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Doveva pur arrivare. Considerata la composizione di ogni stagione formata dai soliti 15 episodi, è nella logica delle cose aspettarsi, ad un certo punto, episodi più “fermi” a livello di narrazione. “It’s Her Kid” segna la metà della prima parte di stagione, che giungerà al mid-season con l’ottavo episodio, e si presenta sin da subito con 40 minuti differenti da quelli mostrati finora, portando in scena una trama più lenta che alla fine non fa altro che lasciare insoddisfatti.
Forse, un elemento che ha messo un freno a tale episodio, è stato proprio quel qualcosa in più che si era tanto decantato nelle settimane precedenti, ossia il caso legale verticale, che questa volta è rimasto incompiuto. Eppure, non si può certo dire che sia stato un caso di poco conto: riprendendo la trama di Lahey senior, con al centro un personaggio che si è imparato a conoscere sin dallo scorso anno, riesce senza dubbio più facile addentrarsi nel processo; in più, essendo la trama una questione personale per Nate, è inevitabile che a livello emotivo la si percepisca in maniera più forte. Tuttavia, ciò che l’episodio ha rilasciato è stato solo un ulteriore piccolo passo inerente a questa trama che ha portato alla percezione ulteriore di un episodio che ha regalato ben poco, facendo crescere l’insoddisfazione per tutto ciò che invece bolle in pentola.
A tal proposito, va inserita anche la frustrazione che si inizia a percepire nei confronti del flashforward. Nelle scorse recensioni si sottolineava quanto la piccola fuoriuscita di indizi disseminati di volta in volta aiutasse a far crescere la curiosità intorno al mistero di stagione. Questo modo di fare, resta in ogni caso l’elemento trainante dell’intera serie e il focus sul quale lo spettatore non può non concentrarsi, tuttavia, in un episodio che ha regalato ben poco per quanto riguarda i passi in avanti, anche i pochissimi nuovi elementi (come il telefono di Nate in mano a Bonnie) svelati sono risultati insufficienti per far nascere idee e supposizioni con le quali fasciarsi la testa tra una settimana e l’altra.
Tra le storyline principali però, continua ad evolversi in maniera costante, seppur anche questa a piccoli passi, quella inerente il figlio misterioso di Bonnie. Tra vita amorosa in evoluzione, presenza fissa nei flashforward e la trama legata al bambino e alla sorella, la Winterbottom è ormai a tutti gli effetti al centro della stagione, acquisendo un ruolo fondamentale a tal proposito: apparsa sin dalla prima stagione come una figura in bilico tra inutilità e irritazione, Bonnie ha la possibilità di farsi finalmente rivalutare; tutto dipenderà da come sarà gestita questa storia e, soprattutto, dalla scoperta di quale ruolo la donna ha realmente avuto la sera del matrimonio.
Intanto continua a rimanere ancorato in una perenne aura di mistero Gabriel Maddox; un mistero che inizia pericolosamente ad innervosire in quanto, la totale mancanza di elementi riguardo qualsivoglia spiegazione su ciò che si nasconde davvero dietro questa figura, ha il risultato inverso di trasformare una possibile curiosità in antipatia gratuita.
Infine, non si può non far riferimento al duro faccia a faccia avvenuto tra Annalise e Connor. Questi due personaggi si sono trovati spesso e volentieri a discutere tra loro, il tutto però sempre favorito dall’eccellente rappresentazione dei due attori e l’ottimo modo di interagire l’uno con l’altra che traspare anche tra i due personaggi. Lo scontro avvenuto in questo episodio è apparso in un primo momento come una gran sceneggiata a dir poco esagerata ma, guardandola a posteriori, potrebbe anche nascondere un segreto inerente Connor mai approfondito in precedenza. Un elemento che servirebbe anche a regalare un ruolo più centrale ad un personaggio che, quando chiamato in causa, non ha mai deluso.
Forse, un elemento che ha messo un freno a tale episodio, è stato proprio quel qualcosa in più che si era tanto decantato nelle settimane precedenti, ossia il caso legale verticale, che questa volta è rimasto incompiuto. Eppure, non si può certo dire che sia stato un caso di poco conto: riprendendo la trama di Lahey senior, con al centro un personaggio che si è imparato a conoscere sin dallo scorso anno, riesce senza dubbio più facile addentrarsi nel processo; in più, essendo la trama una questione personale per Nate, è inevitabile che a livello emotivo la si percepisca in maniera più forte. Tuttavia, ciò che l’episodio ha rilasciato è stato solo un ulteriore piccolo passo inerente a questa trama che ha portato alla percezione ulteriore di un episodio che ha regalato ben poco, facendo crescere l’insoddisfazione per tutto ciò che invece bolle in pentola.
A tal proposito, va inserita anche la frustrazione che si inizia a percepire nei confronti del flashforward. Nelle scorse recensioni si sottolineava quanto la piccola fuoriuscita di indizi disseminati di volta in volta aiutasse a far crescere la curiosità intorno al mistero di stagione. Questo modo di fare, resta in ogni caso l’elemento trainante dell’intera serie e il focus sul quale lo spettatore non può non concentrarsi, tuttavia, in un episodio che ha regalato ben poco per quanto riguarda i passi in avanti, anche i pochissimi nuovi elementi (come il telefono di Nate in mano a Bonnie) svelati sono risultati insufficienti per far nascere idee e supposizioni con le quali fasciarsi la testa tra una settimana e l’altra.
Tra le storyline principali però, continua ad evolversi in maniera costante, seppur anche questa a piccoli passi, quella inerente il figlio misterioso di Bonnie. Tra vita amorosa in evoluzione, presenza fissa nei flashforward e la trama legata al bambino e alla sorella, la Winterbottom è ormai a tutti gli effetti al centro della stagione, acquisendo un ruolo fondamentale a tal proposito: apparsa sin dalla prima stagione come una figura in bilico tra inutilità e irritazione, Bonnie ha la possibilità di farsi finalmente rivalutare; tutto dipenderà da come sarà gestita questa storia e, soprattutto, dalla scoperta di quale ruolo la donna ha realmente avuto la sera del matrimonio.
Intanto continua a rimanere ancorato in una perenne aura di mistero Gabriel Maddox; un mistero che inizia pericolosamente ad innervosire in quanto, la totale mancanza di elementi riguardo qualsivoglia spiegazione su ciò che si nasconde davvero dietro questa figura, ha il risultato inverso di trasformare una possibile curiosità in antipatia gratuita.
Infine, non si può non far riferimento al duro faccia a faccia avvenuto tra Annalise e Connor. Questi due personaggi si sono trovati spesso e volentieri a discutere tra loro, il tutto però sempre favorito dall’eccellente rappresentazione dei due attori e l’ottimo modo di interagire l’uno con l’altra che traspare anche tra i due personaggi. Lo scontro avvenuto in questo episodio è apparso in un primo momento come una gran sceneggiata a dir poco esagerata ma, guardandola a posteriori, potrebbe anche nascondere un segreto inerente Connor mai approfondito in precedenza. Un elemento che servirebbe anche a regalare un ruolo più centrale ad un personaggio che, quando chiamato in causa, non ha mai deluso.
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Il calo di ascolti è sicuramente imputabile anche alla mancanza settimanale di Grey’s Anatomy, che continua a fare da traino per gli altri programmi del giovedì sera targati ABC. Tuttavia, l’episodio si è dimostrato leggermente al di sotto dei precedenti, non al punto di schiaffeggiare con vigore, ma un colpetto di avvertimento appare del tutto meritato.
The Baby Was Never Dead 5×03 | 3.22 milioni – 0.8 rating |
It’s Her Kid 5×04 | 2.74 milioni – 0.7 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.