“Is God the spider, embracing us through our death and resurrection, or is he simply the spinner of the web, watching as the silk simmers and vibrates through the cosmos… awakening the real spiders, the ones lurking deep within the recesses of our real natures?“
La puntata ha un inizio spiazzante, con Claire mostrata improvvisamente nella Boston del 1968. Inizia però subito a regalare gioie, con il procedere della trama orizzontale. La dottoressa Randall – Fraser, infatti, riesce a ottenere la penicillina nel Settecento e può procedere a operar tonsille, certo tenendo le dita incrociate, in quanto non ci sono test per stabilire eventuali reazioni allergiche del soggetto.
Jamie, invece, si trova a fronteggiare una nuova, particolarmente subdola, mossa delle Giubbe Rosse: concedere la grazia a tutti i ribelli tranne Martaugh. Nasce da qui un omicidio con successivo incendio. Questa parte fornisce all’episodio la sua quota di azione e pericolo, per spezzare un po’ il clima meditativo e quasi dolente di tutto il resto della narrazione. Non risulta particolarmente piacevole vedere l’eroe macchiarsi di un crimine, soprattutto se l’avversario non è presentato come assolutamente perverso e malvagio, ma forse sarebbe stato ancor meno accettabile vedere Jamie tradire un membro del suo clan a lui così vicino da sempre. La questione dei Regolatori, comunque, è ben lungi dall’essere risolta.
Merita poi una sottolineatura il modo in cui è tessuta e intrecciata la trama verticale dell’episodio: le prime scene vengono spiegate nel finale, con un esercizio di stile raffinato e ben riuscito. Un simpatico vedovo scozzese, non più giovanissimo, coi calcoli alla cistifellea diventa così quasi un angelo, un misterioso strumento del destino.
Qualcuno, commentando la frase “In God we trust” (“Confidiamo in Dio”) scritta sui dollari, ha detto che solo una vera e grande fede può spingere delle persone a mettersi su un guscio di noce per attraversare l’oceano verso terre ignote, come hanno fatto i Padri Pellegrini nel Seicento. Di certo, tutti i principali personaggi di Outlander hanno affrontato grandi viaggi, colmi di pericoli e avventure, per cui la fede, il cercare di cogliere comunque un piano e un disegno nel tumultuoso accadere dei fatti, può aiutare moltissimo.
In tutto questo piatto ricco, la sceneggiatura non dimentica nemmeno di preparare lo spettatore a sviluppi futuri: non gli permette nemmeno per un istante di scordare la minaccia rappresentata dal pirata Bonnet, la cui presenza molesta viene sempre evocata, anche solo mediante un romanzo rosa trovato per caso. Questo è uno degli elementi con cui Roger e Brianna devono fare i conti, mentre sono intenti al duro lavoro quotidiano di costruire e far funzionare sempre meglio la loro relazione, opera per la quale occorre tempo, come ricorda saggiamente Claire.
Se ancora non bastasse, c’è pure la ciliegina sulla torta: il dolcissimo gattino Adso, arrivato per restare, direttamente dai libri (il nome della bestiola è un omaggio alla voce narrante del Nome della Rosa di Umberto Eco, aiutato dall’assonanza di Melk con milk, latte in inglese). Dovrebbe fornire un alleggerimento comico alla storia, intanto ha già stregato tutti (sul set e fuori) con la sua morbidezza e tenerezza.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Company We Keep 5×04 | 0.76 milioni – 0.1 rating |
Perpetual Adoration 5×05 | 0.73 milioni – 0.1 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).