COD, acronimo che molti di voi sicuramente associano a Call Of Duty, è il titolo di questo nono episodio di Person Of Interest che, al solito, continua a non sbagliare un colpo. Sotto i riflettori del dinamico duo finisce un taxista cubano che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato solo perchè voleva vivere il sogno americano. Inutile dire che, se da stella nascente del baseball è finito per diventare un taxista, il sogno non si è realizzato neanche lontanamente. Tipico contrappasso generato dalla realtà che si scontra con l’immaginario collettivo.
Ad ogni modo i nostri hanno a che fare con la mafia estone, ennesima sfaccettatura criminale presente a New York che magari qui in Italia noi non sapevamo neanche esistere, e come ogni buon ramo mafioso che si rispetti anche gli estoni sanno come regolare i conti in sospeso, una bella gatta da pelare. Ciò che più è interessante a mio modo di vedere, è l’enorme miscuglio di etnie e nazionalità che si viene ad intrecciare in questo episodio: mafia estone, vittima cubana, contrabbandiere asiatico ed il dinamico duo che è americano. Questo probabilmente vi farà almeno una vaga idea di quanto variegata sia la popolazioni newyorkese o comunque americana in generale. Davvero impressionante…
L’episodio prende una piega inaspettata non appena si scopre che dietro la caccia al laptop ci sono gli estoni, ed è inutile negare che sia la sceneggiatura che la regia anche qui fanno la loro porca figura. Se dopo 10 minuti dall’inizio dell’episodio non sai ancora dove si andrà a finire, bè puoi ritenerti fortunato della qualità telefilmica che stai ammirando.
Non ci sarebbe più di tanto da commentare oltre ai soliti complimenti ad autori e regista se non fosse che anche qui ci viziano con l’ennesima mossa sulla scacchiera che fa solo aumentare l’acquolina in bocca per i prossimi episodi: l’HR è stato sbeffeggiato da Elias. Ebbene si, sembra che anche dalla prigione il boss di NY riesca a compiere più danni che stando a piede libero per la city. L’HR, ormai allo stremo di componenti e forze, si affida a Fusco per riallacciare i rapporti con la gang di Elias, peccato che quest’ultimo faccia il solito doppio gioco con estrema maestria per spiazzare tutti, riuscendoci. Fusco, vera e propria pedina in questo gioco, si trova in mezzo a due fuochi e, pur tentando invano di rimanerne fuori, viene prima utilizzato e poi sputtanato alla grande da Simmons. Sarà interessante vedere come ne uscirà fuori ora che è braccato dalla sua stessa collega Carter e tenuto sotto controllo da Reese e Finch. Senza dubbio il midseason ci rivelerà i piani che sono stati predisposti per lui dall’alto.
- Fusco, Fusco, Fusco, cosa stai combinando?
- Reese in moto, troppo bullo
- Finch il contrabbandiere
- Fin troppo prevedibile l’arrivo di Reese in aiuto di Finch al bar, ci si poteva inventare qualcosa di diverso
- Happy ending piacevole ma un po’ stucchevole
Solito pollice in alto per Person Of Interest, garanzia di qualità e tensione. Davvero la serie tv più sottovalutata attualmente in circolazione.
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.