Expats 1×01 – The PeakTEMPO DI LETTURA 3 min

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Expats, gli espatriati, sono coloro che devono vivere all’estero per lunghi periodi, solitamente per ragioni di lavoro. A loro è dedicata questa nuova miniserie arrivata su Amazon Prime Video.
Lulu Wang si è incaricata di dirigere la trasposizione su schermo del romanzo di Janice Y.K. Lee intitolato, appunto, Expats – La Vita Delle Altre. Le due donne hanno curato a quattro mani la sceneggiatura.
Janice Lee ha ambientato la storia ad Hong Kong, dove è nata. Quel territorio ha la particolarità di essere tornato sotto la sovranità della Cina nel 1997 dopo essere stato, per decenni, colonia britannica. Un fattore importante questo perché la vicenda di Expats è situata nel 2014, anno in cui, ad Hong Kong, ci furono delle rivolte contro il governo cinese. Di loro però non si parla in questo episodio pilota.

TRE DONNE


Gli avvenimenti sono presentati dal punto di vista di tre donne, due statunitensi e una coreana. La prima è Margaret, giunta in Cina al seguito del marito. La interpreta Nicole Kidman, qui anche produttrice esecutiva in quanto ha acquistato i diritti cinematografici del libro di Janice Lee dopo averlo letto. Nel ruolo del marito c’è invece Brian Tee, noto per aver vestito il camice del generoso e severo dottor Ethan Choi in diverse stagioni di Chicago Med.
La seconda donna è Hillary, amica di Margaret, anche lei membro benestante della comunità degli espatriati. A lei toccano le scene di sesso, per variare un po’ il tono della narrazione, mentre col marito sta anche meditando di adottare un bambino.
C’è infine Mercy, giovane coreana di condizione sociale assai più umile, che cerca di lavorare prima come baby sitter e poi come cameriera. Intanto, grazie ai suoi studi universitari frequenta un giro di ragazze molto più ricche di lei.

UNA PARTENZA STRANIANTE


Di sicuro, questo show non ha messo al primo posto nella sua scala delle priorità quello di accogliere lo spettatore facendolo sentire in un ambiente confortevole. Innanzitutto, nella presentazione, una voce dichiara di essere interessata “a chi ha causato un danno irreparabile“, quando invece “si parla sempre delle vittime”. Un esempio: il ragazzino che, giocando, causò un incidente al suo gemello costringendolo sulla sedia a rotelle. Non certo una premessa delle più allegre.
In secondo luogo, non viene spiegato nulla dei personaggi che vengono introdotti in medias res. Nei dialoghi non ci sono spiegoni e nemmeno spiegazioni. A questo proposito, si rivela quasi necessaria e doverosa la scelta di Amazon Prime di rilasciare i primi due episodi insieme. Tutti e 53 i minuti del pilot servono come grande cornice a tutta la storia, mentre nel secondo si comincia a capire di più di cosa si sta parlando.

GLI INDIZI FINORA


Dunque, Margaret è distrutta, sull’orlo del crollo psicologico. Pensa le gioverebbe tornare negli Stati Uniti, per stare più vicino ai propri cari, ma il marito Clarke è appena stato promosso sul lavoro, con uno stipendio di giada molto interessante, per cui non se parla.
Causa del suo immenso dolore, che la porta quasi a delirare, è la perdita del figlio Gus, avvenuta circa un anno prima. A questa tragedia è legata anche Mercy, all’epoca baby sitter del bambino. L’ambientazione elegante e raffinata nulla toglie alla profondità del dolore di Margaret o alla tragicità delle situazioni rappresentate. Anche Mercy, da parte sua, è profondamente segnata da quanto accaduto. L’interpretazione della giovane Ji-young Yoo assolutamente non sfigura accanto a quella di una sempre puntuale Nicole Kidman. Le due sono ottime guide per il pubblico attraverso un percorso molto accidentato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ambientazione
  • Nicole Kidman
  • Ji- young Yoo
  • Inizio poco accogliente

 

Se questo show si proponeva di far provare allo spettatore un pizzico di disagio derivante dal trovarsi in terra straniera, nel non capire un’altra lingua e in tutto quel che ne deriva, ci è riuscito. Il rovescio della medaglia è il rischio di ostilità nei confronti di chi guarda. Questo renderebbe il prodotto adatto solo a pochi coraggiosi, particolarmente preparati. Per ora il voto può essere solo interlocutorio, in attesa di capire meglio i retroscena dei problemi attuali dei personaggi. Curiosità finale: pur essendo stata girata in alcune delle location più belle e storiche del territorio, la serie non è disponibile proprio ad Hong Kong.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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