“Living In A House Divided” è il classico episodio di Grey’s Anatomy: tema medico che fa da sfondo per vari drammi e problemi relazionali tra colleghi ed amici, qualche screzio e qualche riappacificazione. Il vero problema è che la serie dimostra ancora una volta di non avere più la verve di un tempo nel mettere in risalto scontri e litigi. C’è quasi rassegnazione nella messa in scena e il semplice tentativo di svolgere il proprio compito senza troppa fatica.
IL PASSATO CHE TORNA A RABBUIARE IL PRESENTE
La necessità di analizzare punto per punto l’incidente in sala operatoria occorso a Levi era l’occasione per l’attore e per il personaggio di esaltarsi, uscire allo scoperto togliendosi di dosso l’ingrato ruolo di eterna spalla che sembra essersi cucito addosso. Insomma, “go big or go home”. E Levi, letteralmente, propende per la seconda opzione lasciando di sasso anche lo spettatore che si aspettava, in una puntata palesemente fondamentale per il personaggio, un maggior minutaggio per il ragazzo: Levi concluderà la puntata comparendo per una manciata di minuti durante l’analisi della sua fallita operazione e pochi secondi nel finale. Veramente troppo poco.
Si potrebbe pensare, a questo punto, che il focus sia posto altrove ed effettivamente è così: Richard e Miranda si scontrano relativamente al metodo Webber, rivelatosi fallace rischiando di compromettere non solo il buon nome dell’ospedale ma anche la vita dei pazienti, “cavie” di questo esperimento medico.
Uno scontro che coinvolge non tanto per la “cattiveria” verbale tra i due quanto piuttosto dal fatto che a litigare sono due (dei tre) personaggi presenti fin dal primissimo episodio (“Living In A House Divided” è il 390esimo). Un diverbio che però si riassorbe già all’interno dell’episodio. Proprio per questo aspetto, per questo litigio giunto ad una riappacificazione in meno di quaranta minuti, Grey’s Anatomy evidenzia tutte le proprie mancanze dettate dal passare degli anni. Risulta forse superficiale appuntare come un avvenimento di questo tipo avrebbe occupato diversi episodi se fosse accaduto durante le prime stagioni. Qualche esempio di tematica di calibro simile che ha avuto maggiore spazio e tempo di essere sviscerata sotto ogni singolo aspetto?
- il tremore alle mani di Preston Burke e l’aiuto di Cristina nelle operazioni;
- la decisione di Izzie di staccare il LVAD a Duquette;
- l’operazione di Henry ad opera di Cristina;
- la prima puntata e la disastrosa operazione di George O’Malley;
Sarebbe stato importante sia per lo show, sia per Levi veder affrontato con maggiore attenzione questo incidente medico. E soprattutto vedersi concludere così rapidamente un litigio che sembrava tanto incattivito all’inizio fa abbastanza storcere il naso. Sicuramente ci saranno ulteriori risvolti riguardo a Levi, visto e considerato che non verrà semplicemente lasciato a casa propria, rimanendo tagliato fuori dalla trama, ma resta davvero poco rispetto a quello che ne sarebbe uscito nel “vecchio” Grey’s Anatomy.
PERSONAGGI CHE SALUTANO
Fatta menzione di Izzie e dello spegnimento del LVAD di Duquette, occorre richiamare l’attenzione su quanto confessato da parte di Owen ad Hayes negli scorsi episodi: si tratta di un dilemma morale (ed etico) tanto forte da aver costretto l’irlandese a lasciare Seattle. La realtà è che Hayes doveva essere il fantomatico sostituto di Andrew DeLuca come spalla amorosa di Meredith, sottotrama ed avvicinamento totalmente bocciato dal pubblico che ha progressivamente portato alla deriva il personaggio tanto da essere gentilmente accompagnato all’aeroporto. Quanto compiuto da Owen, però, non rimarrà una semplice confessione dettata dall’adrenalina del momento visto che Teddy ha incontrato la moglie di Noah e sembra abbastanza chiaro che la verità sta per tornare a galla.
Piccola menzione alla storia d’amore di Jo e Link: per ora gestita con attenzione e con il contagocce, forse più per paura di bruciare uno dei due personaggi con il pubblico che altro. Resta la speranza che i due riescano a trovare una loro dimensione, soprattutto all’interno dello show. Altrimenti il rischio è quello di fare una fine simile a quella di Hayes.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’episodio nel suo complesso non è stato insufficiente. Quello che pesa sulla valutazione è quel costante paragone con il passato che uno show tanto longevo si porta dietro, purtroppo. Un episodio classico di Grey’s Anatomy… ma che avrebbe avuto ben diverso pathos e gestione se fosse andato in onda 15-16 stagioni fa. Un peccato.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.