Person Of Interest 2×10 – Shadow BoxTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dannato Nolan, ne sbagliassi una, una! Fortunatamente per noi le imbrocca tutte invece. In una stagione e mezza di Person Of Interest sono abbastanza certo che non ci sia mai stata una puntata a cui dare l’insufficienza. Va bene che i protagonisti potrebbero tenere da su la baracca anche se giocassero a carte per 40 minuti, va bene che comunque tutto è sempre studiato nel minimo dettaglio, fatto sta che POI è come il buon vino che più invecchia e più diventa buono. Non è lo spirito natalizio che parla ma la consapevolezza che raramente, o è meglio dire mai, uno show televisivo sia riuscito a mantenere un tale livello. Perchè, notate bene, un conto è scrivere un episodio, un altro è renderlo su schermo, due cose che a volte non risultano per nulla uguali. Su carta magari ritrovarsi di fronte tre uomini e identificare il “Man in the suit” può sembrare semplice ma visivamente ha tutto un altro effetto e, in tutto questo, la preparazione spirituale fatta da Reese sotto forma di ringraziamento telefonico al suo “capo” Finch sà tanto di addio. Ovviamente sappiamo che è solo un arrivederci, per fortuna.
Si ha sempre avuto la sensazione che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, d’altronde sarebbe stato inverosimile il contrario, la cosa che ci coglie di sorpresa è che sia giunto in questa timida 2×10. Ok che è un midseason invernale, ma caricarla di questo importante avvenimento piuttosto che lasciarlo per un consueto season finale ci fa riflettere sul piano di Nolan e soci. Se si sono arrogati il diritto di spiattellarci un così grosso, quasi epocale, avvenimento così presto, fremo già al solo pensiero di cosa ci aspetterà nel finale di stagione oltre che a come Finch, Carter e Fusco proveranno a risolvere la situazione. Il brillante demiurgo che tesse le trame ha certamente già pronta una soluzione a tutto e questo lo mette in una posizione superiore rispetto a tutti gli showrunner che predispongono un finale col botto senza prima pensare alle conseguenze e a come si ripristinerà lo status quo dei protagonisti. Ecco questo in POI non avviene e consideriamoci dei privilegiati rispetto ad altre serie come Dexter o Supernatural, tanto per citarne due a caso.
Continuando a tessere le lodi di questa ennesima eccellente puntata, non possiamo non rimanere attoniti scoprendo come il nuovo probabile fidanzato di Carter sia invischiato nei loschi traffici della nuova HR. Tempi buii all’orizzonte per il nuovo membro dell’FBI, fortunatamente per lei però c’è un Fusco impiccione che proverà a renderla edotta della situazione, il come è tutto da scoprire visto che non può esporsi in prima persona se non vuole essere arrestato anche lui.
Se però bisogna fare un appunto all’episodio si deve puntare i riflettori sul caso del giorno. I moderni Robin Hood e annessa fiancè non convincono fin dall’inizio e il fatto che Reese e Finch decidano di aiutarli a ripristinare l’esatto stato dei conti bancari convince ancora meno. Fino ad ora il dinamico duo ha sempre protetto le vittime ma non si è mai esposto così tanto per sistemare problematiche di tipo economico che non rientravano nella tipologia del loro lavoro. Passi il lavoro da hacker fatto da Finch in vari episodi con i conti correnti di criminali e aziende invischiate in loschi traffici ma, arrivare ad esporsi così tanto basandosi solo sulle parole di due individui, non era mai accaduto. Ok che ai fini della trama per “incastrare” Reese serviva che rimanesse bloccato lì con altri uomini, però è tutto molto forzato e non nello stile dei nostri. Nel complesso però è una svista perdonabile se l’episodio poi porta ad un finale così. Il fine giustifica i mezzi? Si e no, per oggi è un si anche in vista della mole di storyline pronte ai blocchi di partenza.
Il groviglio di trame immenso, per ora, non comprende tuttavia Root ed i membri del governo USA che vogliono scoprire tutto su Finch e la sua Machine. Per questi, la sensazione è che non dovremmo aspettare molto prima che si rifacciano vivi, per ora però ci “accontentiamo” di questo midseason con il botto, come se potessimo anche lamentarci…

PRO:

  • I 3 “Man in the suit”
  • Il saluto finale di Reese a Finch
  • Fusco che fa il bullo in banca
CONTRO:
  • Caso del giorno troppo forzato

 

Person Of Interest non delude mai, speriamo anche che la 2×11 non ricada nel banale e nel già visto perchè il rischio che accada è molto grosso.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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