Narcos 3×06 – Best Laid PlansTEMPO DI LETTURA 3 min

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È più o meno dall’inizio di Narcos che, nella valutazione degli episodi, si tiene meticolosamente in considerazione sia la parte realistica che quella meramente seriale. Trattandosi di una serie che si basa su fatti realmente accaduti, ma trattandosi anche di eventi che non possono essere noti ai più vista la segretezza dei cartelli colombiani e della DEA, il trio Bernard-Miro-Newman (e, prima che abbandonasse lo show, anche il creatore Chris Brancato) ha dovuto ovviamente immaginare la situazione e costruire, intorno agli eventi pubblicamente noti, una storia, dei personaggi e un perché. Se Peña e Murphy sono per esempio dei personaggi creati ad hoc per Narcos (che comunque si rifanno ad agenti della DEA che hanno partecipato realmente allo smantellamento dei cartelli colombiani), lo stesso non si può dire per Escobar, i fratelli Rodriguez e Jorge Salcedo. Già, Jorge Salcedo.

Daniel Van Ness: Still didn’t catch your name.
Jorge Salcedo: Jorge. Salcedo.

Sin da “The Kingpin Strategy“, il character impersonato dallo svedese Matias Varela (si, è svedese, vive a Stoccolma ma ha genitori spagnoli) ha ricevuto delle attenzioni particolari, si è fatto amare dal pubblico per la sua indole conservatrice e non violenta, ha aumentato il suo peso specifico all’interno dello show e, infine, ne è diventato uno principali protagonisti. Non è infatti solo una questione di mero minutaggio, quanto piuttosto di importanza a livello storico: Jorge Salcedo è veramente esistito ed è stato proprio grazie a lui che la DEA è riuscita a smantellare il Cartello di Cali. Non c’è quindi da meravigliarsi se in questa terza stagione il suo ruolo è sempre in primo piano, così come non c’è da sorprendersi se, proprio in questa “Best Laid Plans”, emerge tutta la sua rilevanza storica e televisiva.
In questa stagione Narcos sembra essere più interessato ai protagonisti e alla loro personale percezione degli eventi piuttosto che alla riproduzione degli eventi storici. È un approccio non tanto diverso rispetto a quello utilizzato sinora ma è sicuramente più approfondito, vuoi per una mancanza di dati storici, vuoi per un tentativo (finora ben riuscito) di dare un nuovo taglio stilistico allo show. Unendo l’utile al dilettevole emerge quindi un personaggio che, doverosamente, funge da collante e da motore stesso dell’intera trama: Jorge Salcedo, il nuovo informatore della DEA e colui che, storicamente parlando, ha spostato gli equilibri.

Jorge Salcedo: I’m working for the Americans. I contacted the DEA. I’m giving them Miguel.
In exchange, they will help us get out of the country. It’s our only option.
There’s no other way. They’re going to kill all of us.

Come si diceva sopra, non tutto ciò che Narcos ha mostrato e mostrerà corrisponde esattamente alla realtà dei fatti (ed infatti il disclaimer iniziale in ogni episodio lo precisa) ma, in questo caso, è più che plausibile che le motivazioni ed il susseguirsi degli eventi coincidano con la vera storia di Salcedo. Dietro il voltafaccia di Jorge si cela infatti la salvaguardia della sua famiglia, famiglia che lui stesso vede sempre più in pericolo e che, verosimilmente, ha fatto scattare la molla che lo ha poi portato in diretto contatto con gli americani. Ed è esattamente questo l’evento scatenante che fa cambiare di ritmo la stagione, esattamente in concomitanza con l’inizio della (simbolica) seconda parte e in antitesi con una più statica prima parte che, di fatto, ha avuto la funzione di intro. Non a caso proprio in questo episodio oltre all’inizio della collaborazione da Salcedo e la DEA si sbandierano sia la cattura di Franklin Jurado che l’inizio della faida tra il Cartello di Cali e quello della North Valley. Un caso? No. Più che altro una decisa presa di posizione per i restanti 4 episodi della stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Narcos cambia marcia e tutto ne giova
  • Verosimiglianza realtà-finzione
  • Ottima interpretazione di Varela
  • Cambio di status quo
  • Niente da segnalare

 

Jorge Salcedo assurge agli onori della cronaca e con esso anche questo episodio. Onore e gloria alle talpe.

 

MRO 3×05 ND milioni – ND rating
Best Laid Plans 3×06 ND milioni – ND rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

1 Comment

  1. mi hai spoilerato che Salcedo smantella il cartello di Cali porca t….!

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