Reddington: “You believe your family is in danger because of who I am. But what you don’t seem to grasp is you’re also in danger because of who you are.”
Mr. Reddington dà appuntamento a Lizzie sulla falsa tomba della medesima. Ci sta: è un modo per farle capire la sua rabbia e il suo dolore, mentre Agnes è ancora nelle grinfie di Alexander Kirk e non c’è tempo per un vero colloquio chiarificatore. La data di nascita sulla tomba, però, è 1985. Ora, Elizabeth Scott Keen ha festeggiato il suo 31° compleanno durante la seconda serie (con bottiglie di vino in regalo) e, a ben osservare il suo manifestino come ricercata, la dichiara avere 31 anni, giustamente, ma la data è Maggio 2015. Questo fa data di nascita 1984. A meno che non si tratti di una pura e grossolana svista (improbabile) aggiungiamo un altro elemento alla lista delle cose che non quadrano.
Ce ne sono molte: ad esempio, non è mai stato chiarito se la notte dell’incendio e la vigilia di Natale 1990, quando Red si diede alla macchia, siano la stessa notte. Oppure da dove vengano le abilità di Lizzie, quelle che ci piacciono tanto come saper rubare o improvvisare una scena di commedia. Le ha mostrate anche in questa puntata e, unite alle ben note qualità di Tom come agente segreto, hanno dato vita ad una grande coppia d’azione. Insomma, sarebbe proprio utile chiarire la cronologia, soprattutto della vita della protagonista e spiegare diversi dettagli, anche senza rivelare segreti fondamentali. Questa serie vive di contrappunti precisi, come poi vedremo, per cui si tratta di un punto della massima importanza. La ragazza non potrà mai capire che non è tutta colpa di Red se non si conosce meglio.
Tolto dalla scarpa questo sassolino fastidioso, si può procedere ad analizzare momenti più positivi. Primo fra tutti, la salvezza di Kate Kaplan. Qui però bisogna tenere lo champagne ancora in frigo: questo è The Blacklist e la possibilità che il personaggio misterioso, che l’ha trovata e portata via, la faccia cadere dalla padella nella brace è del tutto plausibile. Tornano poi ad avere maggior rilievo gli amici della task force, a partire da un Ressler rimasto, negli ultimi tempi, un po’ defilato. In questo periodo, il suo barometro interiore segna cielo sereno, il ragazzo è efficace e focalizzato, quindi tutto bene. Aram ha trovato compagnia. L’unica ad avere dei problemi è Samar Navabi. Probabilmente gli showrunner (Bokenkamp in primis) hanno capito che il personaggio sta esaurendo la sua funzione e questo un po’ dispiace.
Per i contrappunti precisi di cui si parlava sopra, quando Mr. Reddington dice a Lizzie che lei, per Alexander Kirk, è solo un insieme di cellule, da cui trarre una cura, impossibile non mettere in relazione questo con la scena sulla nave, in cui lo stesso Red ha definito la ragazza “sua stella polare, via per tornare a casa”. Vogliamo mettere il romanticismo? Ci manca solo la scritta sotto “Messaggio promozionale”. Bella anche la segreta simmetria tra Katarina, infiltrata ai tempi nella vita di Reddington per sedurlo, e Tom, stesso ruolo nella vita di Lizzie. Merita una citazione anche il momento magico creatosi mentre la protagonista leggeva il diario della madre, talmente intenso da far parlare alcuni di fantascienza, altri di pazzia. Tutto questo anche se la ragazza non ha per niente le competenze in fatto di lingue straniere sfoggiate dal padre o dal marito. Per fortuna c’è il programma sul computer di traduzione dal cirillico.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mato 4×02 | 6.05 milioni – 1.1 rating |
Miles McGrath 4×03 | 6.39 milioni – 1.2 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).