Grey’s Anatomy 20×03 – Walk On The OceanTEMPO DI LETTURA 3 min

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Grey's Anatomy 20x03 recensioneChi l’avrebbe mai detto: Grey’s Anatomy è diventata una comfort series. Un pensiero bizzarro riferito ovviamente solo alle stagioni attuali, dato che ogni fan di lunga data sicuramente già considera rewatch confortevoli gli episodi degli albori. Ma, considerando le stagioni buie affrontate negli ultimi anni, chi avrebbe mai scommesso su un ritorno del genere?
Eppure, all’alba della 20esima stagione, l’appuntamento settimanale con Grey’s Anatomy si è stabilizzato in un rilassante passatempo a cui lo spettatore ritorna senza forzature. Un merito che va anche ricercato nel passaggio di consegne di showrunner da Krista Vernoff all’attuale Meg Marinis.

PROVACI ANCORA, AMELIA


Come già ripetuto più volte nelle scorse recensioni, le storyline presentate non brillano certo per innovazione, eppure continuano a funzionare.
Tra le ripetizioni riproposte in questo episodio, spicca l’ennesima new entry probabilmente inserita con fini romantici. La dottoressa Monica Beltran (interpretata dall’attrice Natalia Morales) porta in scena situazioni già viste che tuttavia potrebbero movimentare la narrazione. Da un certo punto di vista, fa piacere rivedere interesse per il reparto di Pediatria, tanto caro in passato dai tempi di Arizona e Alex.
Ma medicina a parte, l’ingresso della Beltran sembra puntare tutto su una nuova storyline per Amelia. Da quando la Shepherd è arrivata a Seattle, la sua vita sentimentale è stata parecchio scostante, passando da Owen a Link, fino a Kai. Un cambio repentino di relazioni che in realtà sembravano indicare solo una certa confusione da parte degli autori. L’arrivo della nuova dottoressa (per ora solo come guest star ricorrente) potrebbe essere l’ennesimo tentativo per costruire una nuova relazione per Amelia. Un elemento che, già da questo episodio, favorisce maggiore interesse narrativo per un personaggio un po’ abbandonato a se stesso dopo l’addio di Meredith e Maggie.

RITORNI TERAPEUTICI


In quest’episodio molta rilevanza l’hanno avuta i “ritorni”. C’è il ritorno di Nico, l’ex di Levi, che apre una buona parentesi su quest’ultimo personaggio. Il dottor Schmitt ha fatto molta strada da quando è arrivato al Grey-Sloan, eppure, negli ultimi tempi la sua trama è stata un po’ eclissata da quella dei nuovi specializzandi. Riportare il focus sul percorso di questo character risulta essenziale anche da un punto di vista medico: la specializzazione in pediatria potrebbe infatti riportare linfa vitale ad un personaggio che al momento non ha aperto neanche un capitolo sentimentale.
Opposta alla situazione di Levi, si pone un altro ritorno, seppur sostanzialmente più astratto. L’umore di Winston negli ultimi tempi non è stato certo dei più idilliaci, lasciando ben intendere che il problema fosse legato alla sua separazione da Maggie. Eppure, riportare in auge adesso questa dinamica stona un po’. La relazione tra Winston e Maggie sembrava infatti definitivamente chiusa e il solo riferimento è sembrato lontano anni luce dal presente del personaggio.
Detto questo, va sottolineato come il messaggio sia arrivato a destinazione: il ritorno degli ex (concreto o astratto che sia) è servito a spingere in avanti le storyline di due character che, non sembrava ma, ne avevano bisogno.

NORMALE AMMINISTRAZIONE


Il resto dell’episodio stazione sulla normale amministrazione. E mentre fanno sempre sorridere le dinamiche degli specializzandi che come da tradizione continuano a litigare, rubarsi interventi e poi affogare tutto nell’alcool, non si può non menzionare l’ennesimo ritorno di Meredith.
La Grey continua a presentarsi a Seattle risultando paradossalmente molto più presente adesso rispetto all’anno del Covid. La sua trama stagionale sarà ovviamente legata alla ricerca non autorizzata sull’Alzheimer ed era quindi indispensabile trovare una scusa per mantenere coerenti le sue visite. Entra così in campo Teddy in versione deus ex machina: non la più brillante delle soluzioni narrative ma tanto basta per andare avanti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Nuova dottoressa in Pediatria
  • Un altro episodio confortevole da guardare 
  • I casi medici che trainano le storyline dei protagonisti 
  • Webber in versione Milord di Sailor Moon fa un po’ sorridere: arriva, dice una frase e scompare 
  • Situazioni trainate da deus ex machina
  • Il troppo melodramma in alcune relazioni già stanca

 

La nuova vita di Grey’s Anatomy continua a funzionare: puntate standard ma che si guardano con moderato piacere.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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