And Just Like That… 1×01 – Hello It’s MeTEMPO DI LETTURA 5 min

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And just like that 1x01 recensione Sex And The City

Dal 9 dicembre 2021, passando da Sky Serie a, ovviamente, HBO Max, sono tornate sul piccolo schermo tre delle quattro amiche più famose di Manhattan: Carrie, Miranda e Charlotte. Samantha, infatti, non sarà presente nel tanto atteso revival della serie TV che l’ha resa cara agli occhi di tante persone, Sex And The City. Notizia che è riuscita a destare più scalpore dell’annuncio di questo stesso grande ritorno, soprattutto per i fan più affezionati della serie.
And Just Like That… farà compagnia agli spettatori con 10 episodi, ognuno della durata di quasi 45 minuti, dai quali – nel bene e nel male – ancora non si sa cosa aspettarsi.

AND JUST LIKE THAT, THEY’RE BACK


Gli anni sono irrimediabilmente passati: Miranda, Carrie e Charlotte sono delle cinquantenni che si sforzano – ognuna a modo proprio – di stare al passo coi tempi. Carrie da blogger prima e scrittrice poi, si ritrova ora alle prese con una carriera da influencer su Instagram, da un lato, e da speaker per un podcast, dall’altro.
Lo stesso show fa attenzione a non lasciare indietro alcune delle tematiche socioculturali più attuali (come la gender fluidity e l’inconscia ethnic stereotypization) per le quali si schiera in prima fila il nuovo personaggio di Che Diaz (Sara Ramírez).
Miranda e Charlotte, d’altro canto, fanno del loro meglio per gestire i propri figli ormai adolescenti che portano con sé tutte le implicazioni di un’età tanto delicata.
L’atmosfera generale delle riprese (luci, colori e fotografia) ricorda quella dei più recenti film di SATC anziché della serie, della quale – al contrario – resta invece la tipica ossessione per la moda degli anni Novanta e inizio Duemila che, però, non rispecchia gli interessi della società odierna, se non di una sua cerchia specifica. Gli abiti di Oscar de la Renta e le Manolo Blahnik blu di Carrie, ancora presenti, non impediranno tuttavia alla vita di essere imprevedibile e portare nella quotidianità delle tre protagoniste una serie di novità.

WHERE’S THE FOURTH MUSKETEER?


Bitsy: “Where’s Samantha?”
Charlotte: “She’s no longer with us.”
Miranda: “No, she’s not dead!”
Charlotte: “Sorry, I just meant she’s not with us.”
Carrie: She’s in London.”
Miranda: She moved to the UK for work.”

Quasi certamente senza sorpresa degli spettatori, l’episodio si apre parlando di Samantha. L’irriverente Bitsy von Muffling (Julie Halston) si avvicina a Carrie, Miranda e Charlotte chiedendo loro dove si trovi il quarto moschettiere. Il pubblico, dopo un fugace gioco di parole facilmente fraintendibile, viene subito rincuorato: Sam non è morta, si è semplicemente trasferita a Londra per lavoro. A questo proposito, vengono forniti ulteriori dettagli per giustificare la sua assenza: è Samantha che – in seguito alla rottura del rapporto lavorativo con Carrie – ha preferito non avere più nulla a che fare con l’intero gruppo di amiche storiche, ignorando ogni loro tentativo di mettersi in contatto con lei. Il trio, in questo modo, viene a ritrovarsi implicitamente dalla parte del giusto.
Una vittimizzazione, quest’ultima, forse ingiusta: far passare l’assenza di uno dei pilastri di SATC per un allontanamento volontario in virtù di una questione di mero orgoglio, sembra essere una scelta azzardata e quasi offensiva nei confronti di un personaggio come Samantha che ha spesso dimostrato di essere pronta a fare il primo passo per salvaguardare le proprie amicizie, a discapito di tutti e tutto.

IT’S A BITTERSWEET SYMPHONY, THAT’S LIFE


Dolceamara non è soltanto la mancanza di Samantha, ma anche la consapevolezza che nonostante la sua presenza in questi episodi, l’attore Willie Garson (Stanford “Stanny” Blatch) sia di recente scomparso lasciando al mondo quest’ultimo ricordo di sé stesso, come unica vera altra metà di Sarah Jessica Parker –  tanto davanti quanto dietro le telecamere. Tale triste coincidenza sembra suggerire che fosse giunta l’ora giusta di girare questo revival che, altrimenti, senza non solo Sam ma anche Stanny, non avrebbe probabilmente più avuto senso di esistere. Infatti, è anche la sua relazione con Anthony (Mario Cantone), ancora stabile nonostante il passare delle stagioni (come quella fra Miranda e Steve nonché quella di Charlotte e Harry), che rende la narrazione ancora familiare, come se le riprese non fossero mai state interrotte.
Ciononostante, per l’intera puntata si ha la chiara sensazione che il senso di stabilità su cui tanto si fa leva non sia che la calma prima della tempesta che, effettivamente, si scatena negli ultimi minuti inscenando un plot twist capace di provocare sentimenti contrastanti verso un personaggio fino a quel momento più odiato che amato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La narrazione realistica che presenta eventi anche amari della vita
  • L’esibizione al pianoforte di Lily, la figlia di Charlotte e Harry
  • La stabilità dei rapporti di coppia storici di SATC 
  • Il colpo di scena finale capace di dare un altro senso all’intero episodio
  • L’intera “situazione Samantha”
  • L’esagerata nonchalance con cui Brody, figlio di Miranda e Steve, vive la scoperta della propria vita sessuale nella camera proprio accanto a quella dei genitori…
  • Charlotte che con crescendo sembra essere diventata più frivola che matura

Si è soliti nutrire poche speranze nei confronti dei revival. Non importa di quale telefilm si tratti, c’è sempre il rischio di aver speso tempo e denaro per una produzione che si sarebbe potuta evitare. Lo scetticismo dello spettatore viene raramente disatteso e questo è uno di quei casi: And Just Like That… porta in scena il giusto equilibrio fra passato e presente che, nonostante alcune défaillance, riesce a mantenere alta l’attenzione per l’intera puntata grazie alla portata realistica degli eventi.

 

 

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Amante della letteratura, decisamente meno della matematica, procrastinatrice seriale la cui unica costanza nella vita è la pizza. Giunge a Recenserie per mettere a tacere i sensi di colpa del troppo tempo speso a guardare serie TV anziché studiare e farsi una carriera.

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