How To Get Away With Murder 3×03 – Always Bet BlackTEMPO DI LETTURA 4 min

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How To Get Away With Murder fa un leggero passo indietro. Non si parla certo di ricadute stile seconda stagione ma, considerando i primi due episodi di questo terzo ciclo che erano partiti con uno spirito diverso, più “ordinato” e sensato, “Always Bet Black” smarrisce un po’ la strada intrapresa. Si potrebbe forse incolpare per questo la scorsa puntata che, trainata da un più che coinvolgente caso del giorno, era emersa come estremamente soddisfacente, mentre, ciò che è stato presentato in questo terzo episodio, risulta invece poco interessante con alcune situazioni che sfociano nell’irritazione.
Minimamente stimolante infatti, si presenta il caso di giornata che pur rivede gli avvocati di casa Keating riprendere in mano, parole loro, un “real case” rispetto agli ultimi intrapresi ma che, tuttavia, vede coinvolto un protagonista poco incisivo ed una storia che più che altro ha la funzione di riportare alla luce i metodi poco ortodossi, ma efficaci, che da sempre hanno caratterizzato le vittorie di Annalise. Deludente anche l’apporto di Michaela al suddetto caso: dopo la forte incidenza dimostrata da Connor la settimana scorsa, ci si aspettava di vedere ognuno dei cinque favoriti della Keating prendere di volta in volta in mano un proprio caso, un risvolto che avrebbe potuto mostrare un nuovo ed interessante punto di vista dei ragazzi in versione quasi avvocati ma per ora questa non sembra essere la strada intrapresa.
Il focus sugli studenti di Annalise, invece, si ritrova diviso in maniera abbastanza netta tra chi si aggiudica la parte più leggera della puntata, chi quella con maggiore incidenza e chi invece la passa nell’inutilità assoluta. Paradossalmente, il gruppo più in disparte dal focus di giornata composto da Michaela, Asher, Connor e Oliver, fatta eccezione per il recente, irritante ed incomprensibile comportamento del tecnico informatico, si dimostrano più allettanti della monotona fine spettata a Wes: un personaggio ormai comunemente riconosciuto come uno dei protagonisti principali che quando viene, seppur momentaneamente, fatto fuori dal gioco centrale, perde di interesse, soprattutto se lo si ritrova a passare episodi interi con la nuova (e decisamente poco stimolante) ragazza.
Della doppia accezione invece si avvale la situazione di Laurel; la fuga di Frank ha inevitabilmente posto la sua ex ragazza più al centro della scena, portando però sia risvolti positivi che negativi. L’incontro con il padre occorso in questa puntata può essere apprezzato da un punto di vista conoscitivo del personaggio, in quanto andare a scavare nel passato dei protagonisti porta sempre curiosità ed interesse, seppur si sarebbe fatto volentieri a meno della seduta di psicanalisi. Più inerente ai risvolti della storyline è la parte che vede Laurel al centro della ricerca di Frank: sin dalla scorsa stagione si è intravisto nella ragazza una sorta di paragone con Annalise, come se Laurel fosse, tra tutti i suoi colleghi, quella più influenzata nei comportamenti dalla professoressa. Il non rendere partecipe Annalise e Bonnie sulla scoperta riguardante Frank porta inevitabilmente ad aggiungere ulteriore drama e mistero alla storia, incanalando Laurel sempre più in un vortice di intrighi e segreti degni della Keating, ma con il personaggio ovviamente non in grado di reggere lo stesso peso del suo mentore.
Con tutte queste situazioni che hanno caratterizzato “Always Bet Black”, la parte più intrigante di questo terzo episodio se l’aggiudica la trama orizzontale composta dal flashforward. Quella che a conti fatti è ormai il marchio di fabbrica della serie che, seppur a questo punto priva dell’effetto innovativo, riesce comunque a mantenere alto l’hype verso i prossimi episodi e nel corso della puntata stessa, trainando soprattutto episodi del genere con poca incisività. L’ideatore Peter Nowalk ha affermato che man mano, in ogni episodio, sarà mostrato al pubblico un personaggio ancora vivo durante gli eventi dell’incendio a casa Keating, in modo da far fuori di volta in volta una possibile vittima, in attesa di scoprire chi sarà questa volta ad essere il bersaglio di stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il continuo mistero del flashforward: dal volto della vittima, all’arresto di Annalise per finire con quanto davvero accaduto 
  • Il rapporto sempre più stretto tra i vari personaggi principali 
  • Il personaggio di Oliver
  • Wes relegato con la sua nuova ragazza
  • Laurel sulla orme di Annalise 

 

Non una pessima puntata, semplicemente una inferiore alle prime due di stagione e, per questo, nella scelta del voto questa volta ci lasciamo ispirare dalla stessa Annalise, al minuto 35.

 

There Are Worse Things Than Murder  3×02 4.39 milioni – 1.3 rating
Always Bet Black 3×03 4.40 milioni – 1.2 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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