Morpinet: “Je suis pas de redresseur de tort, je suis policier.”
Passerà probabilmente in sordina questa nuova serie crime francese prodotta da Canal+ e BBC Four e distribuita da Sky Atlantic.
Un riscontro pallido dovuto anche al periodo di distribuzione: fine dell’anno in concomitanza con serie ben più blasonate dello stesso genere televisivo (due su tutte La Casa De Papel e Gomorra).
E questo è veramente un peccato, perché se c’è un prodotto che merita di essere visto è proprio Paris Police 1900, non fosse altro per le incredibili connessioni con l’attualità ma anche per la ricostruzione scenografica della Parigi di inizio 900, alle prese con una crisi di governo e, sullo sfondo, l’affaire Dreyfus a scuotere le coscienze.
IL LATO OSCURO DELLA BELLE ÉPOQUE
Si tratta di un periodo storico molto complesso ed estremamente affascinante che va ad inserirsi all’interno di quel contesto che fu la Belle Époque, celebrata soprattutto per la sua vivacità intellettuale e le grandi scoperte tecnologiche e scientifiche. Un periodo che tuttavia fu, in effetti, anche epoca di grandi contraddizioni e crisi politiche (come il già citato affaire Dreyfus), con la nascita di movimenti apertamente razzisti e, soprattutto, antisemiti.
Lo show mette fin da subito in luce questo aspetto, con scene che evidenziano i protagonisti principali della serie ma, soprattutto, il contesto quotidiano in cui si muovono. Menzione d’onore va fatta al reparto scenografico (compresi costumi, trucco e parrucco) della serie che ha ricostruito perfettamente la Parigi del 1899 come fosse uscita da un quadro di Monet.
NOIR METROPOLITANO IN COSTUME
A proposito dei protagonisti principali dello show, va detto che questo episodio pilota sembra fare di tutto per renderli “poco simpatici”. Il che in realtà è esattamente il bello della serie.
Paris Police 1900 è un vero e proprio noir metropolitano duro e puro, con protagonisti tormentati e sfaccettati ma soprattutto realistici. Il contesto scelto è il mondo della polizia e dei servizi segreti francesi, che agiscono più come una vera e propria cosca mafiosa che non da tutori dell’ordine.
Protagonista principale (anche se la serie è molto corale) è il giovane ispettore Antoine Jouin (Jérémie Lahuerte) che proprio per la sua giovane età è ancora legato a certi ideali di giustizia (soprattutto sociale) che ne guidano le azioni. A questo character fanno da contraltare tutti i suoi colleghi più anziani e i superiori, in particolare il collega Morpinet (Jean-Benoît Ugeaux) e l’inquietante capo della polizia Puybaraud (Patrick D’Assumçao).
CINISMO MON AMOUR
A questi personaggi principali fanno da contorno tutta una serie di magistrati, poliziotti, spie e medici legali caratterizzati da un profondo cinismo, espresso tramite un continuo black humour che la fa da padrone nei dialoghi.
Non mancano, inoltre, riferimenti ad una certa mentalità razzista e sessista per cui la serie non lesina assolutamente nulla, anzi, calca volutamente sulla violenza sia fisica che verbale/psicologica. Una violenza che non è fatta per puro compiacimento voyeuristico ma proprio per restituire quella che probabilmente è l’effettiva realtà del periodo storico scelto.
Unica pecca dell’episodio è quello di concentrarsi fin troppo sugli aspetti sopracitati per descrivere l’ambientazione, mentre passa più della metà della puntata prima che si arrivi al “caso di stagione” (la donna morta e fatta a pezzi dentro la valigia), anche se si presuppone che questa diventerà oggetto di un’analisi più approfondita nei prossimi episodi.
Per il resto l’episodio pilota funziona, lo spettatore dopo una prima visone è già perfettamente calato nel mood e nell’atmosfera parigina di inizio secolo, e la vicenda narrata promette una buona dose di mistero e adrenalina anche per i semplici amanti delle serie crime/splatter.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una grande ricostruzione storica per uno dei periodi più controversi della storia francese e mondiale. Il tutto declinato come un intricato noir metropolitano che non lesina sulla violenza e sull’orrore compiuti da chi, in teoria, dovrebbe proteggere i cittadini da quegli stessi orrori.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!