0
(0)
Come preventivato la scorsa settimana, “Be The Martyr” diventa il punto d’incontro tra le due trame che si sono sviluppate parallelamente nel corso degli ultimi episodi.
Apparentemente messi da parte i collegamenti con il passato, la puntata si focalizza quasi esclusivamente sulle conseguenze dell’omicidio avvenuto la notte del matrimonio, focalizzandosi maggiormente sui personaggi coinvolti e, con un colpo di scena (che verso fine episodio non sembrava più neanche così tanto imprevisto) porta anche Gabriel Maddox dalla parte giusta della trama. Il mistero che ruota attorno al ragazzo infatti, finalmente si allontana dai collegamenti inerenti Sam, per svoltare verso l’omicidio che ha coinvolto il procuratore Miller, trasformando così il mistero riguardo il suo personaggio in una curiosità decisamente più apprezzabile da seguire. L’arresto di Gabriel a fine episodio, e il suo chiedere aiuto ad Annalise, aprono le porte di una stroyline decisamente più coinvolgente, in quanto oltre ad inserire quasi di prepotenza anche la Keating in questo nuovo dramma, spalanca molte possibilità riguardo le vere intenzioni di Gabriel, di Miller e di ciò che si nasconde davvero dietro l’apparente collaborazione tra i due, che in ogni caso sembra comunque indicare come target (tanto per cambiare) proprio Annalise.
Se gli scorsi episodi si erano, tuttavia, soffermati maggiormente sulla figura di Bonnie, questa volta è Nate ad avere maggior spazio di analisi, dando modo di approfondire questo personaggio secondo varie sfaccettature, mentre si ritrova attualmente impegnato tra il reprimere i sensi di colpa ed il cercare in ogni modo di dimostrare la veridicità del suo piano. Va detto che le indagini portate avanti da Nate, ma in definitiva tutta la trama che gira intorno all’omicidio di Miller, si dimostrano al momento come le parti più dinamiche all’interno degli episodi, portando lo spettatore a seguire in maniera più partecipativa ciò che accade sullo schermo, mantenendo alta la tensione e riuscendo ad incuriosire al punto giusto. La parte crime, dunque, assume il comando, migliorando la narrazione che, in alternativa, si ritroverebbe troppo appiattita dalle crisi depressive o isteriche dei vari personaggi che divise tra comprensibili (il caso dello stato mentale di Bonnie) e fortemente esagerate (Laurel e la paura di un eventuale trauma per il figlio), se lasciate libere di prendere il comando della trama rischierebbero di trascinare in un vortice senza uscita l’intero episodio.
Detto della trama principale, bisogna sottolineare anche come How To Get Away With Murder abbia abbandonato la sua capacità multitasking, rilegando ciò che resta ai margini. Di nessun interesse infatti, si avvale la sottotrama che in questo episodio vede coinvolto Crawford ed il caso legale che lo coinvolge; troppo sconosciuti i personaggi coinvolti, troppo poco coinvolgente il caso stesso per suscitare un qualsiasi tipo di empatia con la storyline. Unico elemento da tenere in considerazione riguardo lo studio della Caplan&Gold al momento rimane Tegan, un personaggio che negli ultimi tempi si stava confermando come piacevole ventata di aria fresca rispetto alla “pesantezza” dei personaggi principali alle prese con i loro drammi quotidiani, ma che in questo episodio ha iniziato a rivelare indizi su un possibile voltafaccia. Vederla più al centro della situazione di certo non guasterebbe, ma la sua introduzione nel caos generale rischia di risultare solo come l’ennesimo elemento buttato nel calderone ed utile ad intricare ulteriormente la matassa. Ma non in senso positivo.
Infine, ulteriore fattore negativo continuano ad esserlo i ragazzi Keating. Il risvolto della medaglia del ritrovarsi personaggi come Bonnie e Nate al centro della scena si sta rivelando sempre più insistentemente la sparizione dalla scena di tutti gli altri character. Con la stessa Annalise messa un po’ ai margini, l’effetto peggiore sta colpendo soprattutto i suoi alunni. Risulta, così, un peccato non approfondire ulteriormente coloro che sono stati i protagonisti dello show sin dall’inizio, soprattutto quando dalla loro potrebbero portare materiale decisamente più interessante: già in precedenza si era infatti accennato al passato misterioso di Connor, mentre la recente rivelazione di Michaela sulla sua infanzia si aggiunge adesso alla lista. Tutti elementi che potrebbero dar vita a potenziali trame e, soprattutto, regalerebbero qualcosa di interessante da fare anche a questi personaggi.
Apparentemente messi da parte i collegamenti con il passato, la puntata si focalizza quasi esclusivamente sulle conseguenze dell’omicidio avvenuto la notte del matrimonio, focalizzandosi maggiormente sui personaggi coinvolti e, con un colpo di scena (che verso fine episodio non sembrava più neanche così tanto imprevisto) porta anche Gabriel Maddox dalla parte giusta della trama. Il mistero che ruota attorno al ragazzo infatti, finalmente si allontana dai collegamenti inerenti Sam, per svoltare verso l’omicidio che ha coinvolto il procuratore Miller, trasformando così il mistero riguardo il suo personaggio in una curiosità decisamente più apprezzabile da seguire. L’arresto di Gabriel a fine episodio, e il suo chiedere aiuto ad Annalise, aprono le porte di una stroyline decisamente più coinvolgente, in quanto oltre ad inserire quasi di prepotenza anche la Keating in questo nuovo dramma, spalanca molte possibilità riguardo le vere intenzioni di Gabriel, di Miller e di ciò che si nasconde davvero dietro l’apparente collaborazione tra i due, che in ogni caso sembra comunque indicare come target (tanto per cambiare) proprio Annalise.
Se gli scorsi episodi si erano, tuttavia, soffermati maggiormente sulla figura di Bonnie, questa volta è Nate ad avere maggior spazio di analisi, dando modo di approfondire questo personaggio secondo varie sfaccettature, mentre si ritrova attualmente impegnato tra il reprimere i sensi di colpa ed il cercare in ogni modo di dimostrare la veridicità del suo piano. Va detto che le indagini portate avanti da Nate, ma in definitiva tutta la trama che gira intorno all’omicidio di Miller, si dimostrano al momento come le parti più dinamiche all’interno degli episodi, portando lo spettatore a seguire in maniera più partecipativa ciò che accade sullo schermo, mantenendo alta la tensione e riuscendo ad incuriosire al punto giusto. La parte crime, dunque, assume il comando, migliorando la narrazione che, in alternativa, si ritroverebbe troppo appiattita dalle crisi depressive o isteriche dei vari personaggi che divise tra comprensibili (il caso dello stato mentale di Bonnie) e fortemente esagerate (Laurel e la paura di un eventuale trauma per il figlio), se lasciate libere di prendere il comando della trama rischierebbero di trascinare in un vortice senza uscita l’intero episodio.
Detto della trama principale, bisogna sottolineare anche come How To Get Away With Murder abbia abbandonato la sua capacità multitasking, rilegando ciò che resta ai margini. Di nessun interesse infatti, si avvale la sottotrama che in questo episodio vede coinvolto Crawford ed il caso legale che lo coinvolge; troppo sconosciuti i personaggi coinvolti, troppo poco coinvolgente il caso stesso per suscitare un qualsiasi tipo di empatia con la storyline. Unico elemento da tenere in considerazione riguardo lo studio della Caplan&Gold al momento rimane Tegan, un personaggio che negli ultimi tempi si stava confermando come piacevole ventata di aria fresca rispetto alla “pesantezza” dei personaggi principali alle prese con i loro drammi quotidiani, ma che in questo episodio ha iniziato a rivelare indizi su un possibile voltafaccia. Vederla più al centro della situazione di certo non guasterebbe, ma la sua introduzione nel caos generale rischia di risultare solo come l’ennesimo elemento buttato nel calderone ed utile ad intricare ulteriormente la matassa. Ma non in senso positivo.
Infine, ulteriore fattore negativo continuano ad esserlo i ragazzi Keating. Il risvolto della medaglia del ritrovarsi personaggi come Bonnie e Nate al centro della scena si sta rivelando sempre più insistentemente la sparizione dalla scena di tutti gli altri character. Con la stessa Annalise messa un po’ ai margini, l’effetto peggiore sta colpendo soprattutto i suoi alunni. Risulta, così, un peccato non approfondire ulteriormente coloro che sono stati i protagonisti dello show sin dall’inizio, soprattutto quando dalla loro potrebbero portare materiale decisamente più interessante: già in precedenza si era infatti accennato al passato misterioso di Connor, mentre la recente rivelazione di Michaela sulla sua infanzia si aggiunge adesso alla lista. Tutti elementi che potrebbero dar vita a potenziali trame e, soprattutto, regalerebbero qualcosa di interessante da fare anche a questi personaggi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
A questo punto si può solo sperare che How To Get Away With Murder non ricada nuovamente nei suoi vecchi errori, con una trama talmente ingarbugliata da non riuscire più a capire da che parte iniziare a sbrogliarla.
Don’t Go Dark On Me 5×10 | 2.74 milioni – 0.6 rating |
Be The Martyr 5×11 | 2.58 milioni – 0.6 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.