Mayans MC 3×04 – Our Gang’s Dark OathTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione Mayans MC 3x04Prosegue (agonizzando) questa terza stagione di Mayans MC e, sebbene Sutter in principio abbia provato a tranquillizzare gli spettatori sul futuro della sua opera senza di lui al timone, è oramai lampante come si trattasse soltanto di pure e semplici parole di circostanza.
Addio quindi motociclisti fuorilegge legati da un profondo senso di appartenenza al club, e benvenuti criminali dal cuore tenero sempre alle prese con spinosi (ma soprattutto tediosi) problemi d’amore.
Risvolto positivo: se siete fan di show quali Sentieri, Il Segreto, Beautiful, Un Posto Al Sole, Centovetrine e affini, allora Mayans MC potrebbe proprio fare al caso vostro.

MOTOCICLISTI DAL CUORE CREMOSO


Non c’è veramente molto da aggiungere rispetto a quanto detto nelle precedenti recensioni. I problemi risultano essere sempre gli stessi: personaggi privi di carisma, dialoghi insulsi e fini a se stessi, immobilità narrativa, nessuna costruzione della tensione né tantomeno empatia nei confronti dei character in difficoltà o uccisi brutalmente. Il tutto raccontato attraverso questo filtro telenovelas che rende la visione ancor più pesante, soprattutto per tutti coloro che hanno iniziato a seguire la serie aspettandosi un buon sostituto per l’enorme vuoto lasciato sette anni fa da Sons Of Anarchy.
Se ad uno sguardo distratto (magari dovuto ad una visione del prodotto più svogliata, se non addirittura in background mentre si fa altro) la serie possa sembrare la stessa degli anni scorsi, basterà elencare brevemente quanto avvenuto in questo quarto episodio per fare maggiore chiarezza: il momento più alto di Bishop lo ritrae sfatto su un divano in canottiera alle prese con l’ex moglie, la sua nuova fidanzata e il lutto per il figlio Aidan; la storyline di Miguel ed Emily continua a non progredire (di fatto siamo esattamente nella stessa situazione della premiere) e oltre a diventare ridondante non fa altro che sottolineare la totale inutilità dei due personaggi; Gaby in versione badante continua ad infastidire il povero signor Reyes, che quantomeno ha deciso di tornare a fare il macellaio, e cerca di mostrarsi forte di fronte ad Ez, riscuotendo ben poco successo sia ai suoi che agli occhi dello spettatore; mentre Coco, com’era facile prevedere, si trova ora a dover lottare su due fronti, quello della droga e del club, e difficilmente riuscirà ad uscirne vincitore da entrambi.
C’è davvero l’imbarazzo della scelta se si è in cerca di pessimi spunti narrativi sviluppati ancora peggio.
Lungi dal voler annoverare Mayans (prima e seconda stagione) tra i migliori show di sempre, quantomeno l’impressione era quella di trovarsi di fronte ad un prodotto originale seppur zavorrato dalla pesante eredità televisiva di SOA. Quello che invece sta andando in onda quest’anno sembra essere soltanto il guscio vuoto di uno show che ancora aveva bisogno dell’aiuto del suo creatore, e che invece è stato abbandonato a se stesso (o forse solo nelle mani sbagliate) prima che fosse pronto a camminare autonomamente con le proprie gambe.

EZ E GABY TRE METRI SOPRA IL CIELO


E allora, quali sono i pregi di questo episodio? Verrebbe da dire nessuno (e tra l’altro nessuno potrebbe aprire bocca a riguardo) e invece, com’era facilmente prevedibile, lo show mostra un paio di guizzi quando rivela allo spettatore la sua vera natura, quella più sutteriana, fatta di orrore e violenza indiscriminata. Non a caso i due momenti più alti dell’episodio sono l’omicidio di Montez e Vic, entrambi molto crudi sebbene avvenuti in circostanze e modalità differenti. Il ritrovamento del cadavere sul finale appare un po’ indebolito dal fatto di essere già a conoscenza della morte del character, ma comunque offre degli ottimi spunti da cui ripartire prossima settimana. Mentre l’uccisione a sangue freddo di Vic racchiude alla perfezione quello che dovrebbe essere Mayans MC: cinico, spietato e gore.
Naturalmente non bastano due uccisioni violente a salvare l’episodio, a maggior ragione se dall’altra parte troviamo sequenze insulse come quella tra Ez e Gaby all’interno della roulotte del ragazzo, durante la quale vengono utilizzati tutti i migliori cliché da teen drama, tra foto d’infanzia che ritraggono il bad boy come bambino innocente vittima degli eventi e auricolari condivisi con annesso pippone estremamente retorico (e dannatamente banale) sull’importanza universale della musica nella vita di ogni persona. Il tutto condito dal solito “non ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me, tu non sai cosa ho passato”, ciliegina sulla torta di una sequenza tanto inutile quanto emblematica della deriva romantica della serie.
Certamente è ancora presto per condannare l’intera stagione, ma se dopo quasi quattro ore di girato la situazione è questa, è lecito cominciare a preoccuparsi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’omicidio a sangue freddo di Montez prima e Vic dopo
  • E basta
  • Puntata estremamente lenta e noiosa
  • Personaggi e dialoghi privi di spessore
  • Puntata che riassume perfettamente tutto ciò che non sta andando in questa terza stagione
  • La sensazione è quella di vedere una telenovela messicana
  • Sono quattro puntate che la storyline di Galindo ed Emily annaspa senza mai progredire
  • Ma che fine hanno fatto le visioni di EZ?

 

Questo episodio poteva tranquillamente meritare la votazione peggiore, ma visto che questa terza stagione sembra voler a tutti i costi distruggere il lavoro di Sutter, sarà meglio conservarla per un’altra occasione. Probabilmente non occorrerà attendere ancora molto.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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