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Quando Netflix annuncia l’arrivo di una qualunque serie, si crea ormai un hype incondizionato. C’è sempre grande attesa, grande curiosità, speranze che anche questo nuovo prodotto sarà all’altezza degli altri. Se per i drama non c’è bisogno di presentazione, spesso finiscono in secondo piano le comedy (OITNB non viene considerata comedy, già solo per la durata). Vista la qualità dei prodotti drama (e che drama, signori), anche le controparti più divertenti non potevano essere da meno. Nel palinsesto c’è Bojack Horseman (serie animata apparentemente scanzonata), Unbreakable Kimmy Schmidt, Wet Hot American Summer e, da pochi giorni, Master Of None. La trama è molto semplice, in quanto si parla della vita di un trentenne single. Niente di rivoluzionario, quindi, ma nelle comedy, come al solito, la differenza non la fa l’originalità dell’idea in sé, bensì la realizzazione e i dialoghi, soprattutto i dialoghi, ma di questo parleremo dopo. Il protagonista è Aziz Ansari, che in molti conosceranno per essere Tom Haverford in Parks & Recreation.
A causa del suo precedente ruolo, c’erano due diverse correnti di pensiero: chi era entusiasta di vedere cosa si sarebbe inventato Ansari e chi era preoccupato che non riuscisse a staccarsi dal suo ingombrante personaggio. Fortunatamente ha prevalso la prima scuola di pensiero perché, senza altri giri di parole, Master Of None è di sicuro la miglior comedy dell’anno (non che ci volesse molto, viste le poche e scarse novità), ma anche una delle migliori dell’intero panorama televisivo. Bastano pochi istanti per entrare in sintonia con Dev, il protagonista, così impacciato ma anche così egoista nel profondo del cuore.
La serie è creata dallo stesso Ansari insieme ad Alan Yang, un nome che probabilmente nessuno conoscerà ma che a suo tempo, nell’ormai preistorico 2009, era stato segnalato da Variety come uno dei “10 Screenwriters To Watch”. I due si sono conosciuti sul set di Parks And Recreations dove Ansari recitava e Yang è stato sceneggiatore per tutti e 7 gli anni. Non è quindi una sorpresa vedere ai testi di quasi tutti gli episodi i nomi di entrambi, quasi come se fossero una penna all’unisono.
La serie è creata dallo stesso Ansari insieme ad Alan Yang, un nome che probabilmente nessuno conoscerà ma che a suo tempo, nell’ormai preistorico 2009, era stato segnalato da Variety come uno dei “10 Screenwriters To Watch”. I due si sono conosciuti sul set di Parks And Recreations dove Ansari recitava e Yang è stato sceneggiatore per tutti e 7 gli anni. Non è quindi una sorpresa vedere ai testi di quasi tutti gli episodi i nomi di entrambi, quasi come se fossero una penna all’unisono.
Come detto prima: i dialoghi. Una comedy, tipica o atipica che sia, non può vivere senza discorsi brillanti e battute taglienti (vero?) perché se lo spettatore non ride l’obiettivo minimo non è stato raggiunto. Master Of None ci riesce alla grande, regalando momenti comici di alto livello e alternando il grottesco (come la prima scena) a momenti più “seri” e riflessivi, durante i quali Dev si fa domande sulla sua vita (perché sta iniziando ad avere un’età nella quale essere senza famiglia e fare baldoria la sera passa gradualmente dal “figo” al “triste”), grazie anche all’aiuto di flashforward in bianco e nero, dove Arnold fa da contraltare all’ipotetica situazione immaginata. Questi pensieri, questa redenzione interiore del protagonista, vengono però interrotti bruscamente dal cinismo e dalla realtà, molto diversa da sogni e fantasie. Per questo motivo Dev scopre che la vita del suo amico con figli è tutt’altro che perfetta, che non vedrebbe l’ora di farsi una birra con gli amici e, per lo stesso identico motivo, decide di spezzare il cuore a due bambini soltanto per mangiare un sandwich più buono di quello che hanno preparato loro. Insomma, buonismi e buonisti, accomodatevi fuori.
Menzione speciale la merita Arnold, il migliore amico, che ha tutti i difetti di Dev e li eleva all’ennesima potenza, rendendolo un personaggio che potrà dare tanto, spezzando ogni volta i sogni di maturazione dell’amico.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Master Of None si presenta come una comedy divertente e ben fatta, con la sensazione che ben presto potrebbe salire anche ad un altro livello (per favore non chiamatelo dramedy). Nel frattempo, non si può che applaudire a Netflix. Per l’ennesima volta.
Plan B 1×01 | ND milioni – ND rating |
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.