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Landscapers 1×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Landscapers 1x01 recensione“In 2014 Susan and Christopher Edwards were convicted of murder and sentenced to a minimum of 25 years in prison. To this day they maintain their innocence.
This is a true story. This is a story.”

Due attori straordinari del calibro di Olivia Colman e David Thewlis protagonisti di una true crime miniserie prodotta dall’accoppiata HBO – SKY. Una presentazione da manuale per qualsiasi prodotto televisivo, per una serie volta a raccontare fatti di cronaca davvero accaduti, così come sempre più consuetudine di svariati tv show.
Ma è proprio su quest’ultimo punto che Landscapers sorprende e sceglie una strada del tutto nuova e perlopiù inesplorata. L’opera scritta da Ed Sinclair (marito della Colman) e diretta da Will Sharpe si presenta come una miniserie di quattro puntate di genere true crime che oscilla tra drama e black comedy, ma caratterizzata da un particolare elemento narrativo di fondo: l’assurdità.
Nel raccontare eventi reali, infatti, Landscapers utilizza una presentazione diversa, unendo vari stili di cinema e teatro per un viaggio che esula dal semplice racconto di cronaca. La narrazione si inoltra così nell’io più profondo dei protagonisti che sullo schermo assumono contorni quasi grotteschi, espandendo la descrizione dei personaggi e mostrandoli in una luce molto più sfaccettata rispetto a semplici probabili assassini.

MR. AND MRS. EDWARDS


La storia alla base di Landscapers riprende fatti di cronaca realmente accaduti e vede in primo piano l’omicidio dei coniugi William e Patricia Wycherley avvenuto nel 1998 a Nottinghamshire. Una storia divenuta di dominio pubblico solo nel 2014, quando una serie di circostanze hanno portato al ritrovamento dei due corpi rimasti sepolti e occultati nel loro stesso giardino di casa per ben 15 anni. Accusati dell’omicidio dei Wycherley sono Susan e Christopher Edwards, rispettivamente figlia e genero che sono riusciti a mantenere il segreto per anni, scappando anche all’estero, precisamente in Francia, per allontanarsi dal luogo del delitto.
Seppur Landscapers giochi con la timeline, presentando come prima immagine un arresto già avvenuto per i coniugi Edwards, lo sviluppo della narrazione fa ben presto un passo indietro. Il racconto del pilot, infatti, parte dal ritrovamento dei corpi e dal conseguente ritorno in patria di Susan e Christopher per il via dell’indagine della polizia che sarà il fulcro dei prossimi episodi.
Prima di arrivare a tali eventi, però, “Episode 1” si prende il suo tempo per presentare al meglio i due protagonisti. Ed è qui che Olivia Colman e David Thewlis si impossessano della scena al meglio delle loro capacità.
I due coniugi vengono presentati come una coppia consolidata e affiatata, alle prese con i soliti problemi finanziari e lavorativi ma uniti più che mai. E mentre David Thewlis si concentra su una rappresentazione più concreta del suo personaggio, la figura di Susan emerge in maniera del tutto differente esaltando sin dai primissimi minuti l’eccellente performance di Olivia Colman. La descrizione che si ha subito di Susan è quella di una signora garbata e alla mano, ben presto però, l’egregia struttura narrativa dello show inizia a lasciar intravedere meglio questa figura, raccontando di una donna che sembra vivere in un mondo tutto suo, fatto di idealismi e rappresentazioni cinematografiche.

TEATRO DELL’ASSURDO


Ed è da questa visione particolarmente ovattata della vita che parte la caratteristica principale che rende Landscapers un prodotto diverso e di ottima fattura. La struttura stilistica utilizzata dalla serie si prende la scena in maniera mastodontica, presentando un insieme di elementi propri di cinema e teatro che ben si amalgamano tra loro. Regia e fotografia, dunque, esaltano ancor di più la storia stessa con un gioco di immagini e dialoghi ben strutturati che donano significati maggiori alle dinamiche stesse.
La visione ovattata della vita secondo Susan viene così mostrata attraverso personali scene di cinema d’autore, con spezzoni in bianco e nero e improvvisate nel mondo western che non fanno altro che sottolineare l’alienazione della donna dal mondo reale. Un distacco dalla realtà che viene mostrato anche attraverso la leggerezza con cui Susan si approccia ai problemi finanziari e lavorativi del marito.
Ad opporsi a questa visione illusoria di Susan vi è quella più concreta di Christopher e anche in questo caso è l’utilizzo dell’immagine e del dialogo a sottolinearne la caratteristica più pragmatica. Al contrario delle scene d’autore riservate per i momenti più fantasiosi dedicati alla moglie, Mr. Edwards è protagonista di svariati assoli da metateatro, con l’uomo che si ritrova a parlare al pubblico nel spiegare le sue ragioni mentre prosegue lo scambio epistolare con il commissario di polizia.
Insieme Susan e Christopher Edwards si presentano come una simpatica coppia affiatata ed innamorata, bloccati per anni in un mondo immaginario per negare il loro più grande e macabro segreto. La presentazione dei personaggi in questa stramba rappresentazione da teatro dell’assurdo è stata sicuramente centrata con il pilot, ma nei prossimi episodi bisognerà immergersi nel delitto in sé per rendere davvero completo il costrutto dell’intera serie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Olivia Colman e David Thewlis fenomenali
  • Solita storia raccontata con uno stile decisamente originale… 
  • Cinema e teatro si uniscono per un lavoro di regia, fotografia e sceneggiatura di altissimo livello
  • Una puntata un po’ pacata che per ora mette in secondo piano l’omicidio in sé 
  • … anche se non per tutti i gusti

 

Landscapers mette in scena un prodotto originale e multiforme forse non per tutti i gusti ma impossibile da non apprezzare ed esaltare per l’eccellente lavoro stilistico. E poi Olivia Colman e David Thewlis con le loro performance ne alzano ulteriormente il livello.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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