Andrew: “No, you won’t, Detective. No, you won’t.”
Alla solita razione di soap opera propinata settimanalmente da Liar, bisogna aggiungere anche l’immancabile scena creepy per sottolineare ancora di più la malvagità di Andrew Earlham, che ormai sfiora livelli degni di Ramsay
La detective Vanessa Harmon, invece, deve accettare la dura realtà di essere stata violentata: la sua solita fermezza crolla di fronte alla consapevolezza di ciò che le è stato fatto e al bisogno di confessarlo al suo collega, l’agente Rory Maxwell, tra le cui braccia si lascia andare ad un pianto liberatorio. La Harmon ha sempre mostrato un interesse per il caso Earlham che andava al di là del proprio lavoro, probabilmente perché, in quanto donna, empatizzava maggiormente per Laura; adesso, paradossalmente, è diventata ella stessa una vittima dell’uomo e il caso si è trasformato in qualcosa di più personale che, tuttavia, non le fa perdere la bussola della ragione e della morale.
Chi invece la perde è Laura Nielson, che ha superato da un bel po’ quella prima fase post-violenza e ha visto la sua situazione peggiorare sempre di più: non è riuscita a dimostrare che Andrew l’ha violentata, ha visto chiuso il suo caso, non ha potuto trovare tracce di GHB nell’abitazione del chirurgo né convincere Catherine Macauley a testimoniare contro di lui; dulcis in fundo, si è vista ordinare una ritrattazione pubblica e delle scuse all’uomo, che oltre a farla franca finirebbe pure per vedersi totalmente riabilitato agli occhi di amici e parenti. Ingiustizia si è aggiunta ad ingiustizia, la beffa è seguita al danno, Laura si è vista abbandonata da chi avrebbe dovuto darle giustizia, fino a prendere la difficile e tuttavia coraggiosa, incosciente e nel contempo inevitabile decisione di farsi giustizia da sé. Non è la prima volta che la bionda insegnante agisce così, basti ricordare l’intrusione in casa Earlham in “I Know You’re Lying”, ma “Check Mate” segna la sua discesa definitiva in un vortice di disperazione e sconforto che l’ha resa una donna senza più nulla da perdere, disposta a tutto pur di ottenere, se non la giusta pena per Andrew, quanto meno una vendetta, qualcosa che compensi ciò che ha dovuto subire. Guardando Laura Nielson dall’esterno, comodamente seduti su una poltrona e senza un simile trauma sulla coscienza, è facile biasimare certi suoi atteggiamenti e ritenerli esagerati, ma cosa avrebbe fatto chiunque al posto suo? Avrebbe mantenuto la calma o ceduto al richiamo del proprio lato più oscuro? Avrebbe lasciato che uno stupratore rimanesse impunito e gli avrebbe persino chiesto scusa o gliela avrebbe fatta pagare?
Ma Laura non è un genio del crimine come il suo stupratore e il suo “geniale” piano di spingere Andrew ad aggredirla per poi correre alla polizia e denunciarlo rischia di tradursi in qualcosa di ben peggiore, se non fosse per il fin troppo provvidenziale arrivo di Vanessa sulla scena dell’aggressione (guarda caso la detective controlla la posizione dell’auto di Andrew proprio quella sera e la distanza tra casa sua e il luogo dove si trova è tale da permetterle di arrivare nel momento esatto in cui l’uomo sta per fare del male a Laura); per di più, avendolo drogato col GHB per trascinarlo via dal locale in cui gli aveva dato appuntamento, gli ha fornito un’ulteriore arma contro di lei, perché adesso nulla vieterebbe al chirurgo di correre in ospedale, farsi fare un’analisi del sangue e dimostrare che la donna lo ha drogato, per poi denunciarla. Insomma, la posizione di Andrew al momento sembra solidissima, può facilmente sbarazzarsi di Laura e durante l’intrusione in casa di Vanessa sembra aver fatto attenzione a non lasciare la minima traccia di DNA: cosa potrebbe permettere alle due donne, nel prossimo e ultimo episodio della serie, di dimostrarne la colpevolezza e assicurarlo alla giustizia? O forse Andrew la farà franca e l’amaro ma realistico messaggio della serie sarà che non sempre il bene trionfa?
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Tolte la sottotrama soap e l’ennesima, inutile scena per rendere ancora più disgustoso Andrew agli occhi del pubblico, “Check Mate” è un buon episodio in una serie che purtroppo ha sprecato malamente molte delle sue potenzialità iniziali. Con un villain apparentemente inattaccabile ed un solo episodio rimasto, sarà interessante vedere come i fratelli Williams hanno intenzione di chiudere la storia.
Catherine 1×04 | ND milioni – ND rating |
Check Mate 1×05 | ND milioni – ND rating |
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.