Once Upon A Time, con il suo sesto ciclo, riesce a sdoganare persino il concetto di filler, estendendolo non solo a un episodio in particolare, ma alla stagione intera. Tutto l’insieme, infatti, può essere considerato come un mastodontico filler che serve a riempire lo slot settimanale nel palinsesto annuale della ABC. Non c’era assolutamente bisogno di rinnovare la serie per una ulteriore stagione e, per questo, le trame proposte, pur non scadendo troppo nel ridicolo, non riescono a reggersi in piedi e sembrano raffazzonate a caso, come sempre. Basti pensare alla puntata di questa recensione, intitolata “Page 23”, in cui le storylines della Evil Queen e del Robin Hood alternativo vengono risolte nell’arco di 40 minuti: da una parte è stato meglio così, in quanto questi archi narrativi minori avrebbero affossato e messo in disparte la trama orizzontale, ma dall’altra ci si domanda che necessità ci fosse di riportare in scena tali personaggi solo per uno o due episodi. Il senso di chiusura aleggia ancora una volta nell’aria, ma questo non giustifica una risoluzione così fulminea e scontata delle sotto-trame. Chiedere di fare uno sforzo in più agli autori è cosa vana.
Inoltre, anche il tema proposto come fulcro centrale della puntata è un qualcosa di già visto nel panorama di OUAT: accettarsi per quello che si è, perdonare le proprie azioni passate per abbracciare un presente in cui si possa cambiare e ricominciare da zero. Grazie al “sacrificio” altruistico di Regina, la Evil Queen si ravvede e capisce che l’unico ostacolo per la sua felicità non era altro che lei stessa. Niente di nuovo all’orizzonte, insomma.
Un altro elemento che non ha funzionato in questa quattordicesima puntata è la storyline dedicata a Hook ed Emma: dopo un apparente lieto fine in cui la Swan si dice pronta a fare il grande passo con Kilian, ecco riemergere il Capitano Nemo con il suo Nautilus, che getterà, ancora una volta, la coppia sull’orlo del precipizio. Siamo consapevoli che l’unico modo per rendere ancora interessante il personaggio del pirata riformato sia quello di creare scompiglio nella sua vita amorosa, ma troppa carne al fuoco può rovinare il pranzo in maniera definitiva. Sarebbe stato meglio relegare Hook a mero contorno, come è fortunatamente avvenuto, con Henry e Zelena. Le fangirls, purtroppo, sono ovunque e il broncio da bello e maledetto affascina ancora.
In soldoni, questo sesto ciclo di OUAT si sta avviando alla propria conclusione zoppicando visibilmente, riproponendo temi già visti e diventando quasi un plagio di se stesso.
Ancora non ci sono notizie certe e confermate per quanto riguarda il rinnovo per una eventuale settima stagione: gli ultimi rumors trapelati lasciano intendere che Josh Dallas e Ginnifer Goodwin potrebbero lasciare la serie in occasione della scadenza dei loro contratti. Inoltre, gli autori, si sono detti disposti a continuare lo show introducendo nuovi personaggi per ravvivare la scintilla. Scintilla che, almeno secondo il nostro modesto parere, ormai si è spenta per sempre.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ill-Boding Patterns 6×13 | 2.70 milioni – 0.8 rating |
Page 23 6×14 | 2.85 milioni – 0.8 rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.