Quando pensiamo al termine “filler” in ambito televisivo, o più precisamente telefilmico, abbiamo già le idee chiare in proposito. Quasi tutti gli show, infatti, volenti o nolenti, incappano in questo escamotage narrativo che permette alla trama orizzontale di prendersi una pausa. La puntata filler per antonomasia viene utilizzata proprio per prendere tempo e riempire, appunto, il minutaggio dedicato all’episodio senza dover stravolgere troppo la trama, anzi, molto spesso senza farla progredire. Questo asso nella manica viene sfoderato in presenza di un calo creativo, di mancanza di idee ma, purtroppo, non di deadlines incombenti; viene usato, inoltre, anche per dare respiro alla storyline dopo un cliffhanger o un avvenimento importante, per non affrettare troppo le cose. Di solito in un filler l’attenzione viene focalizzata sulla trama verticale che ha poco da spartire con quella principale, discostandosene, a volte, proprio del tutto. I personaggi interagiscono tra di loro tramite flashbacks (spezzoni di episodi precedenti) o flashfowards (realtà parallele e “cosa sarebbe successo se?”). Non sempre, comunque, il filler rappresenta un intoppo nella carriera di uno show; alcuni, infatti, sono riusciti ad allietare lo spettatore nonostante una storyline meno brillante e più riempitiva. Questo, purtroppo, non è il caso del terzo episodio di Once Upon A Time intitolato “The Other Shoe”, anche se il titolo più azzeccato sarebbe dovuto essere “The Other Show”, in quanto avremmo davvero desiderato vedere altro.
Alla terza settimana di programmazione Horo & Kitsis sbagliano clamorosamente e sfornano una puntata pessima, incoerente, inconsistente, surreale, che arriva dritta nella top 5 degli episodi più brutti nella storia di Once Upon A Time.
Non c’è niente che possiamo salvare dei quaranta minuti raffazzonati alla bell’e meglio e impacchettati da Jane Espenson & Jerome Schwartz (sceneggiatori) e diretti alla cieca da Steve Pearlman. Certo, OUAT non ha mai brillato per la sua genialità di trama, ma davanti a un episodio che davvero non dice nulla, dobbiamo solo alzare le mani.
La storyline che ci viene presentata riguarda Cenerentola e il suo legame con un personaggio della Land Of Untold Stories. Se poco ci eravamo interessati ad Ashley/Cinderella durante le prime stagioni, figurarsi ora, dopo parecchi mesi di assenza, e senza un motivo valido per il suo ritorno. La rivisitazione del suo passato potrebbe funzionare, infatti, se si trattasse di un personaggio di rilievo, non di una misera comparsa della quale ci eravamo completamente dimenticati. Affidare a lei un intero story arch, sebbene della durata di un episodio, è stato un errore colossale.
Come se non bastasse, in aggiunta all’assurda trama verticale, inventata da menti geniali che Kubrick scansati subito, “The Other Shoe” presenta patetiche scenette degne della più becera soap opera, come Regina che vuole ingraziarsi Hyde preparandogli delle lasagne, o il tentativo di Hook di ingraziarsi una bambina con tanto di pernacchia e panna sul naso. WTF?
Qualcuno, inoltre, potrebbe dire a Jennifer Morrison di muovere un po’ meglio quelle mani? Quando lancia un incantesimo sembra proteggersi da invisibili mobili cadenti, e ora il suo stress da futuro incombente si manifesta con un tremolio che nemmeno stesse suonando le maracas. Abbiate pietà.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
A Bitter Draught 6×02 | 3.72 milioni – 1.1 rating |
The Other Shoe 6×03 | 4.56 milioni – 1.3 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.