Red: “I have more bugs in more rooms than your prosaic little mind could possibly imagine. (…) You want to blame someone, blame yourself and the others who proceeded you. Because you want your information from Raymond Reddington. You want to solve cases, you want to save lives, you want to have an effect. But you don’t want to be guilty of doing business with me, not in the harsh light of day. Well, shame on you. I am what I am. You made a devil’s bargain. Did you really expect me to stop being the devil?“
Questa scena è 100% Raymond Reddington. C’è tutta la sfrontatezza del personaggio e la potenza che sa dispiegare quando non intende fermarsi davanti a niente pur di raggiungere il suo obiettivo. Applausi a scena aperta (e non gli ha nemmeno detto: “I’m Popeye the sailor man“).
EMOZIONANTI SORPRESE
La trama orizzontale, quindi, procede tesa e spietata, fino a portare al dilemma finale di cui si parlerà più avanti. Questo percorso, però, è punteggiato di graditissimi cameo ed emozionanti sorprese.
Tanto per dire, è il giovane Tadashi ad aiutare Red a connettersi con la sala conferenze dove si sta discutendo il futuro della Task Force.
Particolarmente commovente è l’incontro con Heddie, per salutarla e regalarle un’oasi naturale in Sud America. Non manca all’appello nemmeno il torturatore Brimley, stavolta tranquillo (anche troppo) in casa propria.
Ciliegina sulla torta: si vede il pilota Edward, spesso nominato nel corso degli anni ma mai apparso. Nel ruolo c’è Andrew McCarthy, già regista di svariati episodi dello show. Si scrive così una nuova pagina della sua amicizia con James Spader, iniziata negli anni ’80 di Pretty in Pink e Less Than Zero. Tutte queste apparizioni centrano il bersaglio, pur rimanendo veloci e il più possibile asciutte nei toni.
#2
A differenza di quanto risultava su diversi siti internet, al nome del senatore Hudson non viene abbinato il numero due della lista nera.
La decisione sembra saggia. Egli non appare come un personaggio spietato, con un proprio progetto criminale per arricchirsi o vendicarsi. Per di più, la sua pericolosità per i piani del Concierge del Crimine cala esponenzialmente via via che Red stesso smantella il suo impero.
Resta comunque il problema di un posto vacante in alta classifica.
Secondo voci circolanti fra i fan, la medaglia d’argento doveva toccare a Neville Townsend, non per niente capace di infiltrarsi nel covo in Lettonia. Il personaggio, però, non aveva abbastanza scene nell’episodio in questione (8×21), quindi non gli fu intitolato.
Si vedrà se ci sarà un cambio di titoli all’ultimo minuto anche nelle due puntate finali, o una spiegazione qualsiasi.
PROBLEMI GRAVISSIMI DA RISOLVERE
Prima di sistemare questo dettaglio, però, i nodi da sciogliere nel finale di serie saranno ben altri.
Sostanzialmente, si è arrivati ad un dilemma atroce: la salvezza di Red non è compatibile con quella della Task Force.
A complicare ulteriormente le cose, c’è la morte del povero Jonathan, l’unico a farsi male (letteralmente) in questa puntata. La sua scomparsa causa un dolore straziante a Ressler. C’è da chiedersi quale sarà la reazione del buon Donald, all’ennesimo lutto dopo due fidanzate (di cui una incinta). Di sicuro non arriverà nello stato migliore per affrontare serenamente le gravi prove che attendono lui e i suoi colleghi.
Lo showrunner John Eisendrath ha dichiarato che a Ressler spetterà una decisione nella sorte finale del Concierge del Crimine. Ci si chiede quale potrà essere, presa da un uomo provato dal dolore e pieno di rabbia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Manca ormai solo una serata alla conclusione di The Blacklist. Le ultime due puntate verranno infatti proposte una dopo l’altra, il prossimo 13 luglio.
Quasi paradossalmente, lo show affronta il finale avendo ancora aperte tutte le possibilità di rovinare ogni cosa o di finire in bellezza.
Tutto dipenderà dal sapersi giocare in modo sapiente almeno alcune delle risposte ai mille segreti mai svelati nel corso di ben dieci anni. Solo per dire le principali: vera identità (e stato di salute) di Red, notizie su Katarina Rostova. Da lì potrebbe venire l’inghippo per risolvere il dilemma e salvare sia il Concierge del Crimine che la sua Task Force.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).