Love In The Time Of Corona 1×01 – The Course Of LoveTEMPO DI LETTURA 5 min

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Oscar: “What if this is the end of the world and we both die alone?”
Elle: “We won’t, we’ll die together.”

Parafrasando (senza troppa fantasia) il famoso romanzo dello scrittore boliviano Gabriel Garcìa Marquez, la piattaforma Freeform ha rilasciato questo mese la miniserie in quattro episodi Love In The Time Of Corona, la cui trama e tema principale sono già pienamente esplicate nel titolo.
Si tratta di un esperimento interessante che basa tutti i suoi punti di forza nell’estrema attualità.
La miniserie, infatti, si divide in quattro differenti storylines, di genere drama-romance, che declinano il tema dell’amore (a 360 gradi e non solo quello sentimentale) durante il periodo di quarantena obbligatoria per via dei contagi da Covid-19.

Le storie presentate sono le seguenti:

  • James (Leslie Odom Jr.) e Sade (Nicolette Robinson) sono una giovane coppia di afro-americani; costretti a stare in casa per la quarantena, cercano di ri-organizzare le proprie vite. Sade lavora in smart-working e per lei questa è l’occasione per poter finalmente concentrarsi su sé stessa e sulla sua carriera, dal momento che finora si è dovuta sacrificare per stare dietro al marito; ma la consapevolezza che questa situazione potrebbe durare a lungo ha fatto venire a James un desiderio inaspettato di paternità (dovuto anche all’insistenza da parte della cognata e dei vari parenti) che farebbe ripiombare Sade nella stessa situazione di prima;
  • Nel frattempo Nanda (L. Scott Caldwell), la madre di James, è costretta a restare separata dal marito che è ricoverato in ospedale e quindi non può tornare a casa per via delle regole della quarantena; la lontananza tra i due viene colmata dalle video-chiamate in cui lei lo aggiorna di quello che succede in famiglia (non nascondendo le tensioni e i problemi che evidentemente ci sono fra i vari membri);
  • Oscar (Tommy Dorfman) ed Elle (Rainey Qualley) sono due coinquilini single che da anni condividono lo stesso appartamento; Oscar è omosessuale dichiarato ma da qualche tempo pensa che la sua sessualità si stia evolvendo, non disdegnando la possibilità di essere bisessuale; questo rischia di mettere in crisi il rapporto di amicizia fra i due amici dal momento che Elle, dopo tutto il tempo passato insieme, capisce di provare qualcosa per lui, sentimento che però non sembra essere ricambiato dal coinquilino;
  • Paul (Gil Bellows) e Sarah (Rya Kihlstedt) devono affrontare il ritorno a casa dal college della figlia Sophie (Ava Bellows), la quale è depressa in quanto appena stata mollata dal fidanzato storico; tutto questo in un momento non proprio piacevole per la coppia: i due infatti sono in crisi da tempo e stanno pensando al divorzio; ma per non far cadere ulteriormente la figlia in depressione dovranno fingere di essere ancora una famiglia felice per tutto il tempo della pandemia.

Va dato atto a Joanna Johnson (produttrice, autrice e regista della serie) di avere avuto una brillate intuizione e di aver saputo “cogliere l’attimo” nel senso letterale del termine, considerando che l’ambientazione storica è più che mai attuale (in alcune zone degli USA vige ancora la quarantena, in Italia sono passati solo 4 mesi dalla fine della cosiddetta “fase 1”) e denota una consapevolezza incredibile della singolarità del momento storico che si sta vivendo. Ma anche una capacità unica nel cogliere gli spunti narrativi che questo può offrire, soprattutto per quanto riguarda il genere drama che da anni vive di storie pre-confezionate in stile soapish.
In realtà anche questo episodio pilota, in alcuni momenti, scade in situazioni stucchevoli (il “Quarandance Party”) e non tutte le storyline funzionano allo stesso modo. Questo è evidentemente il risvolto della medaglia di tutta l’operazione: dovendo scrivere e dirigere il tutto in poco tempo si è scelto di andare sul sicuro con storie abbastanza prevedibili. Inoltre, il minutaggio breve degli episodi non aiuta molto ad empatizzare con i personaggi presentati, in quanto rende il tutto fin troppo velocizzato e confuso, con troppi dialoghi esplicativi che sostituiscono quello che invece sarebbe stato un bel background da mostrare. Di fatto questo primo episodio non è nient’altro che una veloce introduzione a tutte le varie storyline presenti.
Ma sono difetti inevitabili in una serie che vive prevalentemente d’interni e che non può fare altro che basarsi solo sui dialoghi a due fra i vari “congiunti” presenti in scena e/o mostrati in chat. In questo senso, un aspetto positivo della serie è l’uso della tecnologia. Non tanto per quanto riguarda gli effetti visivi (abbastanza banali in realtà) quanto sul rendere gli strumenti tecnologici come parte integrante e funzionale della narrazione come forse mai era stato fatto finora.
La miniserie si presta dunque ad essere seguita in questo periodo e, a suo modo, a svolgere una funzione di “documento storico di un’epoca” che è l’elemento di maggior curiosità che si porta dietro. Sperando che questo non si trasformi in una scusa per una scrittura piatta e superficiale che renderebbe il tutto veramente sprecato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Idea di base e rimandi all’attualità…
  • Rappresentazione realistica della quarantena americana (adatta ad essere trasposta anche in altri paesi)
  • Uso della tecnologia all’interno della serie 
  • …che mostrano però una scrittura veloce e disparità fra le varie storyline 
  • “Quarandance Party”
  • Inevitabile staticità e dialoghi esplicativi

 

Una serie “storica” ambientata nell’immediato presente. Forse sarebbe stato meglio aspettare che il periodo storico venisse metabolizzato prima, ma non si può dire che Joanna Johnson pecchi di intraprendenza e anche di coraggio nel citare in causa direttamente Garcìa Marquez per una serie del genere.

 

The Course Of Love 1×01 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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