Modern Love 1×01 – When The Doorman Is Your Main ManTEMPO DI LETTURA 4 min

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Modern-Love-1x01“Che cos’è l’amor
È un sasso nella scarpa
Che punge il passo lento di bolero
Con l’amazzone straniera
Stringere per finta
Un’estranea cavaliera
È il rito di ogni sera
Perso al caldo del pois di san soucì.”
(Vinicio Capossela – Che coss’è l’amor)

 

Uno degli appuntamenti settimanali più attesi dai lettori del New York Times è sicuramente la rubrica Modern Love, divenuta da semplice column a podcast e successivamente, grazie a John Carney, anche serie antologica prodotta per Amazon Video. Una serie che si prefigura l’obiettivo di analizzare l’amore come sentimento mostrando come quest’ultimo non sia presente solo nelle relazioni amorose tipicamente presenti nell’immaginario collettivo.
Carney già in passato aveva tentato di presentare al proprio pubblico una produzione concettualmente simile, anche se Begin Again aveva fallito nella fase espositiva preferendo piuttosto crogiolarsi nel puro onanismo sentimental-filosofico. Un buon passo avanti per il regista irlandese.
L’amore è un sentimento più ampio che abbraccia diversi tipi di rapporti e che per forza di cose non scaturisce nell’intimità carnale di due persone. Modern Love, seria antologica composta da otto episodi, cerca di raccontare questo, ossia della trasmigrazione del concetto di “amore” rispetto a quello in cui la collettività solitamente cerca di identificarlo. Ed il risultato è di indiscutibile bellezza e coinvolgimento, nonostante alcuni elementi possano essere migliorati.
Ad aiutare nella narrazione moderna dell’amore c’è il supporto di un cast di altissimo livello: Anne Hathaway, Tina Fey, Andy García, Dev Patel, Catherine Keener, Julia Garner, Cristin Milioti, Andrew Scott e Shea Whigham sono solo alcuni dei nomi importi sui quali questa produzione può contare. Un altro elemento che favorisce un sicuro coinvolgimento ed una narrazione spedita è rappresentato sicuramente dalla struttura della produzione: puntate di circa trenta minuti in cui vengono condensati fatti e colpi di scena riguardanti i pochi personaggi presenti in scena.
Il basso minutaggio, nonostante aiuti nel tenere lo spettatore attento durante la visione, d’altro canto rischia di svilire parte della narrazione costringendo sceneggiatori e registi ad accelerare in più punti la storia correndo il rischio di saltare alcuni parti che avrebbero meritato maggiore riflessione ed un minutaggio leggermente più elevato. Considerando il risultato finale si tratta di piccole inezie di cui è corretto prendere nota, tuttavia la puntata riesce a reggersi talmente bene in scena creando un così forte collegamento emozionale con lo spettatore che la critica in parte decade. Anche la costruzione antologica del prodotto aiuta nella buona riuscita della serie, permettendo a sceneggiatori e registi di confezionare degli episodi-cioccolatino di cui si farebbe volentieri il pieno, ma che d’altra parte si desidera gustare con calma per poterne assaporare il retrogusto dolce amaro.
Il primo episodio rappresenta una sorta di manifesto di questa serie tv, mostrando in modo chiaro al proprio pubblico cosa Modern Love voglia raccontare: Maggie (Cristin Milioti), che per lavoro recensisce libri, fatica a trovare la propria anima gemella, spesso e volentieri contrastata in questo dal portiere del suo palazzo, Guzmin, particolarmente protettivo nei suoi confronti e che intrattiene con la giovane ragazza un rapporto equiparabile a quello tra padre e figlia. La storia d’amore che viene raccontata non è quella che si potrebbe pensare (tra Maggie ed un probabile fidanzato), bensì quella che sta alla base della forte interconnessione sentimentale tra Maggie e Guzmin. Un rapporto sincero, genuino, privo di doppi fini, ma che esula dalla pura e semplice amicizia. Il sentimento che unisce i due è amore, sì, ma non quello comunemente inteso. Un amore delicato, viscerale ed innocente sotto tutti i punti di vista.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La narrazione del concetto d’amore
  • Maggie e Guzmin
  • Il cast della produzione
  • Otto puntate e solo trenta minuti ad episodio
  • Una rubrica giornalistica che diventa podcast e successivamente serie tv
  • Guzmin che tiene da parte la prima foto dell’ecografia che Maggie gli regala
  • La scena di commiato tra i due
  • Il finale di puntata con la visita al museo
  • Il poco minutaggio, nonostante sia un elemento altrettanto positivo, potrebbe finire per privare il pubblico di parte della storia che magari avrebbe meritato maggiore spazio ed approfondimento

 

Modern Love, tratto da una rubrica del New York Times, si presenta sugli schermi del pubblico con una produzione seriale concettualmente innovativa e con un cast d’alto livello. Qualche sbavatura e qualche piccola inezia, ma che si perde nell’oceano di sentimentalismo puro da cui questa serie trae energia ed ispirazione. Un must watch? Potrebbe presto diventarlo.

 

When The Doorman Is Your Main Man 1×01 ND milioni – ND rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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