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Maradona: Sogno Benedetto 1×01 – PromesaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Maradona Sogno Benedetto 1x01 Recensione Pilot Amazon Prime VideoTanti sono stati i tentativi, riusciti o meno, di trasportare la vita del Pibe de Oro sul grande o piccolo schermo. Maradona: Sogno Benedetto si inserisce in questo filone cercando di raccontare il mito drammatico attraverso una miniserie di 10 episodi. Forse la modalità seriale si rivela il modo migliore per raccontare la storia del Diez, analizzando dettagli importanti nella vita di Diego e senza cadere nel solito banale errore della superficialità, che non di rado si abbatte sulla figura di Maradona.
Il pilot, intitolato “Promesa“, presenta anche un’interessante scelta di casting scegliendo addirittura quattro attori per impersonare Diego in diverse fasi della sua vita. La somiglianza vacilla dall’autentico (soprattutto nelle scene in cui Maradona è di spalle) al posticcio (El Pelusa abbastanza diverso dalle foto in cui viene ritratto), anche a causa di una scelta bizzarra nel voler mescolare immagini di repertorio e girato ex-novo. Ultimo appunto per il doppiaggio, al limite dell’imbarazzo, tale da far sembrare la serie una soap opera argentina in onda su Canale 5, sensazione annullata con la visione in lingua originale.

LOS CEBOLLITAS


La serie sceglie di partire da una storia non nota al grande pubblico, il periodo delle giovanili dell’Argentinos Juniors: los Cebollitas. La trama procede in maniera abbastanza fedele rispetto ai racconti del suo primo allenatore, Don Francisco Cornejo. Dopo aver presentato il protagonista con un divertente escamotage riguardante il suo amico Goyo Carrizo, viene raccontata l’ascesa della giovane promessa soprannominata El Pelusa a causa della sua folta chioma.
La scelta di partire dal Maradona bambino è cruciale: vengono accennati tutti i difetti caratteriali di Diego che poi avranno ruoli determinanti nelle future scelte che El Pibe de Oro farà nella sua vita. Da segnalare, inoltre, l’ottima messa in scena delle sequenze di gioco, in cui il dinamismo della camera rende al meglio la velocità delle partite. Quello che di solito era un punto debole per film e serie sul calcio qui diventa un punto di forza.

L’ESORDIO


Dopo la parentesi giovanile la serie non perde tempo e passa all’esordio in prima squadra di Diego, il più giovane di sempre, a 15 anni compiuti. Viene narrato anche il trasferimento dal ghetto di Villa Fiorito al centro di Buenos Aires, dove la famiglia Maradona per la prima volta ha avuto una casa di proprietà, scoprendo “lussi” come l’acqua corrente e i rubinetti. Qui avviene anche un evento fondamentale, come l’incontro con Claudia Villafane, sua fidanzata e moglie storica, ricollegandosi anche all’incipit della serie, il come di Diego Armando Maradona nel 2000.
Questa porzione di episodio presenta spunti interessanti, come il dissenso del suo primo allenatore e anche manager, Cornejo, rispetto all’esordio in prima squadra. Don “Francis” avrebbe voluto gestirlo di più, evitando grosse pressioni su un adolescente. Dall’altra parte, però, c’erano i militari, potere oppressivo di un paese sotto dittatura. Diego si era messo più volte in mostra attraverso apparizioni televisive famose e durante gli intervalli delle partite in cui faceva da raccattapalle. Tenere celato questo talento era impossibile.

UNO SGUARDO ALLA POLITICA


Ciò che però sorprende della serie targata Prime Video è la connessione stretta con la politica argentina degli anni ’70/’80, spesso trascurata ma in realtà molto importante per comprendere il mito di Maradona. La serie infatti trae spunto dal libro “Maradona” di Jimmy Burns, che si focalizza parecchio su aspetti come il peronismo, la dittatura e i desaparecidos. Infatti vengono dedicati molti minuti al Presidente Peron, populista e simbolo della classe operaia argentina, e viene offerto uno sguardo (un po’ romanzato) sulla presenza dei militari nella vita quotidiana di un’Argentina sotto dittatura.
Infine si vuole evidenziare l’ottimo lavoro di fotografia e scenografia nel rappresentare diversi contesti storici, andando avanti e indietro con flashback e flashforward senza mai causare confusione nello spettatore. Tutto ciò grazie a una fotografia riconoscibile e contestualizzata nel periodo e il diverso uso delle luci e del coloring.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scene di calcio
  • Los Cebollitas
  • Episodi storici
  • Collegamenti politici con Peron e dittatura militare
  • Messa in scena intelligente per contesti storici
  • Somiglianza a volte un po’ posticcia
  • Doppiaggio

 

Un buon inizio per un progetto ambizioso di Prime Video interamente prodotto in Argentina. Non si cade nello stereotipo, fin troppo abusato quando si tratta di Maradona e si offrono nuovi spunti non noti al grande pubblico.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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