WeWork documentario hulu
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WeWork: Or The Making And Breaking Of A $47 Billion Unicorn

La storia ed i retroscena dell'ascesa e del tracollo di uno degli unicorni più famosi della storia. Il tutto raccontato in maniera estremamente intrigante.

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La storia di Adam Neumann, il creatore della celebre compagnia real estate WeWork: dalla sua creazione fino alla bancarotta ed il fallimentare tentativo di un IPO. Una visione a 360° del tracollo di un unicorno.

In concomitanza con l’uscita di WeCrashed su Apple Tv+, vale la pena riscoprire anche questo documentario uscito in sordina negli USA lo scorso aprile, non ancora arrivato in Italia. Vale la pena perché, oltre a dare un taglio piuttosto chiaro alla vera storia di WeWork e di Adam Neumann, è anche depauperata di una qualsivoglia sceneggiatura che, per quanto oggettiva e onesta, comunque avrà un altro modo di presentare la storia.
“WeWork: Or The Making And Breaking Of A $47 Billion Unicorn” è un titolo tanto lungo quanto pregno di informazioni che vanno scomposte: il documentario mostra infatti l’ascesa e la successiva rovinosa caduta di questa start-up che è arrivata a valere 47 miliardi di dollari prima di finire pressoché in bancarotta. Una storia difficile da raccontare in soli 104 minuti ma che Jed Rothstein riesce pienamente a condensare con un’accurata serie di interviste e di video che riprendono Neumann in svariati momenti, il tutto tenendo un ritmo accattivante che non forza la mano e, anzi, continua ad aggiungere tasselli al puzzle.

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In Italia WeWork non è molto presente e sicuramente non è noto alla stragrande maggioranza ed il motivo è che ci sono solo 5 uffici in tutta la penisola e sono tutti a Milano. Eppure dall’altra parte dell’Atlantico WeWork è stata per molti anni un’istituzione che, specialmente grazie al carisma di Adam Neumann, è riuscita a farsi largo in un mercato che non sembrava pronto ad accettare un’idea innovativa come quella del co-working space che oggi, dopo aver sperimentato lockdown e smart working vari ed eventuali, appare quasi come una necessità.
Jed Rothstein lo mette bene in chiaro ed insieme a lui tutti i vari intervistati: Neumann è il fondatore ma anche leader carismatico di quello che, a conti fatti, ad un certo punto viene considerato quasi come leader di un culto da quanto ha influenzato i suoi “clienti”. Parte di questo documentario è infatti volta a dimostrare l’impatto della visione di Neuemann e di come abbia influenzato WeWork prima nella buona e poi nella cattiva strada.
La pellicola è infatti un ottimo spaccato di come si è sviluppata questa enorme community e della figura di Neumann, estroverso founder che viene dettagliatamente descritto sia tramite fuori onda, sia con interviste a persone che hanno lavorato a stretto contatto con lui, sia da esperti del settore. A tal proposito, degna di nota l’intervista relativa all’esperienza in prima persona della community che potrebbe risultare ovviamente faziosa ed un po’ pretestuosa ma che va colta da un punto di vista più generale.

So EBITDA, (Earnings Before Interest, Tax, Depreciation and Amortization) is sort of this accepted metric for how profitable a company might be. But WeWork started inventing their own financial metrics to enter into this consensual hallucination, and they used this term “community adjusted EBITDA”.
Basically it was an attempt to say, “we want to pretend to be profitable by ignoring these expenses.”

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Come spesso viene raccontato in autobiografie o sceneggiature riguardanti start-up che ce l’hanno fatta o che poi sono fallite miseramente, l’importante è riuscire a vendere la visione del successo e dell’idea che si vuole creare. Per farlo ovviamente ci vogliono numeri (cosa che WeWork non aveva) e molto carisma (cosa che Neumann aveva) ma, come visto anche in The Dropout, il rischio di frode è molto elevata se non c’è quella trasparenza necessaria che ci si aspetterebbe quando si prendono in prestito svariati milioni da investitori che credono nel progetto e nel CEO.
Dopo una prima parte del documentario incentrata sulla creazione di WeWork e sulla figura di Neumann che si arriverà presto a detestare, la seconda parte è più focalizzata al lato finanziario, a ciò che è stato costruito per creare il finto successo e, inevitabilmente, potrebbe far perdere un po’ di interesse per lo spettatore meno abituato a grafici e numeri, facendo però la gioia degli addetti ai lavori.


Il documentario si lascia guardare in maniera più che scorrevole incuriosendo ed offrendo un’ottima prospettiva di ciò che è stato e di ciò che ha rappresentato WeWork. Tutto è molto oggettivo e costruito secondo una logica che viene rispettata dall’inizio alla fine senza dimenticarsi dell’obiettivo finale e di questo gliene va dato atto. Sicuramente consigliata la visione a tutti.

 

TITOLO ORIGINALE: WeWork: Or The Making And Breaking Of A $47 Billion Unicorn
REGIA: Jed Rothstein
SCENEGGIATURA: Jed Rothstein
DISTRIBUZIONE: Hulu
DURATA: 104′
ORIGINE: USA, 2019
DATA DI USCITA: 02/04/2021 (USA)

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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