“Ciencia Ilusionada” è un episodio che prosegue quanto visto in “Válvulas De Escape“, sia per quanto riguarda le vicende orizzontali della Banda sia per la “filosofia” che le impernia.
Proseguendo nella riflessione meta-critica, che gli autori hanno iniziato nel precedente episodio, la serie invita lo spettatore a riflettere sul perché del proprio successo.
Ed esattamente come Marzullo, La Casa De Papel “si fa una domanda e si dà una risposta”, che potrebbe apparire scontata ma che, in realtà, incredibilmente non lo è affatto.
ENTUSIASMO INFANTILE
Come ampiamente espresso da Berlino e Palermo, il motivo principale sta “nell’entusiasmo infantile” che la serie riesce a generare. Una sorta di ingenuità che ne guida le azioni (e anche gli effetti visivi verrebbe da dire) per cui è praticamente impossibile non venirne almeno un po’ contagiati.
Anche per questo motivo la parte che sicuramente la fa più da padrone, in questa e altre puntate, sono i continui flashback con il compianto Berlino. Non tanto per la simpatia che il personaggio trasuda(va), quanto per il fatto che queste parti servono a spiegare, passo dopo passo, il piano orchestrato per la rapina (oltre ad aprire le porte allo spin-off già annunciato sul personaggio).
Ed è in questi passaggi che lo spettatore viene guidato nelle varie fasi come se anche lui facesse parte della Banda. I dialoghi esplicativi sono pensati per questo motivo, così come la costruzione delle scene che mostrano “live” i passaggi nello stesso momento in cui vengono descritti. In questa “partecipazione attiva” dello spettatore sta il segreto del successo della serie. Lo spettatore è contento in quanto si sente coinvolto in prima persona nell’azione, il che accresce anche l’empatia nei confronti dei personaggi.
Gli autori dimostrano quindi di conoscere bene il proprio pubblico, come forse nessun altro prima di loro.
LA STRANA COPPIA: ALICIA ED EL PROFESSOR
Lo stesso entusiasmo si avverte, anche se in misura molto minore, nella storyline riguardante la “fuga” di Alicia e Sergio dalla casa di Tamayo. Si può affermare che, anche in questo caso, gli autori ci abbiano provato, tuttavia l’effetto è esattamente opposto alla storyline “dentro la Banca”. Non fosse altro che questa risulta fin troppo esagerata nella sua parte “diehardesca” per cui i due per pura botta di culo fortuna riescono ad uscire dalla zona in cui sono braccati. E senza una spiegazione dettagliata che ne impedisce l’empatia verso questi due personaggi.
Una sequenza che, ancora una volta, gioca fin troppo con la sospensione d’incredulità dello spettatore e che serve solo per accrescere ancora di più (come se fosse necessario) la componente soap-operistica della serie con una possibile liaison fra El Professor e Alicia.
L’intera sequenza rimane buona solo per la soundtrack scelta, per cui evidentemente gli autori mettono più impegno che rispetto a tutti gli altri elementi dello show.
TRASHUME A GO GO
D’altra parte la serie, anche in questo segmento finale, non ha alcuna intenzione di rinunciare alla sua condizione di “soap-opera con le pistole“.
A cominciare dai soliti drammi della gelosia del trio Denver-Stoccolma-Manila (a cui fanno seguito i consigli di vita discutibili di Bogotà), fino ad Helsinki che dovrebbe essere ormai in punto di morte ma che continua imperterrito a dispensare frasi ad effetto degne dei Baci Perugina.
L’unica speranza adesso è riposta nella soldatessa Arteche per riportare il tutto sui binari dell’action dura e pura, o magari far finire il prima possibile tutto quanto in generale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’entusiasmo infantile di Palermo e Berlino è l’unica cosa che salva il piano del Professore ma anche la serie stessa. Anche perché, per il resto, tutto rimane sempre molto discutibile.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!