Don’t Trust The B**** In Apartment 23 2×03 – 2×04 – Sexy People… – It’s a Miracle…TEMPO DI LETTURA 3 min

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Se c’è una comedy che può vantare il titolo di “Più politicamente scorretta” questa è senza ombra di dubbio Don’t Trust The B**** In Apartment 23. Rispetto alla prima stagione si denota la creazione di un minimo di trama orizzontale, necessaria se lo show spera di raggiungere la terza stagione, insomma un’evoluzione più dovuta che voluta. Da cosa lo si capisce? Dalla tendenza a ripresentare elementi e personaggi già noti a noi spettatori che tuttavia non sono poi così necessari ai
fini della trama. Anche se questa frase sà tanto di critica, in realtà non lo è affatto, anzi. Apt 23 viene visto solo per ridere e divertirsi in modo non convenzionale, quello che accade qui non me lo aspetto di certo da The Big Bang Theory o da un How I Met Your Mother, sarebbe sbagliato. La stessa cattiveria genuina della Bitch, che nella prima stagione era motivata strettamente dal divertimento personale, comincia ad assumere nuove sfumature che regalano alla stessa Chloe e al suo mondo un senso di profondità che giova moltissimo a tutti.
Era difficile immaginare le infide strategie di Chloe in posti diversi dai bar e dalle feste, quindi capirete anche voi quanto possa apprezzare l’estrapolazione del personaggio verso nuovi lidi come ad esempio People. Neanche a dirlo, la Bitch si sente più che a suo agio nei panni della finta capo redattrice e non sorprende che tutti la stiano a sentire, peccato solo che resti in carica per poco…
Quello che non ci si spiega ancora è come faccia Luther a non essere stato ancora licenziato. Lui e quel suo maledetto accento omosessuale che palesamente è forzato, distruggono tutto ciò che incontrano e perfino il pranzo del Ringraziamento alla mensa dei poveri dove JVDB va solo per mettersi in mostra viene rovinato dalla sua parlantina. Decisamente uno dei personaggi più odiosi mai comparsi su schermo.
Altro punto forte e non scontato di Apt 23 è il modo in cui vengono affrontate tematiche socialmente calde nella maniera più anticonvenzionale possibile. Come già scritto sopra, JVDB va alla mensa dei poveri a servire il pranzo soltanto per apparire sui giornali e non per aiutare veramente; June dal canto suo è costretta a fingere di essere una disabile, cosa che di sicuro susciterà nei più sensibili un certo disgusto, mentre in tutti gli altri delle grasse risate. D’altra parte questo telefilm non è adatto a tutti, quindi prendere o lasciare e il mio consiglio è prendere perchè questa è sana cattiveria che raramente si può vedere se non si guardano programmi di tv via cavo. Un plauso alla ABC.

 

PRO:

  • JVDB “Man Of The Year”
  • June che si invaghisce di JVDB
  • June che finge di non poter camminare
  • Il barbone con la giacca di JVDB
  • Il pranzo del Ringraziamento a casa dei genitori di Chloe
CONTRO:
  • Sempre e solo Luther
  • Nessuna traccia dei vecchi coprotagonisti

 

Entrambe le puntate si meritano 4/5 anche solo per l’audacia e la sfacciataggine nel trattare argomenti come la disabilità e la povertà. Poi se a questo aggiungiamo anche lo “sforzo” di creare una trama nel lungo periodo e di riuscirci senza stravolgere il modus operandi dello show, direi che il voto se lo è proprio meritato.

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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