Dopo il magistrale episodio della scorsa settimana del precedente momento a caso in cui lo avete guardato, è giunto il momento di dare il via a nuovi equilibri nei delicati rapporti tra il buon Pablo e la DEA/le istituzioni. L’uccisione di Gacha e il letale attentato esplosivo al volo della linea Avianca necessitano di almeno un episodio di transizione per essere ben assimilate, assorbite e sviluppate. Così è, almeno in parte. “You Will Cry Tears Of Blood” ci propone un nuovo livello del potere criminale di Pablo Escobar, non tanto nella sua persona, quanto nella percezione del popolo colombiano nei suoi confronti. Forse per la prima volta assistiamo esplicitamente a notiziari dove ci si riferisce a lui come a un pericoloso criminale (non a caso l’informazione è un elemento importante dell’episodio).
La bomba sull’aereo ha creato, quindi, un nuovo piano da cui Pablo si erge e osserva il suo operato. Persino le persone a lui vicine arrivano a tentennare di fronte a una tale estrema scelta. La 1×07 è, quindi, un episodio di sola transizione che ci mostra i nuovi equilibri tra giustizia, governo, informazione e criminalità? No. Quasi inaspettatamente gli sceneggiatori decidono di battere il ferro finché caldo. Se, infatti, rapimenti ed esecuzioni sono nell’ordine del giorno di questa serie, dopo lo spettacolare inseguimento del precedente episodio, era lecito aspettarsi statica calma strategica. Una DEA con minor minutaggio rispetto al solito, lasciando alle forze politiche lo spazio come principale controparte di Escobar, si rende, nel finale, protagonista di un ulteriore inseguimento che tanto ci può dire anche nella preparazione di elementi futuri.
Nella persona di Murphy e Peña, si presenta l’opposto della sofisticata operazione di polizia in “Explosivos“: un inseguimento a piedi tra i tetti e i vicoli de la comuna, pistole spianate, nei confronti di Poison e del suo complice (cui è stato elargito un minutaggio superiore, per focalizzare la loro presenza). Passiamo, quindi, dalla percezione dello stato di transizione, nello svolgimento dell’episodio, alla percezione di una improvvisa nuova azione. Per ricatapultarci, però, nuovamente nell’idea di una preparazione verso qualcosa di (ovviamente) più grosso, negli ultimi tre episodi: entrambe le risoluzioni degli inseguimenti fanno 0-0, cosa ovvia essendo noi già al corrente degli avvenimenti mostrati nel flashforward di “Descenso“.
La DEA, messa momentaneamente (e parzialmente) da parte, lascia spazio a nuove ramificazioni narrative, ben accompagnate, nel quartultimo episodio della stagione, dalla solita voce fuori campo di Steve Murphy. Viene così introdotto il conflittuale rapporto tra il cartèl di Medellin con quello di Cali, mostrandoci in maniera efficace come fosse possibile controllare le più grandi città statunitensi da parte di criminali stanziati in un paese ben più problematico come la Colombia. Ed è così che un nuovo seme viene lasciato germinare anche entrando in contatto con eventi sparsi già a piccole dosi nei precedenti episodi, come il rapporto tra la sorella Ochoa e il cugino Gustavo.
L’elemento sicuramente di novità, portato in “You Will Cry Tears Of Blood”, è quello che vede l’esordio di Gaviria come Presidente. Possiamo definire la descrizione del suo primo operato politico come manifesto della moderazione e della prudenza, che non significa indecisione. Dopo aver suggerito, anche grazie ai suoi sfortunati predecessori, vari tipi di intransigenza (contro la CIA, contro i narcos…), vediamo il neo-eletto affrontare la crisi in atto, riuscendo a unire vari compromessi, verosimilmente efficaci. Si arriva, così, a toccare Escobar nel suo punto debole: la megalomania, grazie alla concessione della costruzione di un vero e proprio castello, dando però il via alla DEA e alla CIA di agire.
Insomma, sembra di star parlando di un avvincente poliziesco nato da una mente visionaria, in vena di sfornare best-sellers. L’alternanza tra documenti storici reali e “dramma recitato” rendono efficace quanto televisivamente originale il risultato sia di intrattenimento, sia storico-didattico. Uno dei vizi della TV nostrana è quello di voler a tutti i costi educare il pubblico, rendere a forza socialmente utile ciò che viene mostrato. L’attenzione a non creare eroi negativi, quindi, fa perdere totalmente quel minimo di interesse che eventi drammatici, avvincenti, bizzarri del nostro paese possono suscitare. Ovviamente serie come Romanzo Criminale, Gomorra o 1992 (con le dovute differenze qualitative) cercano l’esatto contrario: romanzare il più possibile eventi neri, che più neri non si può. In ogni caso è sempre presente un’omogeneità di fondo: che sia tutto didascalico o tutto romanzato, in ogni caso il materiale video è uniforme: a quello, e solo a quello, il pubblico dovrà fare riferimento.
Narcos continua a regalarci alternanze eterogenee di servizi d’epoca, di foto dei personaggi reali (senza curarsi delle lievi differenze fisiche rispetto agli attori). Questo funziona alla grande, sia nell’estetica, ma soprattutto nella percezione dello spettatore: vogliamo sapere cosa avverrà, focalizziamo i personaggi come prodotto dell’immaginario televisivo, ma, allo stesso tempo, ci viene presentato un costante monito. Questo, sotto forma di stralci di realtà, ci dice: è ed è stato tutto vero, don’t try this at home.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Explosivos 1×06 | ND milioni – ND rating |
You Will Cry Tears Of Blood 1×07 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.