro sposo, non si può al contempo non fare i conti con le sue emozioni che ricordo essere anche le nostre (e qui parlo direttamente a tutte le persone dotate di testosterone che stanno leggendo queste righe).
Che dire infine dell’incontro con l’idolo/clown/William Zabka? Decisamente un WTF in puro stile Carter Bays & Craig Thomas. Anche qui però rimaniamo un attimo perplessi circa lo stacco finale che segna la conclusione dell’episodio dopo l’abbraccio tra Barney e Zabka. Nessun commento del Ted 2030 a tirare le somme, nessun happy ending corale e nessuna presa coscienza del perchè Robin ed il resto della gang abbia deciso di far vivere a Barney una delle serate più tristi della sua vita. Ci resta solo un abbraccio e tutto torna come se nulla fosse mai successo, come se uno degli scherzi più pesanti della serie non avesse lasciato un segno indelebile dentro Mr. Stinson. È una sitcom e ci può stare un finale così, però ci stanno anche le perplessità di noi spettatori.
In tutto ciò non abbiamo menzionato la presenza di Quinn. Fa sempre piacere vederla ma non ci si può non domandare come non si possa ritenere la sua presenza fuori luogo visto e considerato che una ex promessa sposa non dovrebbe mai e poi mai partecipare all’addio al celibato del suo ex fidanzato. Mai. Il risultato è una bidimensionalità del personaggio non indifferente…

 

PRO:

  • Marshall che si descrive come “Marshall Unchained”, chiaro riferimento a Django
  • Lily che riscopre il suo lato ninfomane con Ralph Macchio
  • La sorpresa finale di Zabka
  • Realizzazione di un addio al celibato non convenzionale e pertanto apprezzabile
CONTRO:
  • Presenza di Quinn fuori luogo
  • Episodio non all’altezza delle aspettative

 
Nient’altro da dire. Forse si può fare solo del mea culpa per le troppe aspettative che ci siamo autocreati, ma è l’unica colpa che abbiamo noi.

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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