Marvel’s Luke Cage 1×06 – Suckas Need BodyguardsTEMPO DI LETTURA 6 min

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Per chi nell’episodio precedente lamentava la mancanza d’azione questa puntata di Marvel’s Luke Cage apparirà come una sorta di manna nel deserto. Non mancano, infatti, colpi di scena a ripetizione e una buona dose di adrenalina nel momento in cui Luke “comincia ad incazzarsi veramente”.
Praticamente da metà in poi la puntata diventa un road-movie notturno per le strade di Harlem (una possibile citazione a film come I Guerrieri Della NotteLa Notte Del Giudizio?). Ma non sta tutta qui la bellezza dell’episodio.
Come già da tempo Marvel’s Luke Cage ci ha abituato, la puntata presenta una regia d’alto livello in cui la colonna sonora (non solo hip-hop) non fa solo da sfondo ma è un vero e proprio commento alla parte visiva. Interessanti poi sono le ricostruzioni mentali della scena del crimine da parte dell’agente Misty Knight (Simone Missick) girati tutti in piano-sequenza, che sono diventati il marchio di fabbrica di questa serie.
Unica pecca in tutto questo sono i dialoghi. Se dal punto di vista della regia abbiamo un episodio veramente studiato e ben costruito, i dialoghi sembrano molto lasciati a sé stessi, con battute sarcastiche da fumettone di serie B, riassuntoni spiegativi per il pubblico (quelli alla radio nell’introduzione che, di fatto, sostituiscono il recap di puntata anche se sono un piacevole collegamento con Marvel’s Jessica Jones), e palesi buchi di sceneggiatura in cui i poliziotti recitano la parte degli stupidi per poi avere intuizioni geniali alla fine.
A tal proposito è bene fare il punto della situazione per quanto riguarda le storyline presenti nella serie. Con questa puntata la prima stagione arriva esattamente a metà della narrazione. Già le precedenti serie della Marvel’s Netflix (Marvel’s Daredevil e Marvel’s Jessica Jones) ci hanno abituato che il mid-season consiste, di fatto, in una prima (falsa) chiusura della stagione.
Qui questo gioco si palesa in tutta la sua evidenza. Tutti ormai nel quartiere sanno chi è Luke Cage e sono a conoscenza del suo super-potere (e nonostante questo non hanno ancora pensato a un piano veramente efficace per farlo fuori). Questo elemento da un lato rappresenta un fattore di novità interessante per la serie: dopo vari super-eroi che si sforzavano di nascondere la propria identità adesso si ha un super-eroe che la fa propria e la rivendica apertamente (forse anche dovuto al suo essere afroamericano in un contesto che cerca una sua precisa rivendicazione sociale) mentre, invece, sono i cattivoni di turno (Cottonmouth e sua cugina) che, invece, cercano di fuggire il loro passato e la loro vera identità.
Tale elemento però, potrebbe rivelarsi (e, in questo caso, si rivela) un boomerang per la serie perché chiude (o almeno dà l’impressione di chiudere perché potrebbe succedere di tutto nelle prossime puntate) una delle storyline principali che teneva in piedi il racconto in maniera troppo frettolosa, non lasciando il minimo spazio all’immaginazione dello spettatore, il che rende debole tutta la narrazione. Tutto c’è già stato detto e spiegato e anche gli sviluppi della puntata, quindi, sembrano inevitabili e danno l’idea di qualcosa di già visto
In tutto questo bisogna considerare il ritorno in scena di Claire Temple (Rosario Dawson) che fa da trait d’union con le altre serie dell’universo Marvel’s Netflix e preannuncia, quindi, il futuro crossover Marvel’s The Defendersdi cui il web ha già cominciato a sfornare i primi teaser. Quest’ansia di anticipare un sacco di temi e atti ancora da svolgere distoglie l’attenzione dalla serie stessa, rendendola così solo un intermezzo tra quello che è stato e quello che sarà il MCU facendo perdere di freschezza e originalità anche quegli elementi nuovi ed innovativi che tengono in piedi la serie stessa.
Uno di questi è il rapporto tra Claire e sua madre (l’ottima Sonia Braga), una sorta di anti-Zia May, molto più reattiva e simpatica.
Tornando al tema-villain poi non si può non citare il personaggio di Mariah Dillard (anche in questo caso un’ottima Alfre Woodard) che in questo episodio si trasforma in una vera e propria villainess (al pari della Madame Gao di Mavel’s Daredevil), dimostrando la sua vera natura e risultando forse il “vero antagonista” di tutta la serie da qui in poi.
Insomma Cocker si trova ora ad un bivio, camminando sul filo del rasoio tra l’innovazione (come temi e modalità di rappresentazione) che potrebbe rappresentare questa serie e la ripetitività e faciloneria che potrebbe diventare il suo ostacolo più grande. Per questo motivo (e solo per questo) al momento la puntata è un Save ma, considerati i precedenti, lo spettatore può benissimo aspettare e vedere come proseguiranno le avventure di “Power Man”.

 

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action del primo eroe in vendita Marvel? Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.Marvel’s Agent Carter e Marvel’s Daredevil eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata.

  1. La donna che parla alla radio è Trish Walker, amica di Jessica Jones e comprimario nel suo omonimo telefilm, meglio conosciuta dai lettori di fumetti come Patsy Walker. È un vecchissimo personaggio della Marvel Comics introdotto per la prima volta su Miss America Magazine #2 del 1944, testata che trattava di drammi giovanili e romantici con una vena da commedia leggera. Il personaggio andava forte e, negli anni successivi, ottenne diversi spin-off oltre che una crescita personale e caratteriale sempre più sfaccettata, aumentando anche la serietà dei toni. Quando poi andò a formarsi l’Universo Marvel, Patsy venne introdotta attraverso una leggera operazione di retcon, finendo per avere anche lei una identità supereroistica; su Avengers #144 del 1976 la Walker adottò ufficialmente l’identità di Hellcat.
  2. Il personaggio della Walker, soprattutto nel suo alter-ego di Hellcat, è maggiormente conosciuto per esser stato uno dei membri più famosi dei Difensori: squadra di supereroi outsiders che Devil, Luke Cage, Jessica Jones e Iron Fist dovrebbero andare a formare una volta concluse le rispettive prime stagioni. Ricordiamo inoltre che nei fumetti come lavoro non è una conduttrice radiofonica ma una investigatrice privata. Attualmente collabora con Jennifer Walters, avvocatessa nonché She-Hulk, cugina di Bruce “Hulk” Banner.
  3. Vengono citati i Guardian Angels, organizzazione privata e volontaria di sicurezza pubblica fondata nel 1979 nella città di New York da Curtis Sliwa. Inizialmente Sliwa creò l’organizzazione con lo scopo di combattere la violenza diffusa ed il crimine nella metropolitana di New York, poi essa si espanse e finì per diventare internazionale. L’organizzazione originariamente addestrava i suoi membri per compiere arresti direttamente da parte dei cittadini nel caso fossero testimoni oculari di un grave crimine in svolgimento. Questo attirò loro sia lodi pubbliche che critiche ufficiali. L’organizzazione attualmente si focalizza, oltre che sulle ronde anticrimine, anche sulla prevenzione del crimine attraverso varie iniziative tra cui corsi di autodifesa e di arti marziali.
  4. Il titolo della canzone è una citazione all’omonimo brano dei Gang Starr.
  5. Lo pseudo slogan di Billy “I ain’t no hero, pay me” è un continuo giocare sul suo passato ruolo di “eroe in vendita”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Colonna sonora
  • Regia di alta qualità
  • Claire Temple e sua madre
  • Ricostruzioni della scena del crimine in piano-sequenza
  • Mariah finalmente vera villainess
  • Poliziotti sempre più stupidi
  • Fine (?) di una delle principali storylines
  • Incertezza sul futuro

 

Puntata che termina la prima metà di Marvel’s Luke Cage. Per una storyline che si conclude se ne aggiungono altrettante possibili e il rientro di alcuni personaggi già noti (Claire Temple, nume tutelare dei supereroi Marvel’s Netflix) preannuncia già il mega-crossover Marvel’s The Defenders. Grande regia ma molti (troppi) buchi di sceneggiatura. Riuscirà Luca Gabbia a tenere alta la tensione fino al season finale?

 

Just To Get A Rep 1×05 ND milioni – ND rating
Suckas Need Bodyguards 1×06 ND milioni – ND rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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