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“Doves are high-flying fighter birds. Aggressive. Young doves. Little red barons. Predatory. And then doves find their mates, and they’re altered. They’re delivered by love. Calmed, soothed, changed into doves by love. Byron delivered me, converted me. And I converted him with love.“
Archiviata la prima metà della prima (e si spera non ultima) stagione, Perpetual Grace, LTD si conferma ancora una volta una creatura sfuggevole e indecifrabile, un prodotto non riconducibile a facili schemi e soprattutto imprevedibile, capace quando meno te l’aspetti di mettere al centro della scena anche un tema apparentemente fuori posto fra tanto squallore e tante bizzarrie quale è l’amore.
Prima di tutto, l’amore tra Byron e Lillian Brown. Un sentimento di cui finalmente possiamo, grazie ai soliti flashback in bianco e nero, conoscere tanto la genesi quanto il peso effettivo nelle vite dei due coniugi. Non è un caso che la donna affermi di essere nata realmente solo il 20 luglio 1969, ossia la data del primo incontro col futuro marito, nonché dell’allunaggio (e qui ritorna il tema dell’esplorazione dello spazio, uno dei tanti leitmotiv visivi prima ancora che contenutistici della serie). Per Lillian, orfana cresciuta senza una vera madre adulta ma circondata comunque dall’affetto di un centinaio di sue simili, l’amore si è rivelato uno strumento per colmare quel vuoto e nel contempo uno sprone a migliorare come essere umano, e lo stesso vale per Byron. O almeno prendiamo per buone le parole di Lillian, fidandoci che il Byron Brown capace di tagliarsi un dito per liberarsi dalle manette, rubare un furgone, introdursi in una scuola armato e prendere in ostaggio un’intera famiglia sia davvero una versione edulcorata rispetto al giovane da lei incontrato tanti anni prima in quel bar.
Prima di tutto, l’amore tra Byron e Lillian Brown. Un sentimento di cui finalmente possiamo, grazie ai soliti flashback in bianco e nero, conoscere tanto la genesi quanto il peso effettivo nelle vite dei due coniugi. Non è un caso che la donna affermi di essere nata realmente solo il 20 luglio 1969, ossia la data del primo incontro col futuro marito, nonché dell’allunaggio (e qui ritorna il tema dell’esplorazione dello spazio, uno dei tanti leitmotiv visivi prima ancora che contenutistici della serie). Per Lillian, orfana cresciuta senza una vera madre adulta ma circondata comunque dall’affetto di un centinaio di sue simili, l’amore si è rivelato uno strumento per colmare quel vuoto e nel contempo uno sprone a migliorare come essere umano, e lo stesso vale per Byron. O almeno prendiamo per buone le parole di Lillian, fidandoci che il Byron Brown capace di tagliarsi un dito per liberarsi dalle manette, rubare un furgone, introdursi in una scuola armato e prendere in ostaggio un’intera famiglia sia davvero una versione edulcorata rispetto al giovane da lei incontrato tanti anni prima in quel bar.
Del resto, dietro le azioni abbastanza discutibili del pastore interpretato da un sempre eccelso e carismatico Ben Kingsley, il vero mattatore di questo sesto episodio, c’è il desiderio di riabbracciare l’amata piuttosto che una banale sete di sangue o di vendetta. Persino il drastico abbattimento dell’albero su cui la tortora “vedova” continua a chiamare il partner defunto serve a sottolineare quanto Byron sia risoluto nella ricerca della moglie; ma allo stesso tempo si instaura un parallelismo tra l’uccello in questione, popolarmente noto per la sua presunta fedeltà monogamica, e i coniugi Brown, inseparabili perché disposti ad affrontare qualsiasi avversità pur di ricongiungersi. Sia chiaro, Pa’ continua ad essere la vera mina vagante di questa storia, in attesa di capire meglio il ruolo dell’inquietante personaggio interpretato da Timothy Spall (altro attore da cui aspettarsi grandi soddisfazioni), ma in “When Doves Cry” vediamo anche l’uomo teneramente innamorato e pronto a dispensare pillole di saggezza in materia sentimentale, tra le quali una delicata ma al contempo incisiva definizione di cosa sia l’amore: “Love will never ebb like sex, will never leave, for the briefest moment, the deep middle of your human body. Doesn’t come and go with the puny power of our chemistry. Love defies it.” Metteteci questo nei foglietti dei Baci Perugina, e non le canzoncine di Fedez!
Diametralmente opposta è la visione dell’amore propria di Hector Contreras, che per la sua bella amante ha perso la testa, forse vedendovi l’unica concreta possibilità di fuga da una grigia realtà familiare e lavorativa, in cui nemmeno la passione per la scrittura (con scarsi esiti qualitativi, bisogna essere sinceri) riesce a dar vita a un riscatto esistenziale. Per lo sceriffo aspirante scrittore di pessimi romanzi l’amore è tutta questione di fisicità, di carnalità, di chimica e di sesso, sicché andando avanti in queste convinzioni non si rende conto né di essere una semplice pedina in un gioco ben più grande di lui, né di avere accanto una moglie che in fondo lo ama. Chissà che l’incontro con i coniugi Brown non funga da illuminazione, come già successo con i tanti che hanno incrociato la loro strada.
La scelta di focalizzarsi sui Brown finisce inevitabilmente per relegare ai margini dell’episodio le vicende di tutti gli altri personaggi, anche se non mancano piccole scene significative, legate al ritorno di James e di New Leaf dalla trasferta in Messico, che preparano il terreno per il prosieguo della stagione. Anche il cliffhanger che chiude l’episodio, e che vede Pa’ e Ma’ incrociare un’auto su cui viaggiano tre donne molto poco raccomandabili, tra le quali la madre del ragazzino ucciso nel carcere messicano, promette un bel po’ di scintille la settimana prossima.
Diametralmente opposta è la visione dell’amore propria di Hector Contreras, che per la sua bella amante ha perso la testa, forse vedendovi l’unica concreta possibilità di fuga da una grigia realtà familiare e lavorativa, in cui nemmeno la passione per la scrittura (con scarsi esiti qualitativi, bisogna essere sinceri) riesce a dar vita a un riscatto esistenziale. Per lo sceriffo aspirante scrittore di pessimi romanzi l’amore è tutta questione di fisicità, di carnalità, di chimica e di sesso, sicché andando avanti in queste convinzioni non si rende conto né di essere una semplice pedina in un gioco ben più grande di lui, né di avere accanto una moglie che in fondo lo ama. Chissà che l’incontro con i coniugi Brown non funga da illuminazione, come già successo con i tanti che hanno incrociato la loro strada.
La scelta di focalizzarsi sui Brown finisce inevitabilmente per relegare ai margini dell’episodio le vicende di tutti gli altri personaggi, anche se non mancano piccole scene significative, legate al ritorno di James e di New Leaf dalla trasferta in Messico, che preparano il terreno per il prosieguo della stagione. Anche il cliffhanger che chiude l’episodio, e che vede Pa’ e Ma’ incrociare un’auto su cui viaggiano tre donne molto poco raccomandabili, tra le quali la madre del ragazzino ucciso nel carcere messicano, promette un bel po’ di scintille la settimana prossima.
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Perpetual Grace, LTD non ha fretta e va piano, ma si fa perdonare per il ritmo non proprio al cardiopalma con personaggi e dialoghi che lasciano il segno, dando prova di una capacità di scrittura che non ha nulla da invidiare a produzioni ben più blasonate.
Wandering Left 1×05 | ND milioni – ND rating |
When Doves Cry 1×06 | ND milioni – ND rating |
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.