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Come si diventa cattivi?
Ogni narrazione, soprattutto quella di stampo supereroistico, insegna che non esiste il villain che è “disegnato così”, ma ogni personaggio ha una sua storia, un passato, una formazione interiore che lo ha portato a una serie di scelte discutibili ma coerenti e ben inserite in un racconto reso in tal modo credibile. Lo stesso villain della presente stagione ha alle spalle un’infanzia segnata dal rifiuto paterno che lo ha perseguitato per tutta la fase della crescita, insieme a una competizione con il fratello che, agli occhi di tutti, sembrava non reggere.
Lungi da noi, ora, affermare che questo undicesimo episodio è l’inizio di un processo interiore che porterà Hellcat a diventare una villain della storia (anche se il risvolto sarebbe una delle scelte più belle, visto anche l’odio che emana il personaggio di Trish anche quando respira), tuttavia esso rappresenta il primo tassello di un forte cambiamento per il character in questione. Ciò che fino ad ora era andato in onda sulla piattaforma streaming era una bambina viziata che giocava a fare l’eroina con dei poteri che ha sempre voluto esattamente come si desidera un bel giocattolo, sbattendo i piedi e lamentandosi con il mondo. E in un paragone con la protagonista Trish esce sconfitta su tutti i fronti: le sue pessime decisioni e il suo voler a tutti i costi fare a modo suo mandando ogni volta all’aria le indagini di Jessica, fanno di lei un intralcio più che un aiuto.
Tuttavia la puntata ci aiuta a comprendere un po’ meglio i disagi di una bambina prodigio e ci mostra sullo schermo ciò che già sapevamo e avevamo intuito nel corso delle stagioni. Questa rassegnazione e indifferenza nei confronti di una madre che l’ha sempre trattata come una gallina dalle uova d’oro si mescola al dolore e ai sensi di colpa nel momento in cui le è stata portata via senza permesso. Tutti noi abbiamo il diritto di giudicare e criticare i propri genitori ma nessun altro può permettersi di punirli al posto nostro. In questo dissidio interiore vissuto da Trish, l’unica cosa che le fa alleviare il dolore e la coscienza è “fare del bene”, rendendo il mondo un posto migliore. Ovviamente il suo è un modus operandi ben lontano da quello di un eroe e, in una serie di eventi sfuggiti di mano, finisce per perdere il controllo della situazione, abusando dei suoi poteri che oramai non sono più al servizio della comunità, assodato che lo siano mai stati.
L’undicesimo episodio fa dunque un passo indietro nella storia che abbiamo già ascoltato da Jessica, ripercorrendola dal punto di vista di Trish, regalandoci i flashback di una grigia infanzia della bionda Patsy e svelando retroscena e alleanze insospettabili. In effetti il duo Trish-Erik non spicca per credibilità, ma più come stratagemma per unire le persone al momento più importanti per Jessica, complicando ancora di più una situazione già parecchio difficile. Le cose, infatti, sembrano aggrovigliarsi vorticosamente e non potevamo chiedere nulla di meglio in attesa di un final series che possa farci concludere questa serie con la stessa adrenalina con qui l’abbiamo iniziata.
Ogni narrazione, soprattutto quella di stampo supereroistico, insegna che non esiste il villain che è “disegnato così”, ma ogni personaggio ha una sua storia, un passato, una formazione interiore che lo ha portato a una serie di scelte discutibili ma coerenti e ben inserite in un racconto reso in tal modo credibile. Lo stesso villain della presente stagione ha alle spalle un’infanzia segnata dal rifiuto paterno che lo ha perseguitato per tutta la fase della crescita, insieme a una competizione con il fratello che, agli occhi di tutti, sembrava non reggere.
Lungi da noi, ora, affermare che questo undicesimo episodio è l’inizio di un processo interiore che porterà Hellcat a diventare una villain della storia (anche se il risvolto sarebbe una delle scelte più belle, visto anche l’odio che emana il personaggio di Trish anche quando respira), tuttavia esso rappresenta il primo tassello di un forte cambiamento per il character in questione. Ciò che fino ad ora era andato in onda sulla piattaforma streaming era una bambina viziata che giocava a fare l’eroina con dei poteri che ha sempre voluto esattamente come si desidera un bel giocattolo, sbattendo i piedi e lamentandosi con il mondo. E in un paragone con la protagonista Trish esce sconfitta su tutti i fronti: le sue pessime decisioni e il suo voler a tutti i costi fare a modo suo mandando ogni volta all’aria le indagini di Jessica, fanno di lei un intralcio più che un aiuto.
Tuttavia la puntata ci aiuta a comprendere un po’ meglio i disagi di una bambina prodigio e ci mostra sullo schermo ciò che già sapevamo e avevamo intuito nel corso delle stagioni. Questa rassegnazione e indifferenza nei confronti di una madre che l’ha sempre trattata come una gallina dalle uova d’oro si mescola al dolore e ai sensi di colpa nel momento in cui le è stata portata via senza permesso. Tutti noi abbiamo il diritto di giudicare e criticare i propri genitori ma nessun altro può permettersi di punirli al posto nostro. In questo dissidio interiore vissuto da Trish, l’unica cosa che le fa alleviare il dolore e la coscienza è “fare del bene”, rendendo il mondo un posto migliore. Ovviamente il suo è un modus operandi ben lontano da quello di un eroe e, in una serie di eventi sfuggiti di mano, finisce per perdere il controllo della situazione, abusando dei suoi poteri che oramai non sono più al servizio della comunità, assodato che lo siano mai stati.
L’undicesimo episodio fa dunque un passo indietro nella storia che abbiamo già ascoltato da Jessica, ripercorrendola dal punto di vista di Trish, regalandoci i flashback di una grigia infanzia della bionda Patsy e svelando retroscena e alleanze insospettabili. In effetti il duo Trish-Erik non spicca per credibilità, ma più come stratagemma per unire le persone al momento più importanti per Jessica, complicando ancora di più una situazione già parecchio difficile. Le cose, infatti, sembrano aggrovigliarsi vorticosamente e non potevamo chiedere nulla di meglio in attesa di un final series che possa farci concludere questa serie con la stessa adrenalina con qui l’abbiamo iniziata.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A solo due episodi dalla fine la serie fa un passo indietro ripercorrendo inaspettatamente la storia dal punto di vista di Trish, ormai sempre più vicina a Hellcat.
AKA Hero Pants 3×10 | ND milioni – ND rating |
AKA Hellcat 3×11 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.