“You… are outcast?”
Solo nella scorsa “(I Remember) When She Loved Me” paventavamo di aver intuito il modus operandi secondo cui Robert Kirkman aveva scelto di procedere in questa trasposizione. Paventavamo. Imperfetto. Infatti già nella puntata successiva, questa, ci ritroviamo a dover correggere quanto asserito in precedenza. O almeno parte di quanto avevamo scritto. A 3 puntate dal suo inizio siamo ancora qui a chiederci quale sia la vera natura di Outcast: infido procedurale mascherato o normale serie basata interamente sulla potenza della propria trama orizzontale?
“All Alone Now” si pone a metà tra le due “fazioni” presentandosi inizialmente come un procedurale, con il classico caso del giorno, per poi riprendere le redini di quanto lasciato in sospeso nei due precedenti episodi. Si potrebbe quindi cominciare a parlare di una sorta di procedurale volto, più dei suoi simili, all’utilizzo delle varie trame verticali per l’evoluzione di quella orizzontale ma, visto e considerato l’attuale stato delle cose, ci tratteniamo dal dare nuovamente un commento in attesa di maggiori delucidazioni da parte di Kirkman. Una cosa però la possiamo dire: “All Alone Now” segue pedissequamente le orme della sua controparte cartacea che, non a caso, tratta il caso di Blake Morrow proprio all’inizio durante la terza e la quarta uscita.
Reverend Anderson: “By the light… and the power… …and everlasting strength of Jesus Christ, I command the darkness within this man to be cast out.”
Blake Morrow: “Is this actually your job? Do you do kid parties too?”
Reverend Anderson: “Hear my humble appeal, Lord.”
Blake Morrow: “Did I hear right? You gave up your family for this?”
Reverend Anderson: “Fuck you!”
Blake Morrow: “Oh! There you go! Yummy. That’s the first honest thing you’ve said since you came in here.”
Reverend Anderson: “What you know about honesty?”
Blake Morrow: “At least I’m honest with myself… what I am, what I’m not. You see what he can do? Your friend, the outcast? The power he has?”
Reverend Anderson: “It is the Lord’s power.”
Blake Morrow: “Oh! Then why’d the Lord give it to him? He doesn’t even believe!”
Reverend Anderson: “It is not my will to question God.”
Blake Morrow: “But you do. It must tear you up. Why him and not you? You gave up everything, you traded your happiness, for a bunch of false promises, and your touch does nothing!”
Reverend Anderson: “I cast you out! I cast you out!”
Il fulcro di “All Alone Now” risiede tutto in questo acceso scambio di battute tra il Reverendo Anderson e la vittima della settimana, l’ex poliziotto Blake Morrow, che in pochi istanti riescono da soli a dare un senso a tutti i 40 minuti (senza nulla togliere alle altre storyline). Outcast, con estrema calma, sta gettando le basi della sua mitologia senza concedere troppe informazioni e mantenendo alto il riserbo su tutto il background dei vari protagonisti, Kyle compreso anche se è in assoluto il character più sviluppato sinora. Proprio in questa sua riservatezza risiede però il lato più negativo di una serie che, finora, non si è spesa molto in chiacchiere per chiarire la situazione, motivo per il quale qualsiasi nozione in più venga concessa allo spettatore. Tutto ciò che esce dalla bocca di Blake Morrow deve essere preso con le pinze, però uno scambio di battute onesto e soprattutto al veleno come quello soprastante permette di avere una più chiara visione della situazione generale in cui Kyle ed il Reverendo si stanno introducendo.
Outcast muove i suoi fili lavorando su tutti i character principali ma lasciando quasi in disparte Kyle (come già detto il più sviluppato finora) per concentrarsi sulla sorellastra Megan, su suo marito Mark Holter ma soprattutto sul Reverendo. È su questa trinità che viene effettuato un focus durante l’episodio, un focus che, tuttavia, rimane sempre in parte inconcludente a causa della continua e costante mancanza di dati e parole in favore di un preponderante uso di immagini e cesure. Si ha addirittura quasi la sensazione che ci sia talmente poco da svelare che centellinare le rivelazioni sia l’unica opzione valida per mantenere alto l’hype. Con questo ovviamente non stiamo puntando il dito contro la profondità della serie o la tipologia di narrazione, semplicemente però vogliamo evidenziare come, con tutte le possibilità a disposizione per raccontare al meglio le storie, si preferisca rilasciare anche le informazioni meno interessanti e cruciali con il contagocce. Questa però sembra una linea di pensiero da cui Outcast non si staccherà facilmente.
Reverend Anderson: “You’ll give up all hope of seeing them because of the word of a demon.”
Blake Morrow: “A demon? Is that what he told you I was?”
Sempre nel continuo e costante filo di verità/menzogna su cui cammina Outcast, la citazione di cui sopra pone un importante quesito: si tratta veramente di demoni? Come tante altre cose, fino ad ora non è stata data alcuna definizione circa l’entità composta da quel liquido nero che possiede i vari esseri umani, tuttavia, nella visione comune e popolare della vicenda, la parola “demone” è quanto di più simile e adatto per descriverla e quindi continueremo a chiamarla così anche noi fino a prova contraria. Lo stesso uomo col cappello che nella scorsa “(I Remember) When She Loved Me” andava a far visita alla madre di Kyle sembra essere formato da quel liquido nero: brividi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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(I Remember) When She Loved Me 1×02 | 0.19 milioni – 0.1 rating |
All Alone Now 1×03 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
Ma i dati di ascolto sono ufficialmente quelli?
0,19 milioni?! Come mai così bassi già al 2 episodio??
Al di là del fatto che Cinemax non ha moltissimi abbonati, purtroppo i dati di ascolto non sono per niente confortanti… E si: sono ufficiali.