How To Get Away With Murder 3×12 – Go Cry Somewhere ElseTEMPO DI LETTURA 4 min

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E pur si muove. Dopo il lento (e comprensibile) trascinarsi delle ultime puntate che hanno caratterizzato il ritorno di How To Get Away With Murder dopo la morte del personaggio di Wes, con “Go Cry Somewhere Else” la serie sembra, se non svegliarsi, iniziare almeno a riconoscere il suono della sveglia. Una presa di coscienza inevitabile, dopotutto, dato che allo show di Peter Nowalk  mancano ormai soltanto tre episodi per concludere questa terza stagione (avendo già in tasca il rinnovo per una quarta).
Il viaggio intrapreso da questa seconda parte di stagione ruota ovviamente attorno agli ultimi istanti di vita di Wes, con dei costanti passi in avanti che si susseguono, come da tradizione della serie, in modo lento, con scoperte minime che man mano vengono mostrate in ogni episodio e che rovesciano la prospettiva della narrazione. E mentre cosa sia davvero successo nella casa delle Keating prima dell’esplosione rimane ancora un mistero che di sicuro si trascinerà fino al season finale, sono gli altri personaggi rimasti ad avere il compito di mantenere alta la tensione. Compito da alcuni portato a termine con grande estro, da altri decisamente meno.
A spiccare su tutti, come sempre, è sicuramente Annalise. Rinchiusa in carcere, nelle ultime puntate ha regalato scene di straordinaria potenza emotiva, grazie come al solito ad una Viola Davis impeccabile; dopo averla vista sofferente, impaurita e rassegnata al suo destino, in “Go Cry Somewhere Else” la professoressa -grazie anche alla condizione della madre che con i suoi scoordinati ricordi collega quanto successo in queste puntate ad un passato tragicamente simile per la Keating-  riprende finalmente in mano le redini del suo destino, riuscendo in una mossa sola a tornare, almeno per ora, a casa. Un risvolto senz’altro positivo per il prosieguo della vicenda, in quanto una presenza più attiva di Annalisa non può far altro che aiutare ed accelerare lo sviluppo futuro degli intrighi. Riportare a casa Annalise si spera serva anche a farle riprendere in mano la situazione generale, in quanto a niente e nessuno ha giovato la gestione targata Bonnie. Quest’ultima, infatti, rientra sempre più nella categoria dei personaggi inutili “non classificabili”. Divisa tra il voler aiutare il suo mentore e mantenere in piedi l’intero castello di carta, Bonnie non riesce ancora a trovare una sua “forma”, di certo non aiutata dai sotterfugi che anche lei sembra nascondere.
Di tutt’altra storia invece la situazione di Frank. L’ex braccio destro della Keating, si manifesta, ancora una volta, con tutta la sua complessità e controversia, ma in un modo decisamente opposto alla discussa versione di Bonnie. Le mosse di Frank appaiono sempre calcolate e il suo fare da uomo tormentato, disposto a sacrificarsi pur di redimersi, lo fa comunque apparire come un character positivamente controverso, nonostante i numerosi segreti che potrebbe ancora nascondere.
Considerazione a parte meritano gli ormai Keating Four: divisi tra la positiva verve di una Michaela ancora disposta a prendere in mano la situazione e un Connor che invece cade sempre più nel baratro della passività e rassegnazione (iniziando anche un po’ a stancare con questo atteggiamento) niente si può dire a Laurel. La ragazza si ritrova ancora in uno stato confusionale dovuto al trauma dell’incidente, al dolore della perdita di Wes, senza dimenticare la scoperta della gravidanza, ancora non propriamente affrontata. Tuttavia, il comportamento di Laurel, seppur comprendente attacchi di comprensibile isterismo, appare comunque più lucido di molti altri, riuscendo a mostrare un’intraprendenza già sottolineata in passato e di sicuro utile, allo stato delle cose, in futuro.
“Go Cry Somewhere Else” è dunque un episodio che smuove la situazione, riportando al centro del gruppo i personaggi con più possibilità di azione ossia Annalise e Laurel, entrambe rilasciate e dimesse rispettivamente da carcere e ospedale. E con la sparizione del corpo di Wes e l’ancora dubbio ruolo di Nate in quest’ultimo avvenimento (ha richiesto una nuova autopsia?) la strada che porta verso la scoperta di quanto accaduto la notte dell’esplosione a casa Keating sembra essere stata ufficialmente imboccata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Annalise: basta una sua semplice mossa per smuovere tutto 
  • Il controverso personaggio di Frank 
  • La sparizione del cadavere di Wes: sarà la volta buona che Nate serva a qualcosa?
  • Il controverso personaggio di Bonnie
  • Il comportamento di Connor: giustificato ma alla lunga pesante da sopportare

 

Solo tre episodi separano How To Get Away With Murder dal suo terzo season finale che, come la serie ci ha abituato, quasi certamente racchiuderà le risposte su quanto accaduto a Wes. Il tutto, naturalmente, dando poi vita ad un nuovo ed articolato mistero pronto a trascinarsi negli episodi futuri. Dopotutto la serie è appena stata rinnovata per una quarta stagione.

 

Not Everything’s About Annalise 3×11 4.69 milioni – 1.3 rating
Go Cry Somewhere Else 3×12 4.92 milioni – 1.3 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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